Prunus Persica - Pesco.
Pesco (Prunus Persica) - Foto tratta da www-staff.it.uts.edu.au/
"Io non ti potrò dare troppo", questa è la simbologia legata al pesco, forse per la sua brevissima fioritura; infatti basta una forte pioggia o una giornata di vento per disperdere le bellissime corolle di questa pianta
Storia.
Il nome volgare pesco deriva dal vocabolo latino "persicus
= di Persia" perchè anticamente si riteneva che questa pianta fosse
originaria di tale Paese. In realtà il pesco proviene dalla Cina ed era già
noto agli antichi Romani, che lo diffusero in tutta l'Europa. Per l'origine del
nome scientifico Prunus si veda la voce "ciliegio".
Descrizione.
La famiglia: Rosacee.
Il genere Prunus al quale appartiene il P. persica, comprende circa
200 specie.
L'origine: Cina.
L'aspetto: piante arboree non troppo alte, da 3 a 8 m.
Le foglie sono lanceolate, con margini seghettati, la pagina superiore è verde
scuro e la Inferiore di verde grigio.
I fiori sono a cinque petali con ricco ciuffo di stami; il colore varia dal rosa
al rosso.
La fioritura avviene in marzo o in aprile I frutti sono drupe tondeggianti o di
forma schiacciata; la polpa è succosa, zuccherina, bianca o gialla; giungono a
completa maturazione in estate.
L'utilizzazione: come pianta da frutto; alcune
varietà anche come pianta ornamentale.
Esigenze e cure.
L'esposizione: in pieno sole.
Il terreno
deve essere sciolto, molto permeabile, un po' sabbioso e profondo.
La coltivazione del pesco (si consiglia di consultare un manuale
tecnico) prevede varie forme che possono essere così riassunte:
- la potatura d'allevamento: per dare all'esemplare la forma desiderata;
solitamente la più usata è quella a vaso
- la potatura di produzione: da eseguire ogni anno alla fine dell'inverno; è
una tecnica abbastanza complessa e quindi è bene farsela spiegare, con un
esempio pratico, da un provetto potatore
- il diradamento dei frutti: da eseguire quando compaiono i frutticini, solo se
il loro numero appare eccessivo in base alla mole della pianta e alla fertilità
del terreno
- le zappature del terreno: da eseguire due o tre volte nel corso dell'anno, e
una vangatura a 15 cm di profondità da portare a termine ala fine dell'inverno
- le annaffiature: da intensificare nel mese che precede la raccolta dei frutti; è opportuno tener presente che il pesco resiste bene alla siccità e non sopporta troppo l'umido
- le disinfezioni e le disinfestazioni: allo scopo i debellare malattie e parassiti che possono attaccare facilmente il pesco, come: mal della bolla, mal bianco, marciume radicale, muffa, cocciniglia, afidi, maggiolini, ragno rosso.
Le qualità di pesche I frutti del pesco sono stati classificati in passato in base a diversi fattori, come la forma dei frutti, il colore della polpa, la forma e l grandezza dei fiori e l'origine.
Piantagione.
La piantagione si esegue nel tardo autunno o all'inizio della primavera.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per innesto, ma anche in questo
caso è meglio acquistare le piantine già pronte al frutto e affidare il lavoro
di riproduzione a personale specializzato.
Concimazione.
La concimazione: da effettuare secondo le norme indicate per il pero
Tipi di pesche.
Per maggiore praticità si è giunti ad una suddivisione basata
sull'epoca di maturazione delle pesche:
- pesche precocissime (maturazione all'inizio di giugno):
Alexander, Bella di Roma, Gold Dust Precocissima Morettini, Uneeda, Springtame;
- pesche precoci (maturazione in luglio):
Morettini 5/14, Aurora, Dixigem, Bella di Cesena, Mamie Ross, Sant'Anna,
Trionfo, Gialla precoce, Fertilia Morettini;
- pesche medio-precoci (maturazione in agosto):
Capucci 5/14e 16, Gloria, Valiant, Morettini 1/14, 9/14 e 11/14;
- pesche tardive (maturazione in settembre):
Cotogne toscane, Krummel october, Marocco, Tardiva di Massa
- pesche molto tardive (maturazione in ottobre o in novembre):
Pesca della China, Pesca di Ognissanti, Tardiva di Montedoro, Toschine.
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Scheda realizzata da Marco Finco