VITTORIA!
CANE UCCISO PER "ARTE" IN NICARAGUA: MAI PIU'!
Guillermo Vargas artista costaricano, conosciuto col soprannome di
Habakkuk, ha suscitato le ire di associazioni animaliste e di cittadini di
ogni parte del mondo a seguito della morte del cane randagio conosciuto
col nome di Nativity esposto alla galleria di Managua. I visitatori della
galleria si sono trovati davanti agli occhi: un cane denutrito, affamato,
legato in un angolo della stanza, senza cibo e senza acqua, sulla parete
il titolo dell'opera "Sei quello che leggi", composta utilizzando
crocchette per cani.
Questa "opera d'arte" aveva lo scopo di testimoniare l'indifferenza
dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi. Il cane è morto
il giorno seguente a quello in cui sono state scattate le foto, notizia
confermata da Leonor Gonzalez, editore del supplemento culturale di La
Prensa in Nicaragua.
Lo pseudoartista ci spiega: "Lo scopo del lavoro non era causare
sofferenza alla povera innocente creatura, bensì illustrare un problema.
La
battaglia che è stata portata avanti, a livello internazionale, era
rivolta agli organizzatori della Biennale Centroamericana, affinché non
ammettessero questo "artista" all'edizione del prossimo anno.
Dopo che un rappresentante della Biennale ha contattato Vargas, mediante
lettera scritta, per esprimere il suo sconcerto riguardo la pubblicità
negativa ricevuta da "Sei quello che leggi" e nella stessa lettera è
stata messa in dubbio la legittimità dell'ammissione come eccellente
artista e rappresentate, l'uomo ha chiesto pubblicamente scusa e
promesso che non riproporrà mai più simili progetti. Vargas, in un
comunicato diffuso via web afferma che "Sei quello che leggi" non verrà
più chiamata "opera d'arte", in segno di rispetto verso quanti si
sono sentiti offesi, ha ammesso l'errore commesso ed affermato che
avrebbe dovuto salvare il cane invece di lasciarlo morire. Chiede a tutti
di accettare le sue scuse.
Far soffrire e uccidere un cane lasciandolo morire di fame per far
comprendere un problema come quello del randagismo è certamente un modo
perverso per informare l'opinione pubblica - dichiara Massimo
Comparotto, Presidente dell'OIPA Italia - In verità quest'opera
"artistica" è solo l'ennesimo esecrabile squallido tentativo per
far parlare di sé e per riempire una galleria d'arte.
L'OIPA ringrazia tutti coloro che hanno firmato l'appello,
contribuendo ad ottenere un importante risultato, nella speranza che un
episodio come questo non debba mai più ripetersi.
Info
alla pagina http://www.oipaitalia.com/maltrattamenti/notizie/nicaragua.html
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