TITO UN ESEMPIO PER TUTTI
"Io e mia moglie lo amavamo come un figlio e oggi
vorremmo ringraziarlo per quello che ha fatto per noi". Paolo
Ambrosino, un conduttore cinofilo della Polizia di Stato, parla del suo
cane e collega Tito che oggi non c'è più, ma che per lui è stato un
inseparabile compagno di lavoro e di vita.
Il cane, nato in Ungheria, viene in Italia a soli 7 mesi
per essere arruolato. Dopo aver passato le selezioni si prepara al primo
corso di polizia giudiziaria conoscendo il suo primo e unico conduttore
Paolo.
Inizia così, nel 1995, la sua brillante carriera di cane poliziotto in
cui si è distinto più volte vincendo numerosi premi tra cui quello
internazionale di "Fedeltà del cane" e quello di Unità
cinofila dell'anno (nel 2000).
Ma Tito ha soprattutto donato tanto affetto e amore a chi lo conosceva e
il suo "papà" Paolo ci ha scritto per esprimere il dolore immenso che
porta nel cuore per la scomparsa del suo cane dimostrando anche il forte
legame che si crea tra i cani poliziotti e i loro conduttori. Per
diventare conduttori cinofili infatti, oltre alla prestanza e ad altre
doti fisiche, serve un requisito fondamentale: l'amore e il rispetto per
il cane. Al Centro addestramento cinofili di Nettuno Tito è sempre stato
amato e apprezzato e anche negli ultimi anni della sua vita, quando aveva
le gambe posteriori paralizzate, "era diventato l'idolo dei bambini e
di persone disabili".
Raccontare la sua storia è per noi un'occasione per
ringraziare, insieme a lui, anche tutti gli altri 243 cani poliziotto del
Reparto cinofili della Polizia di Stato per l'importante lavoro che
svolgono accanto ai loro amici-colleghi.
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La malattia
Nel marzo del 2004 - nel corso di un regolare servizio allo stadio - Tito
venne colpito da pietre, calci e colpi di bastone nel corso degli scontri
tra tifosi e polizia avvenuti in occasione del derby all'Olimpico. Il cane
riportò numerose ferite in tutto il corpo ma le lesioni alla spina
dorsale cambiarono definitivamente la sua vita: cominciò a zoppicare fino
a perdere l'uso delle zampe posteriori. Nonostante due operazioni l'unica
soluzione fu dotarlo di un carrellino di titanio con cui torna a correre,
a giocare.
Durante una visita di portatori di handicap alla scuola di Nettuno Tito,
col suo carrellino, colpì l'attenzione di tutti fornendo ai bimbi e alle
persone su sedia a rotelle un impensabile sostegno psicologico. Il Centro
divenne così meta di istituti per disabili che venivano da tutta Italia
ma la malattia di Tito avanzava e lo scorso 3 ottobre "è salito in
cielo e con lui - dice Paolo - se ne va una delle pagine più ricche ed
interessanti del centro cinofilo di Nettuno e la più bella della mia
vita".
L'EROE
Dopo il corso di addestramento dove all'esame finale
si qualifica primo, a pari merito con un'altra unità cinofila, Tito
viene assegnato insieme a Paolino al Distaccamento cinofili di Genova.
Qui si specializza nella ricerca di persone scomparse.
Dopo numerosi servizi di ordine pubblico a
disposizione delle principali questure del Nord e del Centro un giorno
porta a termine con successo la ricerca di un anziano disperso nei
boschi dell'entroterra ligure. Il suo ritrovamento, a cui stampa e
televisioni diedero ampio risalto, lo porta ad ottenere il premio
internazionale "Fedeltà del cane" 1997.
Grazie al suo fiuto fu selezionato, in seguito, per la
ricerca di sostanze stupefacenti e psicotrope. Permise nel corso degli
anni di compiere numerosi sequestri di droga e il suo lavoro gli portò
un prestigioso riconoscimento: fu eletto "Unità cinofila del
2000".
Tito grazie alla sua simpatia partecipa anche a
numerose trasmissioni televisive tra cui Buona Domenica, Domenica in,
Uno Mattina e La vita in diretta. La sua bellezza e il suo carattere
dolce non passano inosservati neanche ad alcuni registi che gli
permettono di iniziare anche una carriera di attore: prende parte ad
alcune puntate di Distretto di Polizia e ad altri film polizieschi.
Nonostante tutto, continua ad essere il momento più
bello per i bambini in vista al centro di Polizia di Nettuno che si
mettevano in fila pur di avere una foto con lui. Il significato di
quell'incontro lo testimoniano numerosi disegni fatti dai bimbi e
inviati al Centro perchè fossero consegnati al cane: Tito era spesso
raffigurato come un super-eroe.
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