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Sorbo - Sorbus. 

Sorbo - Sorbus aucuparia

Sorbo (Sorbus aucuparia) - Foto tratta da:  www.ruhr-uni-bochum.de

 

La "saggezza" è il simbolo del sorbo, pianta che si presta a molteplici utilizzazioni: la raccolta del frutto o sorbola, a scopo ornamentale, l'estrazione di una particolare qualità di tannino dalla buccia delle sorbole e infine i pregevoli lavori di intarsio e tornio che si possono compiere con il legno di queste piante.


Storia.

Il nome scientifico Sorbus riprende l'antica denominazione latina "sorbum" attribuita ai frutti del S. domestica anche da Plinio e da Catone.
Le piante del genere Sorbus, per la loro rassomiglianza con i peri, erano fino a poco tempo fa classificate nel genere Pyrus.

Attualmente questo nuovo genere è in continua espansione grazie all'opera di numerosi giardinieri che, con paziente lavoro di ibridazione, sono riusciti ad ottenere esemplari sempre più ornamentali.


Descrizione.

La famiglia: Rosacee.
Il genere comprende un numero imprecisato di specie in quanto i sorbi sono ancora compresi, in buona parte nel genere Pyrus e soltanto da poco si va procedendo a una precisa suddivisione; fra l'altro è in atto la creazione di sempre nuove specie, grazie a continue ibridazioni e selezioni.
L'origine: Europa, America del Nord, Asia Settentrionale.
L'aspetto: arbusti e alberi.
Le foglie sono caduche, semplici e ovali, oppure composte da molte foglioline disposte a coppie e in scala lungo un picciolo piuttosto grosso; ogni singola foglia presenta margini seghettati; il colore è verde intenso e in autunno assume bellissime colorazioni gialle, arancio, rosse.
I fiori sono quelli tipici delle Rosacee, a forma di minuscole roselline a cinque petali con un ricco ciuffo di stami; sono quasi sempre raccolti in ricchi ciuffi; il colore è solitamente bianco.

La fioritura avviene in primavera.
I frutti sono a forma di pomo, piuttosto piccoli, talvolta commestibili purché giunti a perfetta maturazione; i colori vanno dal bianco al rosso, dal giallo all'arancio al bronzo; diventano particolarmente decorativi in autunno; spesso rimangono sui rami anche per tutto l'inverno con un buon effetto ornamentale.

L'utilizzazione: soprattutto a scopo decorativo, ma anche per la raccolta dei frutti per quanto riguarda il S. domestica; in giardino servono a comporre gruppi o macchie e anche siepi; è possibile anche la coltura in grandi vasi (profondità 70-80 cm).

Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole, a mezz'ombra o in ombra.
Il terreno: normale da giardino o da orto, meglio se calcareo. 
I sorbi sono piante molto robuste, che normalmente non temono malattie e parassiti; non sono difficili da coltivare e per ottenere i risultati migliori dalla loro coltivazione è bene attenersi ai consigli indicati per i peri.
È bene comunque tenere presente che preferiscono terreno calcareo, mentre non hanno preferenze per l'esposizione.

Piantagione.

La piantagione si esegue in autunno o in primavera.


Moltiplicazione.

La moltiplicazione si esegue per seme, ma è pratica da lasciare ai vivaisti oppure per divisione dei polloni che nascono a lato della pianta-madre.
I sorbi, spontanei nei nostri boschi, vengono impiegati largamente anche nei giardini, sia come piante ornamentali che come piante da frutto.


Le specie più belle e più utili sono le seguenti:

- S aria: albero alto anche 15 m con frutti scarlatti;
- S. aucuparia: albero alto anche 20 m con frutti rossi;
- S. caloneura: arbusto alto 5 m con frutti bronzei a forma di pera;
- S. cuspidata: alberetto a frutti rosso-bronzo riuniti in ricchi ciuffi;
- S. discolor: albero alto 9 m con frutti bianco-rosa;
- S. domestica: alberetto alto da 2 a 2° m, ha frutti bianco-rossi che diventano marroni quando maturano, ossia dopo essere stati conservati per un po' di tempo in ceste con paglia;
 - S. pygmaea: arbusto alto da un palmo a 40 cm, adatto per vaso o roccaglia; ha fiori rosa o porpora e frutti bianchi;
- S. Vilmorinii: albero alto circa 6 m con frutti rosa vivo.

Scheda realizzata da Marco Finco