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Rododendro -  Rhododendron. 

Rododendro - rhododendron

Rododendro (Rhododendron) - Foto tratta da: www.mooseyscountrygarden.com

 

"Le vostre lusinghe sono fallaci": questo è il significato simbolico attribuito ai fiori del rododendro, ed è pienamente giustificato dalla fragilità e dalla breve vita delle corolle di queste piante; basta infatti un acquazzone, fenomeno assai frequente in primavera, per provocarne l'appassimento e la caduta.

 


Storia.

L'origine del rododendro è molto antica, almeno secondo la testimonianza di alcuni reperti fossili scoperti nel Caucaso e in Cina.
Le prime notizie su queste piante risalgono al Cinquecento, mentre della loro coltivazione si parlò soltanto intorno alla metà del Seicento.

Tuttavia, fu solo all'inizio dell'Ottocento che la diffusione dei rododendri si intensificò notevolmente e si ebbero le prime ibridazioni con la creazione di nuovi e interessanti esemplari, che possono essere considerati i progenitori delle varietà oggi coltivate.

Il nome scientifico Rhododendron deriva dai vocaboli greci "rodon = rosa" e "dendron = albero" e significa "albero delle rose".

Si dice che le foglie delle specie alpine contengano sostanze molto efficaci contro i disturbi renali e i reumatismi, mentre pare che il miele ricavato dai fiori del R. Ponticum posa essere, se non tossico, abbastanza nocivo.

Tuttavia il grado di pericolosità di questo miele si attenua e scompare dopo due o tre mesi dalla raccolta.

È opportuno ricordare che i fiori dei rododendri, opportunamente canditi, costituiscono una vera e propria leccornia. Le foglie più tenere del R. Ciliatum possono essere anche mortali per alcuni animali, fra cui i cavalli.


Descrizione.

La famiglia: Ericacee.
Il genere comprende circa 600-700 specie tra cui sono comprese anche le azalee, ma sembra che tale numero non debba considerarsi definitivo, a causa della difficoltà di classificazione di queste piante con altre abbastanza simili ed appartenenti alla stessa famiglia.
L'origine: Cina, Tibet, India, Burma, Americadel Nord, Giappone, Europa, Africa.
L'aspetto: alberi o arbusti.
Le foglie possono essere sempreverdi o caduche, lanceolate oppure ovali, più o meno allungate o arrotondate, coriacee e spesso lucenti, con margini lisci o dentati, talvolta pelose sulla pagina inferiore; il colore varia dal verde vivo al verde scuro e non di rado la pagina inferiore è sfumata in color bronzo.
I fiori quasi sempre riuniti in infiorescenze a mazzo, hanno forma campanulata, più o meno aperta, con petali spesso ondulati; le corolle, che talvolta sono caratterizzate da un delicato profumo, mostrano al centro un ricco mazzetto di stami che supera in lunghezza quello dei petali; il colore varia dal bianco all'arancio sino al rosso, dal celeste al lilla, dal viola al porpora.
La fioritura può avvenire da gennaio a dicembre, secondo le specie, l'ibrido o la varietà.
L'utilizzazione: come pianta decorativa da giardino o da vaso.


Esigenze e cure.

L'esposizione: a mezz'ombra, in clima ricco di piogge estive.
Il terreno deve essere assolutamente privo di calcare, ossia acido, costituito da un composto di terra in bosco, torba e terra di castagno in parti eguali.

Cominciamo con il precisare che:
- il terreno deve essere senz'altro acido, nella composizione indicata nella carta d'identità della specie. Se la coltura avviene in vaso non si presentano complicazioni al problema, ma volendo coltivare i rododendri in piena terra e se il terreno circostante è ricco di calcare, non rimane che scavare grandi buche, di circa 1 m di lato e di profondità, foderarle scrupolosamente con mattoni o con cemento e quindi utilizzare questa specie di cassoni per la coltura dei rododendri (la stessa precauzione è valida per azalee, ortensie o simili);
- il drenaggio dei vasi o delle buche deve essere curato al massimo perchè i rododendri amano l'umidità, purchè non abbia carattere stagnante;
- le annaffiature devono essere praticate ogni settimana per gli esemplari coltivati in piena terra e due volte alla settimana per quelli in vaso; queste piante desiderano terriccio costantemente fresco e umido, e se non hanno acqua sufficiente reagiscono perdendo le foglie; spesso questo danno è irreparabile e si conclude con la morte dell'arbusto;


