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Papiro Cyperus.

Papiro - Cyperus papyrus

Papiro (Cyperus papyrus) - Foto tratta da: www.tourisme-tandem.com

 

Il significato simbolico attribuito a questa pianta è "tutte le cose che non saprei mai dirti a voce", e si riferisce al fatto che gli Egizi ricavavano dal papiro una specie di carta su cui scrivevano messaggi, poesie, testi di storia, ecc.

È proprio grazie alla perfetta conservazione degli antichi papiri che gli studiosi hanno potuto apprendere moltissime notizie riguardanti l'antica civiltà egiziana.

 

Storia.

Il nome scientifico Cyperus è un vocabolo greco ricorda l'isola di Cipro; anticamente con questo nome veniva indicata una specie aromatica che gli Sciti usavano per imbalsamare i corpi dei loro re.
Non è molto chiaro perchè il grande naturalista Linneo abbia scelto proprio questo nome per indicare i papiri.


Descrizione.

La famiglia: Ciperacee.
Il genere comprende circa 700 specie.
L'origine: quasi tutte le regioni a clima caldo.
L'aspetto: erbacee annuali o perenni.
Le foglie sono sottili, ma piene, a sezione triangolare, raccolte a ciuffo sulla cima di fusti eretti I fiori sono poco interessanti, molto piccoli, riuniti in infiorescenze a ombrella.
La fioritura avviene solitamente in estate.

L'utilizzazione: per adornare vasche o stagni; è possibile anche la coltura in vaso, soprattutto in idrocoltura.


Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra se coltivati in piena aria; in buona luce, ma non al sole, se in appartamento; nelle regioni meridionali e in Riviera resistono all'aperto anche d'inverno.
Il terreno deve essere composto da 1/3 di terra di foglie, 1 /3 di torba e sabbia, 1/3 da orto.

I papiri, nelle diverse specie (ovviamente prendendo in considerazione soltanto quelli dotati di sicure doti ornamentali), vivono bene solo in terra molto umida o addirittura piantati sul fondo di stagni o laghetti, oppure anche messi in vaso e collocati sott'acqua nelle vasche dove si coltivano anche ninfee e nelumbi.

In appartamento, oltre alla conservazione in recipienti di terracotta immersi in un vaso contenente acqua, i papiri possono essere coltivati in idrocoltura. Il papiro ha inoltre bisogno di molta luce e di costante calore.


Piantagione.

La piantagione si esegue in primavera, quando la temperatura è ben calda.


Moltiplicazione.

La moltiplicazione si esegue in primavera per divisione delle radici oppure per talea, tagliando la sommità di un fusto, accorciando fino a 5 cm il ciuffo di foglie e dove vi sia costantemente dell'acqua; il recipiente così preparato deve stare in luogo caldo e molto luminoso.

 

Concimazione.

Se la coltivazione avviene in idrocoltura non esistono problemi di concimazione; basta irrorare il fogliame una volta ogni 10 giorni con stimolante ormonico 66/F, nella dose di 6 gocce per litro d'acqua; se invece la coltivazione avviene in terra bisogna annaffiare ogni 15-20 giorni con estratto di alghe da alternare con fertilizzante minerale completo.


I papiri più ornamentali.

- C. Papyrus o "carta degli Egiziani": specie perenne, alta anche 3 m presenta ricchi ciuffi di foglie di un bel verde vivo
- C. alternifolius: perenne, alto da 30 a 70 cm, è molto simile alla specie precedente, ma ha foglie più larghe, riunite in un ciuffo a forma di stella; molto interessanti le sue varietà gracilis alta solo 50 cm, particolarmente adatta per appartament0, e variegatus con fgoglie variegate di bianco
- C. diffusus: perenne, a radici fibrose, alte circa 1 m, dagli eleganti o ciuffi di foglie sostenute da steli sottili; questa specie viene utilizzata anche per la preparazione di composizioni floreali data la particolare disposizione del fogliame che può essere anche variegato di bianco
- C. esculentus, in Italia noto come "chufa" o "nocciole degli zulù": spontaneo in Italia ha radici fibrose con ingrossamenti a forma di tuberi, gialli, dolci e zuccherini che vengono usati come frutta, ben ghiacciati, oppure vengono impiegati al posto delle mandorle per la preparazione di dolci.

Scheda realizzata da Marco Finco