Ipomea - IPOMOEA.
Ipomea (Ipomoea coccinea) - Foto tratta da: www.missouriplants.com
Il portamento di queste piante, che salendo abbracciano ogni possibile sostegno ricoprendolo di una profusione di corolle, è veramente simile a una "carezza"; una carezza di fiori e di colore che nel linguaggio figurato si traduce in "desiderio di carezze e di tenerezza".
Storia.
Il nome scientifico Ipomoea deriva dal greco, da "ips =
verme della vite, viticcio" ed "omoios = simile", a indicare la
tendenza di queste piante ad arrampicarsi e ad agganciarsi ai sostegni per mezzo
dei viticci.
Spesso le ipomee sono confuse con i convolvoli, e comunemente
vengono chiamate "campanelle rampicanti"; sono note come "gloria
del mattino" e "fiore della luna" per la caratteristica di alcune
specie di fiorire durante la notte per appassire nelle prime ore del giorno.
Descrizione.
La famiglia: Convolvulacee.
Il genere comprende circa 400 specie.
L'origine: si estende praticamente a tutte le regioni dal clima caldo,
particolarmente all'America tropicale e al bacino del Mediterraneo; l'I.
sagittata e l'I. stolonifera sono spontanee in Italia.
L'aspetto: erbacee, perenni o annuali, rampicanti.
Le foglie possono essere ovate, cuoriformi, intere o suddivise in segmenti,
oblunghe, lisce o dentate, a forma di mano, o a punta di saetta, glabre oppure
pelose; il colore è verde intenso, talvolta giallastro o glauco o variegato in
bianco.
I fiori sono imbutiformi con i bordi ondulati o festonati, molto appariscenti e
sempre piuttosto grandi; i colori sono dei più vari, con rari esempi di giallo;
in una stessa corolla sono presenti molte sfumature e si notano gli accostamenti
più vari; alcune varietà hanno fiori con petali doppi, anche frangiati,
arricciati e increspati.
La fioritura può essere estiva o autunnale.
L'utilizzazione: per la decorazione del terrazzo e del giardino, per uso
commestibile dei tuberi o a scopo medicinale.
Esigenze e cure.
L'esposizione: in pieno sole.
Il terreno: normale da giardino.
Coltivare ipomee non è difficile, ma è difficile ottenere semi di belle varietà e ben selezionati. Comunque, osservando alcune norme di carattere generale, non è impresa troppo complicata portare alla fioritura gli esemplari e mantenerli in perfetto vigore fino al tardo autunno.
Ecco, dunque, come procedere:
seminare non prima della fine di aprile-maggio (le semine si possono
effettuare fino ad agosto); eseguendo l'operazione troppo presto si ottengono
piante misere;
se possibile seminare direttamente a dimora perché queste piante mal
sopportano d'essere spostate n scegliere posizioni riparate e calde n aggiungere
¼ di sabbia se il terreno è troppo compatto
annaffiare abbondantemente quando le piante sono nate: è meglio annaffiare
spesso e in quantità limitata che inondare le piante col pericolo di farle
marcire, soprattutto quando sono ancora piccole n concimare ogni 15 giorni, da
giugno in poi, con acqua e sangue secco oppure con acqua ed estratto di alghe
irrorare il fogliame, prima della comparsa dei boccioli, con stimolante
ormonico; ripetere la cura ogni settimana nella dose di 5 gocce di prodotto ogni
litro d'acqua n volendo coltivare in cassette, scegliere recipienti profondi
almeno 25 cm e larghi 25 cm n la fioritura è dapprima scarsa, ma diventa sempre
più abbondante a mano a mano che la stagione si avvicina all'autunno; anche la
durata dei fiori va progressivamente aumentano tanto che le ipomee possono
restare aperte anche dall'alba al tramonto e non soltanto la mattina, come
avviene nel primo periodo di fioritura.
Piantagione.
La piantagione la messa a dimora delle piantine nate da seme si effettua in
giugno; i tuberi della I. Batatas si interrano in aprile.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per seme, per talea se si tratta
di specie perenni o per trapianto dei germogli che nascono dai tuberi come nel
caso della I. Batatas.
Le più belle ipomee.
I. purpurea: annuale, rampicante, alta anche 3 m, fiorisce da luglio a
settembre; le corolle, larghe 5 cm, rimangono aperte dall'alba sino a metà
mattina, ma si chiudono più tardi se il cielo è nuvoloso; i fiori sono porpora
scuro; esistono molte varietà in altre tinte.
I. tricolor: perenne, rampicante, alta circa 3 m, fiorisce da luglio a
ottobre; ha un fusto spinoso; cresce bene anche in vaso; i fiori con diametro di
10 cm; sono bianchi, sfumati in rosso con il risvolto dei petali blu; molto
bella la var. alba a corolle bianche e la Heavenly blue, nota come I.
rubro-caerulkea precox, dagli stupendi fiori celesti.
I. Nil: perenne, rampicante, può raggiungere i 3 m d'altezza, fiorisce da
luglio a settembre; le corolle sono larghe 7 cm e le foglie assomigliano a
quelle dell'edera; presenta molte varietà e ibridi, anche con fogliame
variegato
I. mutabilis: perenne, rampicante, alta anche 10 m, fiorisce da luglio a ottobre.
I. horsfalliae: questa specie vive all'aperto solo nei climi miti, dato che
fiorisce molto tardi; si presta ad essere coltivata in serra dove emette
numeroso corolle ogni giorno.
I. fistulosa: perenne, a forma di cespuglio, alta circa 2 m, fiorisce da
luglio a settembre.
I. setosa: o "gloria del mattino del Brasile", perenne, rampicante,
alta anche 12 m, fiorisce da luglio a ottobre con corolle rosa-porpora molto
piatte.
I. stans: perenne, a forma di cespuglio, fiorisce fra l'estate e l'autunno
cono corolle rosa porpora; raggiunge l'altezza di 12 m; vive solo nei climi
caldi
I. leptophylla: o "cespuglio dei fiori della luna", perenne, a forma
di arbusto, con radici tuberose, fiorisce verso l'autunno con corolle rosate e
supera di poco l'altezza di 1 m; il tubero può essere anche mezzo quintale e
talvolta si sviluppa a oltre 1 m di profondità; si dice che questa ipomea
riesca a vivere anche in terreni dove non cade pioggia da 2 o 3 anni.
I. aurea: perenne, rampicante, a radice tuberosa, raggiunge i 3 m d'altezza e
fiorisce nella tarda estate con corolle giallo oro, colore assai raro fra le
ipomee
I. Batatas: o "patata dolce", "patata americana":
strisciante, tuberosa, fiorisce in estate con corolle porpora chiaro; i suoi
tralci raramente superano la lunghezza di 1 m; introdotta dall'America, si
coltivava in Europa già nel 1500; i tuberi si raccolgono in ottobre-novembre.
I. Purga: perenne, rampicante, a radice tuberosa, raggiunge i 2 m di altezza e
fiorisce in estate con corolle rosa scuro; i tuberi si piantano in aprile e si
fanno svernare come le dalie; se ne estrae la "gialappa", nota
sostanza purgativa.
Scheda realizzata da Marco Finco