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ACERO - ACER.

Acero Acer

La foglia d'acero zuccherino è l'emblema del Canada dal momento che in quel paese vastissime sono le coltivazioni dell'acero da zucchero.
Da questa pianta si estrae un particolare succo, detto appunto "linfa d'acero".

L'operazione si esegue alla fine dell'inverno facendo colare la linfa da incisioni praticate nella corteccia.

Storia.

Il nome acero è di antica derivazione latina, e precisamente deriva dal vocabolo "acer", che significa aspro, duro.

 

Descrizione.

La famiglia: Aceracee.
Il genere comprende più di 100 specie.
L'origine: Asia, Europa, Africa del Nord e America settentrionale.
L'aspetto: sono alberi di varia altezza (da 2 a 30 m, a seconda della specie)
Le foglie: quasi sempre caduche, possono essere ovali o variamente palmate; di vario colore a seconda delle specie: verde, porpora scurissimo, rosso corallo, oppure variegate in bianco o avorio I frutti abbastanza appariscenti.
L'utilizzazione: vengono impiegati nella decorazione del giardino per la formazione di gruppi o viali; sono coltivati in vaso (in cassette di 70 cm di lato e 70 cm di profondità) solo le varietà dell'A. japonicum dallo sviluppo limitato e dal bel fogliame particolarmente colorato.

Esigenze e cure.

L'esposizione: preferiscono posizioni aperte, in sole o a mezz'ombra.

Attenzione alla qualità del terreno: in genere gli aceri vanno piantati in terreno permeabile, misto a 1/10 di sabbia di fiume, per favorire lo scolo dell'acqua piovana. In fondo alle buche di impianto è necessario sistemare uno strato di ghiaia come drenaggio.

L'acero rosso (A. rubrum) invece preferisce il terreno paludoso.
Gli aceri giapponesi prediligono terra acida; bisogna perciò evitare assolutamente il terreno calcareo perchè in breve la pianta perderebbe in bellezza e in vigore, e il fogliame passerebbe dall'intenso color rosso a un incerto color verde.
Volendo coltivare aceri in vaso è necessario mescolare alla terra ¼ di torba; questo componente serve a mantenere più fresche le radici della pianta.

Due sono  i tipi di annaffiature: le piante sistemate in piena terra necessitano di annaffiature soltanto nei primi anni di vita. In seguito, poiché le radici riescono a raggiungere gli strati più profondi, dove permane costantemente un giusto grado di umidità, non hanno più bisogno di essere annaffiate.
Per le piante coltivate in vaso bisogna fare molta attenzione al ritmo e alla dose delle annaffiature.

L'ideale sarebbe mantenere il terriccio sempre fresco al tatto, ma non inzuppato.
In genere, in cassette di 70 cm di profondità e altrettanto di lato, è necessario somministrare ogni giorno un secchio d'acqua lei periodi di gran caldo, diminuendo in proporzione quando il clima si fa più fresco.

Piantagione.

La piantagione si esegue, come per tutte le essenze arboree o arbustive, a fine autunno o prima che giunga la primavera, gli aceri giapponesi, che solitamente vengono venduti in vaso, possono essere trapiantati anche a primavera avanzata, purché in luogo non troppo assolato.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione avviene per margiotta.

Concimazione.

Due sono i tipi di concimazione: una o due volte l'anno è bene somministrare un secchio d'acqua in cui siano stati sciolti 30 gr di concime minerale completo.
Gli aceri coltivati in vaso hanno la necessità di essere concimati in autunno e a fine inverno, con fertilizzante organico in polvere (3 cucchiai per vaso) da spargere sulla terra umida dopo averne rimosso lo strato superficiale.
All'inizio di aprile, giova somministrare a ogni pianta due cucchiai di solfato ammonico per favorire lo sviluppo del fogliame.

Gli aceri possono ammalarsi facilmente, attaccati spesso dalla muffa.
In questo caso bisogna curarli con irrorazioni a base di captano, da ripetere, secondo dosi indicate sulla confezione, fino a quando il fogliame no ritornerà alla primitiva bellezza.
Per favorire la ripresa vegetativa dell'albero è consigliabile potarlo leggermente.

Varietà.

La pianta che risolve ogni problema: così è conosciuto l'acero, di tante specie e varietà da poter essere considerati gli alberi che sistemano qualsiasi situazione.
Infatti: se in giardino manca una macchia chiara e leggera ecco il momento di ricorrere a un acero americano (A. negundo) nelle sue varietà a foglie giallastre macchiate di verde o dorate se si desidera ravvivare un terrazzo o un giardino, niente di meglio dell'acero giapponese che può raggiungere l'altezza di 2-3 m e che nelle sue varietà presenta fogliame in varie sfumature: dal rosa corallo al porpora senza escludere delicatissimi toni di verde.

Assai decorativi sono anche: gli aceri screziati (come l'A. pennsylvanicum) che possono raggiungere i 15 m di altezza, hanno corteccia elegantemente striata di bianco e fogliame dalle bellissime colorazioni giallo-brune in autunno; l'acero Nikko (A. nikoense) giapponese, a medio sviluppo, con foglie che in autunno assumono una bella colorazione rosso vivo n l'acero di monte o loppone o sicomoro (A. pseudoplatanus) dalle foglie assai simili a quelle del platano, è adatto per gruppi arborei di notevole altezza e considerevole espansione; questa specie, infatti, può raggiungere anche i 30 m di altezza in particolari condizioni di terreno e di clima, ma in genere si mantiene sui 5-10 m.

Scheda realizzata da Marco Finco