Acalifa - Acalypha.
Acalifa Hispida - Foto tratta da http://www.webalice.it/siamseeds/index.htm
A questo fiore viene attribuito un magico potere derivante dalla presenza
delle rosse "code", considerate simbolo di lunga vita.
Cio' fa dell'acalifa una pianta particolarmente adatta per essere offerta a chi
festeggia il compleanno, soprattutto se la persona è anziana.
Il nome di questa pianta è di origine incerta, ed è stato usato per la prima
volta dal greco Ippocrate per indicare l'ortica. In seguito pero', (e non si sa
come), il nome è stato attribuito a questo fiore ornamentale, che nel gergo
comune è conosciuto come "coda di volpe rossa", "foglie
rosse" e "foglie di rame".
Descrizione.
La famiglia: Euforbiacee.
Il genere conta all'incirca 400 specie.
L'origine: da varie parti del globo, caratterizzate da climi tropicale e
subtropicale, ad eccezione dell'A. virginica, originaria delle regioni boreali
americane e ormai spontanea nelle zone della Pianura Padana, in Liguria e in
Puglia.
La specie più interessante è comunque l'A. hispida dell'isola di Giava da cui
sono derivate molte varietà coltivate come piante ornamentali da appartamento.
L'aspetto: arbusti più o meno legnosi, alti da 30 a 50 cm.
Le foglie: grandi e ovali, di colore verde intenso nell'A. hispida, un po' più
ridotti e di colore verde-bronzo all'inizio che muta in rosso-porpora nel tempo;
nell'A. wilkesiana.
I fiori riuniti in infiorescenze: lunghissimi, possono toccare i 50 cm, di
colore rosso cupo o crema; nell A. hispida, corti e rossi, poco appariscenti
nella wilkesiana.
L'utilizzazione è soprattutto come pianta ornamentale da appartamento; presente
anche nelle decorazioni di fioriere sospese o di colonne.
Esigenze e cure.
L'esposizione in buona luce, ma non direttamente al sole; teme le correnti
d'aria e il calore eccessivo (oltre i 22 0C).
La pianta di acalifa è piuttosto rara dai fioristi, e ciò è davvero un
peccato, dal momento che questo fiore; sebbene sia una specie insolita; non
richiede accurate ed eccessive precauzioni.
L' acalifa va tenuta in casa d'inverno, in estate può anche stare all'aperto,
purchè in posizione molto riparata e in ombra assoluta, ancor meglio se sotto
un portico o in veranda.
Nel periodo invernale il vaso va sistemato in buona luce evitando che il
fogliame sia colpito dai raggi del sole.
L'eccessivo calore, oltre i 22 0C, può arrecare gravi danni se il terriccio
non viene tenuto costantemente fresco con annaffiature giornaliere (mediamente
un bicchiere d'acqua per vaso).
Quando la pianta non ha ancora emesso infiorescenze, giovano 2 o 3 irrorazioni
settimanali, eseguite con vaporizzatore a getto molto sottile. Il terriccio che
tale pianta esige è quello noto come "universale", in quanto adatto a
tutti i tipi di piante ornamentali da serra, coltivabili in casa.
Il terriccio universale poi, trattiene il giusto grado di umidità e non
diventa troppo compatto col passare del tempo, proteggendo molto bene le radici
dagli sbalzi di temperatura.
Il rinvaso dell'acalifa si esegue quando la pianta ha terminato di fiorire e
tutte le code sono ormai cadute.
Il nuovo vaso non deve essere molto più grande di quello precedente, e in
generale basta scegliere un recipiente con 2 cm di diametro in più rispetto al
vecchio.
Ottima la scelta dei vasi a riserva d'acqua che semplificano il problema delle
annaffiature.
Piantagione.
La piantagione si consiglia di cambiare vaso a vegetazione "ferma",
quando cioè le infiorescenze sono ormai cadute.
Concimazione.
Le concimazioni sono da sospendere in estate, per riprenderle poi in
settembre. Infine, per quel che riguarda la moltiplicazione è meglio lasciare
questo compito a personale esperto, tanto più che l'operazione riesce bene solo
in serra.
Per voler mantenere in buone condizioni l'acalifa è necessario nutrirla mensilmente usando un fertilizzante minerale completo solubile in acqua; comunque è consigliato applicare sempre dosi ridotte e ripetere la concimazione a distanza di una settimana, evitando, in questo modo, il pericolo di "bruciare" qualche radice affiorante o di dare alla pianta una sferzata di energia troppo violenta e in certi casi addirittura dannosa.
Scheda realizzata da Marco Finco