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Calatea - calathea

calatea

 

Molte sono le specie di Calatea coltivate, noi qui limitiamo la descrizione alle due più comuni e forse più belle, originarie entrambe del Brasile.

C. insignisrfoglie lanceolate e strette, lunghe 40-50 cm, brunastre nella pagina inferiore e macchiate su quella superiore.

C. makoyana: ha le foglie ovali e macchiate regolarmente su tutte e due le pagine. Di notte le foglie si raggruppano al centro per riaprirsi quando toma la luce. La parte sotterranea è costituita da radici e tubercoli grossi quanto una nocciola.

Le Calatea amano un substrato tutto organico, quindi particolarmente adatto è il Terriccio, al quale si può aggiungere un po’ di sabbia o vermiculite. Annaffiature: si irriga abbondantemente anche d’inverno ogni 10-12 giorni, e nel periodo estivo a giorni alterni; l’acqua non deve assolutamente ristagnare nel vaso, altrimenti i tubercoli marciscono. È meglio evitare di bagnare le foglie mentre è molto utile creare intorno alla pianta un’atmosfera umida.

Concimazioni: le Calatea sono piante che richiedono molto alimento* perciò vanno concimate con fertilizzante liquido una volta la settimana.

Rinvasature: si rinvasa in giugno-luglio senza aumentare eccessivamente il diametro del vaso, eventualmente togliendo un po’ della vecchia terra tutt’intorno alla zolla. Per il riempimento dei vasi è consigliabile un buon Terriccio. Si curi in modo particolare l’efficienza del drenaggio.

Pulizia delle foglie: le foglie vanno costantemente tenute pulite e allo scopo si usa del Lucidante.

Malattie: le Calatea vanno soggette a seccume dei bordi delle foghe; il più delle volte è dovuto all’ambiente troppo secco in cui sono costrette a vivere, altre volte possono esserne la causa anche dei parassiti fungini. Si consiglia quindi di trattarle preventivamente, ogni 15-20 giorni, con Anticrittogamico in polvere o spray.

Propagazione: queste piante non hanno riposo vegetativo annuale, perciò si possono propagare sempre procedendo alla divisione dei cespi in modo tale che ogni porzione rimanga con almeno 3 foghe ed un pezzo di rizoma.

Per tale operazione è indispensabile che la temperatura minima sia non inferiore ai 16-18°C.

Scheda realizzata da Marco Finco