Rabarbaro - Rheum.
Rabarbaro (Rheum) - Foto tratta da: www.mooseyscountrygarden.com
"Non badare alle apparenze" è il simbolo legato al rabarbaro, probabilmente perchè le sue foglie hanno sapore acidulo, ma possiedono notevoli proprietà curative.
L'uso del rabarbaro a scopo farmaceutico risale alla più remota antichità: gli stessi Greci facevano grande uso della radice e del fogliame di questa bella pianta.
Storia.
Il nome scientifico Rheum deriva da "ra", antico nome
greco dato al rabarbaro. In seguito questa pianta venne chiamata "ra
barbaron", dove l'aggettivo "barbaron" si riferiva alla
provenienza delle benefiche piante che crescevano nelle "barbare terre del
Ponto"; da questo è derivato l'attuale "rabarbaro".
Attualmente, le migliori specie di rabarbaro (R. Palmatum e R.
Officinale) provengono dalla Cina e dal Tibet.
Descrizione.
La famiglia: Poligonacee.
Il genere comprende circa 20 specie.
L'origine: Asia orientale, Siberia, Tibet.
L'aspetto: erbacee perenni.
Le foglie sono assai grandi, radicali, a forma di mano, intere o divise in lobi,
sorrette da grossi peduncoli, il colore è verde vivo o verde cupo.
I fiori sono raccolti in grandi infiorescenze a spiga sorrette da peduncoli cavi
assai più alti della massa fogliare; possono essere verdastri, rosei o rossi.
La fioritura avviene in estate.
L'utilizzazione: per giardini rustici o alpini; se viene
coltivato a scopo commestibile o medicinale trova la sistemazione più adatta
nell'orto o nell'angolo delle piante aromatiche.
Esigenze e cure.
L'esposizione in pieno sole o a
mezz'ombra.
Il terreno normale da giardino, fresco, profondo, ricco, meglio
se misto a ¼ di torba e ¼ di sabbia.
Il
rabarbaro non ha molte esigenze e, in genere, vegeta rigoglioso purchè non gli
manchino annaffiature periodiche (due volte alla settimana) in quantità
sufficiente a bagnare tutto il pane di terra che avvolge le radici.
Da aprile a ottobre è necessario annaffiare ogni 15 giorni con acqua e estratto
di alghe.
Le grandi foglie e il relativo peduncolo si raccolgono verso la fine
dell'estate, quando le piante sono ben mature.
Gli steli, cotti in modo particolare, oppure canditi, si consumano come dolce, oppure vengono ridotti in marmellata.
Il loro sapore è molto gradevole anche se leggermente acidulo.
Il rabarbaro viene utilizzato anche per la preparazione di caramelle, bibite e sciroppi ad azione tonica.
Piantagione.
La piantagione si esegue alla fine
dell'inverno.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua o in autunno o in primavera per divisione; per
avere piante fresche e ben produttive, si consiglia di operare tale divisione
ogni 5 anni; è possibile anche la riproduzione per seme, in primavera.
La concimazione si pratica con somministrazioni di fertilizzante organico in polvere in autunno e in primavera.
Le specie più interessanti.
- R. Collinianum: alta 90 cm, ha belle foglie sfumate di rosso e fiori rossi;
- R. Nobile: alta 1 m, ha foglie grandi di colore verde vivo, fiori verdastri e
steli trasparenti, rossastri;
- R. Officinale: alta anche 3 m, ha fogliame molto appariscente, fiori verdastri
di notevole bellezza;
- R. Palmatum: alta 1 m e mezzo, ha fiori rosso vivo riuniti in grandi
pannocchie
;
- R. Rhaponticum: o "rabarbaro comune", alta poco più di 1 m, ha
fogliame piuttosto decorativo sorretto da lunghi peduncoli.
Scheda realizzata da Marco Finco