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Ippeastro -  Hyppeastrum.

Ippeastro -  Hyppeastrum 

Ippeastro Hyppeastrum - Foto tratta da: http://digilander.libero.it/Giusalvo/index.html

 

Nel linguaggio floreale questi fiori hanno un significato abbastanza impegnativo.
Essi, infatti, simboleggiano "i più sublimi pensieri d'amore" e la loro bellezza è tale da giustificare ampiamente un significato tanto importante.§

Storia.

Il nome scientifico Hyppeastrum deriva dal greco "hippeus = cavaliere" e "aster = stella". Non è ben chiara la ragione che ha determinato la scelta di questo nome per un genere botanico ancora poco sfruttato e che tanto spesso viene confuso con le amarillidi. Volgarmente, gli ippeastri sono chiamati anche "gigli delle Barbados" e "gigli messicani".

Descrizione.

La famiglia: Amarillidacee.
Il genere comprende circa 75 specie.
L'origine: America meridionale L'aspetto bulbose, erette, con il fusto cavo.
Le foglie lineari, nastriformi, segnate da numerose nervature longitudinali; il colore è verde scuro.
I fiori grandi, vistosi, molto belli, solitamente riuniti in ciuffi all'apice di uno stelo centrale, forte, nudo; le corolle dei moderni ibridi sono addirittura enormi, imbutiformi, in tutte le sfumature del rosso, con screziature bianche, gialle o verdi.
La fioritura: avviene in inverno o all'inizio della primavera.
L'utilizzazione: come pianta da appartamento o anche per il fiore reciso; nel nostro paese queste piante non possono essere coltivate all'aperto, mentre crescono facilmente in vaso anche in casa, oltre che in serra.

Esigenze e cure.

L'esposizione: al sole o a mezz'ombra.
Il terreno deve essere composto da 3 parti di terra da giardino e una parte di terriccio di foglie con l'aggiunta di una manciata di torba e una di sabbia per ogni vaso, e la necessaria quantità di concime organico a lento effetto.


Per avere belle fioriture è opportuno attenersi alle seguenti norme: 

-interrare i bulbi in vasi di 18 cm di diametro, pieni del terriccio indicato ( in modo che tra il bulbo e il vaso ci sia una distanza almeno di 3 cm); i bulbi devono sporgere di 1/3 dal terreno;
- collocare i vasi in una stanza a temperatura normale (2°-23 °C), in buona luce, ma non al sole diretto;
-cominciare ad annaffiare appena il bulbo inizia a vegetare, aumentando gradatamente la quantità d'acqua;
-annaffiare a giorni alterni; la quantità d'acqua deve essere tale da assicurare al terriccio una costante umidità, senza però essere inzuppato;
-evitare alla pianta le correnti d'aria fredda;
-legare lo stelo, via via che cresce, a un bastoncino di plastica infisso nel terreno a lato del bulbo; infatti la massa dei fiori avrà un tale peso che se lo stelo non fosse legato a un supporto potrebbe piegarsi fino a spezzarsi n nutrire il bulbo, dal momento in cui cominciano ad apparire i fiori, con annaffiature settimanali di acqua miscelata a estratto di alghe marine o a sangue secco; questa nutrizione assicurerà una splendida fioritura anche per l'inverno successivo;
-trasferire il vaso in ambiente più fresco al momento della fioritura; contemporaneamente diminuire le annaffiature e sospenderle all'inizio dell'estate quando le foglie saranno del tutto ingiallite;
-rinvasare i bulbi nel novembre successivo e la coltivazione riprenderà così normalmente

Piantagione.

La piantagione si esegue in novembre.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si effettua per divisione dei bulbi quando entrano in riposo.

Le specie più interessanti.

H. advenum: alta 30 cm, molto rustica, fiorisce eccezionalmente in estate; i fiori sono cremisi venati di verde e giallo;
H. pratense: alta 30 cm, rustica, fiorisce in primavera con corolle scarlatte striate di giallo;
H. vittatum: alta 90 cm, fiorisce in primavera con corolle bianche sfumate di rosso;
H. Reginae: alta 80 cm, fiorisce nella tarda primavera; ha fiori scarlatti con il centro bianco e verde.
Gli ippeastri più diffusi sono però ibridi e presentano numerosi esemplari in vari colori, anche a petali doppi, più o meno precoci o tardivi.

Scheda realizzata da Marco Finco