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Mandevilla.

Mandevilla

Mandevilla - Foto tratta da: www.velvetmandevilla.com

I fiori di queste piante sono il simbolo della "bellezza appariscente", significato pienamente giustificato dallo splendore delle corolle della mandevilla e dal loro profumo che è particolarmente intenso, penetrante.

Nelle Indie Occidentali si usa incoronare di fiori di mandevilla le fanciulle da marito che hanno così acquisito il diritto di partecipare alle danze rituali e alle cerimonie più caratteristiche della tribù.

Storia.

Il nome scientifico Mandevilla ricorda John Mandeville, ambasciatore inglese presso il governo argentino, cui si deve l'introduzione della M. suaveotens in Europa. Comunemente, queste piante sono conosciute anche come gelsomino del Cile" o "gelsomino degli angeli".


Descrizione.

La famiglia: Apocinacee.
Il genere comprende circa 50 specie.
L'origine: Argentina, Messico, Brasile, Indie Occidentali, Cile.
L'aspetto: rampicanti e arbusti a foglia caduca.
Le foglie ovali, con la base arrotondata, opposte, molto acuminate; il colore è verde vivo, spesso più chiaro o grigiastro sulla pagina inferiore.
I fiori sono raccolti in mazzi, che portano anche 9 corolle, sorretti da lunghi peduncoli; le singole corolle sono a forma di campanula, profumatissime, grandi (anche 5 cm di diametro), di color bianco puro, lievemente sfumato di giallo verso la base dei petali La fioritura avviene in piena estate.

L'utilizzazione: come rampicante, per la copertura di tralicci o inferriate, balconate o ringhiere di finestre; è possibile anche la coltura in vaso, purché in recipienti molto capaci (profondità 70 cm e larghezza 50 cm).


Esigenze e cure.

L'esposizione al sole, in posizioni riparate dal vento; nelle zone settentrionali è consigliabile la coltivazione in vaso che consente di riparare le piante durante l'inverno evitando i danni del gelo; comunque la mandevilla resiste bene anche a temperature abbastanza basse, di qualche grado sotto lo zero

Il terreno normale da giardino misto a ¼ di torba e a /1/4 di sabbia.

Sono piante di facile coltura nelle zone a clima mite, mentre diventano abbastanza delicate nelle regioni con inverni rigidi.
In tal caso, è necessario proteggere accuratamente gli esemplari con uno strato di paglia o di torba al piede e con una copertura di plastica trasparente per non lasciar penetrare eccessiva umidità all'interno dello strato protettivo.


Se le piante sono coltivate in vaso basta ritirare i recipienti in locale non troppo freddo, ma non riscaldato.

Le mandeville richiedono inoltre annaffiature regolari (2 litri di acqua per soggetto 2 o 3 volte alla settimana) da marzo a ottobre, e un'energica potatura da eseguire subito dopo la fioritura.

Questo taglio ha lo scopo di rinnovare la parte aerea della pianta e deve essere eseguito sopra la terza gemma a partire dal basso, eliminando gran parte della vegetazione aerea. 

Piantagione.

La piantagione si esegue in primavera.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si effettua per seme, in febbraio, in serra o in semenzaio sotto vetro, trapiantando a dimora quando la stagione è decisamente volta al bello; è possibile seminare a dimora in maggio; la riproduzione può avvenire anche per talea, in maggio-giugno, facendo radicare in sabbia, sotto vetro.

Concimazione.

Per nutrire la pianta si consiglia di concimare in autunno con fertilizzante organico in polvere e da aprile a settembre con estratto di alghe mescolato all'acqua delle annaffiature. Un'irrorazione mensile con acqua e zolfo ramato nella dose di 4 g per litro, serve a prevenire (o a curar) eventuali malattie crittogamiche.


Le specie più profumate.

- M. suaveolens o "gelsomino del Cile", "gelsomino degli angeli": alta anche 4 m, è perenne e fiorisce in luglio; le foglie sono caduche e i fiori bianchi, grandi, sono profumatissimi;
- M. Tweediana: alta anche 5 m, ha fiori bianchi in agosto; le corolle sono caratterizzate da un'intensa sfumatura verde alla base dei petali.

Scheda realizzata da Marco Finco