Maurandia.
Maurandia - Foto tratta da: www.flickr.com
Il simbolo legato ai fiori della maurandia è la "timidezza" e nessuna scelta potrebbe essere più adatta considerando che questi bellissimi e rustici rampicanti solo raramente appaiono nei giardini italiani, tanto da essere quasi sconosciuti.
Ed è un vero peccato perché si tratta di piante molto
decorative, dalla coltura non difficile e dalla fioritura che si prolunga
piacevolmente per tutta l'estate e l'autunno.
Storia.
Il nome scientifico "Maurandia" ricorda con ogni probabilità il
botanico spagnolo Maurandy vissuto a Cartagena, che si interessò a fondo della
flora del Messico, paese da cui hanno origine queste piante.
Gli indigeni di alcune zone messicane usano appendere i fiori
delle maurandie sulla soglia delle abitazioni per onorare un ospite importante.
Descrizione.
La famiglia: Scrofulariacee.
Il genere comprende circa 10 specie.
L'origine: Messico, Arizona.
L'aspetto: rampicanti perenni.
Le foglie sono a forma di triangolo con due lobi alla base, sostenute da lunghi
piccioli che servono ala pianta per avvinghiarsi al sostegno; il colore è verde
vivo.
I fiori sono molto simili a quelli della bignonia, ma esternamente sono
ricoperti da una peluria setosa e argentea; i colori vanno dal bianco al lilla,
dal rosa al viola, dal lavanda al cremisi.
La fioritura avviene in estate oppure verso l'autunno.
L'utilizzazione: come copertura di ringhiere, tralicci,
pergolati, berceaux, sia in giardino sia sul balcone, coltivando in piena terra
o in cassette profonde 60 cm e larghe 50 cm.
Esigenze e cure.
L'esposizione in pieno sole
Il terreno normale da giardino misto a 1/3 di sabbia per
renderlo molto permeabile ed evitare ristagni d'acqua.
Non appena le piante sono state messe a dimora, per ottenere
fusti più ricchi di fogliame e facilitare l'attecchimento, è bene cimarle
leggermente, ripetendo una seconda volta l'operazione non appena l'apice del
fusto ha ripreso a vegetare.
Piantagione.
La piantagione si esegue in maggio.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per seme in febbraio, in
lettorino, oppure per talea da gennaio in poi facendo radicare in serra o sotto
una protezione di plastica.
Una delle norme essenziali per la coltura delle maurandie è il dosaggio delle
annaffiature, dato che queste piante non sopportano l'eccessiva umidità.
È sufficiente annaffiare due volte alla settimana, nella dose di 1 litro di
acqua per pianta.
Queste precauzioni debbono essere messe in atto già al momento
della semina, impiegando un terriccio molto sabbioso, interrando poco i semi e
bagnandoli solo con uno spruzzatore.
Per ottenere la normale germinazione è necessario che durante la notte i
vasetti contenenti il seme possano godere di una temperatura non inferiore ai 10°
C. quando le piantine avranno raggiunto l'altezza di 5-6 cm, si potrà
trapiantarle in singoli vasetti di torba e quando la temperatura diurna si sarà
stabilizzata sui 18° si potranno sistemare a dimora gli esemplari, in piena
terra o in vaso, rispettando una distanza di circa 40 cm fra un esemplare e
l'altro se la piantagione avviene in aiuola. In attesa che le piantine si
irrobustiscano sufficientemente e si aggrappino ai sostegni, è consigliabile
dotarle di un tutore per evitare che il vento possa spezzare gli steli ancora
teneri.
Concimazione.
La concimazione deve essere effettuata ogni settimana con
fertilizzante minerale completo, solubile.
Le specie più ornamentali.
M. scadens: può raggiungere i 3 m d'altezza e fiorisce abbondantemente in
lilla o cremisi; i fiori sono lunghi anche 5 cm e hanno la gola bianca;
M. Barclayana: è caratterizzata da fogliame molto decorativo e folto, mentre
i fiori sono numerosi ma non molto appariscenti; i colore delle corolle caria
dal porpora al lilla, dal bianco al rosa, dal celeste-viola al blu vivo; i fiori
sono coperti esternamente da una peluria setosa e argentea; questa specie può
raggiungere i 3-4 metri d'altezza e forma vere e proprie pareti di verde;
nelle regioni a clima molto freddo è necessario proteggere le piante durante
l'inverno nella speranza di vederle rispuntare nella primavera successiva.
Scheda realizzata da Marco Finco