Salice - Salix.
Salice (Salix alba) - Foto tratta da: www.barcham.co.uk
"Arrenditi": questo è l'imperativo messaggio
trasmesso dai rami del salice. La ragione di tale scelta è da ricercare
probabilmente nelle proprietà febbrifughe della corteccia di alcune specie
oppure nella capacità del salice di consolidare i terreni franosi, per cui si
può dire che la montagna è costretta ad "arrendersi" alle sue tenaci
radici.
Storia.
Il nome scientifico Salix è la esatta trascrizione del nome attribuito
dai Romani a queste piante. I salici facevano parte della flora terrestre già
in tempi remotissimi, come dimostrano alcuni reperti fossili risalenti al
periodo terziario, ossia a diversi milioni di anni fa. La corteccia di varie
specie di salice viene impiegata per la concia delle pelli.
Descrizione.
La famiglia: Salicacee.
Il genere comprende circa 250 specie.
L'origine: regioni dell'emisfero settentrionale.
L'aspetto: albero e arbusti, anche a rami ricadenti.
Le foglie sono sempre intere, ovali o lineari.
I fiori riunite in spighe più o meno appariscenti, speso appaiono prima della
formazione delle foglie; talvolta si presentano in involucri a forma di gemma,
pelosi, argentei, molto ornamentali.
La fioritura avviene in primavera.
L'utilizzazione: come elemento decorativo per il giardino soprattutto al margine
di stagni o corsi d'acqua; si può coltivare anche in vasi molto grandi
(profondità 70-80 cm).
Esigenze e cure.
L'esposizione: in pieno sole, a mezz'ombra o in ombra.
Il terreno normale da
giardino.
La coltivazione del salice è abbastanza semplice e può essere
così sintetizzata:
- annaffiare molto, soprattutto quando le piante sono ancora giovani
- potare energicamente all'inizio dell'inverno o verso febbraio, perchè solo
così i salici acquistano di fogliame più rigoglioso e fitto.
Piantagione.
La piantagione si esegue in autunno o in primavera.
La moltiplicazione si effettua per talea semilegnosa o legnosa in aprile, per propaggine o margotta in luglio.
Concimazione.
Concimare in autunno con fertilizzante organico in polvere e da aprile a
settembre con solfato di ferro (4 g per litro, calcolando 3 l per ogni
esemplare).
Parassiti
e malattie.
Una grande attenzione deve essere invece riservata allo stato di salute di
queste piante che facilmente vengono colpite da malattie e attaccate da
parassiti assai pericolosi.
Tra le malattie sono particolarmente pericolosi il cancro e la
ruggine; i parassiti più comuni del salice sono invece: afidi e bruchi da
combattere alla prima apparizione se si vuole evitare la morte degli esemplari.
I salici più decorativi.
- S. alba o "salice bianco": alto anche 24 m, ha rami secondari
penduli e fogliame argenteo;
- S. Arbuscula: alto 60-80cm, spesso ha portamento prostrato, è adatto
soprattutto per roccaglia o per la coltura in vaso;
- S. babylonica: o "salice piangente": dai lunghi rami ricadenti, è
l'ornamento ideale per specchi d'acqua o per giardini di stile romantico e
classico;
- S. Bockii: arbusto che non supera i 3 m, molto grazioso, ha foglie verde scuro
con la pagina inferiore sfumata in azzurro;
- S. coerulea: alto anche 30 m, ha chioma piramidale e foglie verde-blu-grigio;
- S. daphnoides : albero alto circa 10 m, è molto decorativo per i germogli
violetti che appaiono in inverno;
- S. Fargesii: alto da 2 a 3 m, è caratterizzato da germogli rossastri;
- S. grecilistyla: arbusto alto circa 1 m e mezzo, ha gemme pelose, argentee;
- S. lanata;
- S. Matsudana: arbusto alto circa 4 m, presenta rami a portamento pendulo,
particolarmente accentuato nella varietà pendula, questa caratteristica lo
rende adatto a sostituire il normale "salice piangente" nella
decorazione di piccoli giardini e di terrazze;
- S. purpurea: albero alto 3 , molto bello, è caratterizzato da getti
primaverili di intenso color porpora;
- S. vitellina o "salice dorato": alto circa 18 m, ha germogli
primaverili gialli e foglie verde vivo, sfumate in azzurro; la varietà pendula
presenta rami ricadenti e germogli dorati in inverno.
Scheda realizzata da Marco Finco