Nocciolo - Corylus.
Nocciolo (Corylus avellana) - Foto tratta da: http://popgen.unimaas.nl
Sin dall'antichità il nocciolo è stato eletto a simbolo di
"eternità" e quindi di "giovinezza", di "salute"
e di "gioia".
Questa simbologia è particolarmente "sentita" nei Paesi dell'Estremo
Oriente e soprattutto in Cina e in Giappone, dove il nocciolo è molto diffuso
perché, con il suo strano portamento, si inserisce armonicamente nello stile di
quei giardini.
Storia.
Il nome scientifico Corylus è la trascrizione esatta del nome
latino attribuito fin dall'antichità a queste piante.
Il nocciolo comprende una specie, la C. Avellana, apprezzata soprattutto per i
frutti, e alcune altre specie che hanno invece una discreta importanza da un
punto di vista decorativo. In particolare le forme "nane" dai rami
contorti e ricadenti, vengono coltivate anche in ciotole per la decorazione
dell'appartamento.
Descrizione.
La famiglia: Betulacee.
Il genere comprende circa 15 specie.
L'origine: regioni temperaste dell'emisfero settentrionale.
L'aspetto: piante a portamento arbustivo o, raramente, arboreo.
Le foglie sono caduche, alterne, semplici, a margini dentati, spesso ruvide, di
color verde vivo o verde scuro.
I fiori: i fiori maschili, raccolti in infiorescenze pendule, dette
"amenti", sono di color verde chiaro o giallastro; i fiori femminili
sono verdi, simili a gemme, con stili di colore rosso.
La fioritura avviene in primavera, prima dell'emissione delle foglie.
I frutti, chiamati nocciole, sono formati da una capsula legnosa contenente un
seme dolce e oleoso e sono saldati al picciolo da una "coppa", ossia
da un involucro verde suddiviso in eleganti lobi frangiati di color verde
chiaro; la fruttificazione avviene in autunno.
L'utilizzazione: come pianta da frutto o come pianta ornamentale,
secondo la specie.
Esigenze e cure.
L'esposizione: a mezz'ombra o in ombra Il terreno deve essere
privo di calcare, neutro o leggermente acido, sciolto ma non troppo assorbente,
fresco ma non umido.
Piantagione.
La piantagione si esegue in autunno o a fine inverno.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua a fine inverno per distacco dei
polloni radicali, che debbono essere tolti con una porzione della radice da cui
spuntano.
Per quanto riguarda l'impianto, il nocciolo esige le normali cure riservate alle
piante da frutto; tuttavia è bene ricordare che i cespugli, collocati a circa
3-4 m di distanza, danno i migliori raccolti allorché vengono messi a dimora in
buche ben profonde, aperte almeno quattro mesi prima della piantagione. In ogni
buca possono trovare posto da quattro a sei polloni, raggruppati al centro o
disposti agli angoli della buca stessa.
Un anno dopo l'impianto i polloni, ormai ben affrancati, devono essere tagliati
a circa 40 cm dal suolo; in seguito gli esemplari non devono ricevere altra
potatura. Solo dal sesto anno si procede all'annuale "rimonda",
necessaria per eliminare i rami secchi o deboli e per mantenere le piante in
piena efficienza.
La produzione dei frutti comincia al quarto anno dell'impianto,
ma raggiunge il massimo verso il decimo anno e continua per circa dieci anni,
limite entro il quale gli esemplari debbono essere sostituiti con altri freschi.
Durante il periodo vegetativo è opportuno somministrare qualche annaffiatura
per non far inaridire troppo il terreno, ma è bene ricordare che i noccioli non
amano l'umidità stagnante. Come concimazione è consigliabile procedere ogni
autunno alla somministrazione di letame misto a torba e interrato al piede degli
arbusti, ma senza esagerare in quantità, perchè il nocciolo preferisce non
essere troppo nutrito.
Grande attenzione richiede invece la difesa delle piante da
nebbia e marciume radicale, senza dimenticare i parassiti animali come il
perdilegno e il maggiolino. Per combattere la nebbia è necessario intervenire
con irrorazioni a base di captano ai primi sintomi di deperimento del fogliame,
che si copre di macchie gialle, secche e di una polvere biancastra.
Contro il marciume radicale e i parassiti animali sono validi i mezzi e i
prodotti di lotta indicati per la disinfestazione generica.
Le varierà più apprezzate.
Tra le varietà più fruttifere di C. Avellana, alcune hanno trovato il clima e
il terreno più adatto in determinate zone del nostro paese.
Tra queste ricordiamo le seguenti:
- tonda gentile: diffusa soprattutto in Piemonte
- mortarella e campotica: molto coltivate in Campania
- nocella bianca e rossa: tipica della zona di Avellino
- romana gentile: assai apprezzata presso Roma
- agghirara, tonda di Giffoni, curcia, racinante: adatte al clima e al suolo
siciliani I noccioli ornamentali
I noccioli ornamentali, che vengono apprezzati soprattutto per le loro qualità decorative più che per la produzione di frutti, si coltivano esattamente come le specie da frutto e possono trovare una sistemazione in giardino sia come esemplari isolati sia come gruppi ai lati del tappeto verde, oppure a guisa di siepe o di parete divisoria fra una zona e l'altra dell'area verde.
Volendo coltivare i noccioli in vaso per la decorazione della terrazza, bisogna utilizzare recipienti molto grandi (profondità e larghezza 80 cm), scegliendo naturalmente per la piantagione le varietà di minor statura, con rami penduli e, possibilmente con fogliame colorato.
Le specie più diffuse.
- C. americana: alta sino a 3 m, ha portamento molto elegante, con frutti
avvolti in belle capsule dai lobi lunghi e frangiati
- C. Avellana: ossia il nocciolo da frutto, ma nelle varietà aurea a foglie
gialle, contorta dai rami stranamente avvolti a spirale, lacinata con belle
foglie frastagliate, pendula a rami pendenti, purpurea con fogliame color
porpora scuro, quasi nero
- C. chinensis: alta anche 20 m, ha grandi foglie e ciuffi di piccoli frutti e
di scarso interesse commestibile
- C. Colurna: alta anche 15 m, è un bell'albero ornamentale; i suoi frutti
maturano solo in Asia Minore, luogo d'origine della pianta
- C. maxima: alta circa 6 m, è molto apprezzata soprattutto nella sua varietà
atropurpurea, dal fogliame scurissimo, purpureo, che in autunno assume una
colorazione ancora più intensa
- C. rostrata: alta 2-3 m, di bella forma, presenta fogliame piuttosto allungato
e frutti globosi, ornamentali.
Scheda realizzata da Marco Finco