- il clima è più congeniale per i rododendri è quello fresco, quindi queste piante prediligono le zone alpine e subalpine, le coste dei laghi lombardi o piemontesi, le colline dell'Italia settentrionale e le località meridionali, non troppo lontani dal mare, molto ventilate e dove possa giungere una ricca dose di umidità atmosferica sospinta dal vento verso le coste;
- l'ombra è la condizione ideale per avere bella fioritura, tuttavia è possibile ottenere buoni risultati anche a mezz'ombra e pesino in pieno sole se l'atmosfera è molto umida e l'aria i mantiene fresca anche durante l'estate;
- l'umidità atmosferica, come abbiamo visto, è essenziale per garantire la normale vegetazione di queste piante; si consiglia quindi di irrorare almeno 2 volte alla settimana il fogliame, soprattutto se gli esemplari sono coltivati in vaso;
- le potature non sono necessarie, basta eliminare i fiori non appena appassiscono per evitare la formazione dei semi, cosa che provocherebbe l'indebolimento della pianta senza alcun vantaggio, dato che la moltiplicazione per seme è senz'altro sconsigliabile; infatti, dal momento della semina all'apparizione dei primi fiori passano generalmente molti anni.


Piantagione.

La piantagione si esegue di solito quando la pianta è in riposo, ossia dopo la fioritura, prima che appaiono i nuovi boccioli; naturalmente l'epoca dipende anche dalla diversa specie, varietà o ibrido


Moltiplicazione.

La moltiplicazione avviene per talea, in luglio, per propaggine in giugno e per margotta fra giugno e luglio; l'emissione di radici è sempre molto lenta e a volte si verifica solo dopo molti mesi; le talee, prima di essere interrate in terriccio sabbioso, devono essere spolverate di ormoni sulla parte inferiore per favorire la formazione di radici; le talee, protette da una campana di plastica o da un vetro, devono stare i buona luce e al caldo, ma non al sole; giovano frequenti irrorazioni per accrescere il grado di umidità. atmosferica; volendo innestare un rododendro si usa la tecnica a spacco e a scudetto, in primavera, tagliando l'esemplare da innestare a un palmo di altezza.
A parte le qualità del terreno, per ottenere buoni risultati dalla coltura dei rododendri è indispensabile curare al massimo la loro esposizione e il grado di umidità, oltre il tipo di concimazione.


Concimazione.

La concimazione si esegue all'atto dell'impianto ponendo uno strato di concime sul fondo del vaso e della buca e un secondo leggero strato di letame o di concime naturale in polvere quasi in superficie, allo scopo di alimentare anche le radici meno profonde. Durante il periodo vegetativo, da aprile a ottobre, è opportuno annaffiare i rododendri ogni 15 giorni aggiungendo all'acqua fertilizzanti a base di sostanze organiche, estratto di alghe e materie coloranti; ottimi "substral" e "fitocromos"

Le specie più rustiche, e quindi di più facile coltura, sono le seguenti: 
arboreum, catawbiense, caucasicum, dauricum, insigne, lutescens, molle, Simsii.

I rododendri più belli:

R. arboreum,
R. Augustinii,
R caucasicum,
R. catawbiense,
R. dauricum,
R. Discolor,
R. Ferrugineum,
R. Fortunei,
R. Giganteum,
R. Lutescens,
R. Mucronulatum,
R. Ponticum,
R. Quinquefolium,
R. Radicans,
R. Repens,
R. Russatum,
R. Schlippenbachii,
R. Serotinum,
R. Sinogrande,
R. Sulfureum,
R. Sutchuenense,
R. Thomsonii,
R. Williamsianum,
R. zaleucum

 

Scheda realizzata da Marco Finco