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Glicine Wistaria.  

Glicine - Wistaria

Glicine  Wistaria - Foto tratta da: www.apartmenttherapy.com

Nel linguaggio dei fiori il glicine simboleggia la "dolce amicizia", simbolo suggerito evidentemente dal soave profumo e dal tenero colore dei grappoli delle sue corolle, che a primavera trasformano anche un vecchio muro in una splendida parete fiorita.

Non bisogna comunque dimenticare che il "cuore" dei fiori di glicine contiene una sostanza dolcissima, particolarmente ricercata dalle api.
Il nome scientifico Wistaria (alcuni testi portano da dizione Wisteria) fu attribuito a queste piante dal botanico americano Thomas Nuttall in onore dello studioso tedesco Caspar Wistar.

Storia.

Il nome comune glicine deriva invece dal greco "glukus = dolce", e si riferisce al succo vischioso e dolciastro contenuto nei suoi fiori.
La prima specie a essere coltivata a scopo decorativo in Europa fu la W. Fruticosa, originaria degli Stati Uniti portata in Inghilterra nel 1724.

Circa un secolo dopo, questa specie fu quasi completamente soppiantata dalla W. Sinensis, originaria dalla Cina, dalla fioritura molto più abbondante e vistosa.
Tra le notizie più curiose riguardanti il glicine, una si riferisce alla W. Floribunda: nel 1920 il naturalista Collingwood, presso Kasukabe in Cina, scoprì un glicine millenario di questa specie con un tronco della circonferenza di 9 metri, che portava ben 80000 grappoli di fiori!

Descrizione. 

La famiglia: Papilionacee.
Il genere comprende circa 7 specie (6 secondo alcuni studiosi).
L'origine: Nordamerica, Cina e Giappone.
L'aspetto: rampicanti, legnosi, a rapido sviluppo.
Le foglie sono caduche, composte da un numero dispari di foglioline ovali disposte a coppie lungo un picciolo centrale piuttosto rigido; il colore è verde chiaro all'inizio della primavera e più scuro quando la pianta è in piena vegetazione.

I fiori molto simili a quelli del pisello e del fagiolo, sono sempre riuniti in grappoli, più o meno lunghi; quasi sempre profumati, presentano vari colori che vanno dal bianco al violetto, dal celeste al lavanda, dal rosa al rosa-porpora.

La fioritura avviene in aprile-maggio per la W. Sinensis, in maggio-giugno per la W. floribunda, in giugno-luglio per la W. venusta.
L'utilizzazione: come rampicante per giardino e balcone, oppure come esemplare isolato al centro del prato allevato ad alberetto (soprattutto la specie W. Floribunda).

Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole.
Il terreno: normale da giardino.

I glicini non hanno molte pretese: si accontentano infatti di terreni piuttosto poveri (è evidente comunque che in terra soffice e ben concimata la loro crescita è più rapida e la fioritura più abbondante).

L'unica operazione indispensabile riguarda la potatura, che si deve svolgere in questi due tempi:
- in agosto, si accorciano i giovani rami tagliandoli a circa 30 cm dal ramo principale
- alla fine dell'inverno, verso febbraio, prima che le gemme accennino a ingrossare, si potano i rami secondari sopra la seconda gemma

Questa potatura serve anche a contendere lo straordinario sviluppo dei rami che tendono a insinuarsi in ogni possibile apertura o fessura, sollevando pavimenti, storcendo cancellate a sbarre sottili, staccando le tubature dai muri o buttando all'aria le tegole dei tetti.
Proprio per questa ragione è preferibile utilizzare questi rampicanti per pergolati e cinte perimetrali, berceaux o porticati.

Piantagione.

La piantagione si effettua in autunno o in primavera.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si esegue preferibilmente per propaggine in giugno, oppure per talea legnosa in aprile o in agosto.

È possibile, inoltre, coltivare il glicine "ad alberetto", per la decorazione di grandi prati, soprattutto se posti in leggero declivio.
Questa tecnica di allevamento, limitata alla specie W. Floribunda, è assai diffusa in Inghilterra mentre in Italia è pressochè sconosciuta.

Per ottenere esemplari di questo tipo bisogna potare la pianta per alcuni anni a un'altezza di 2 m circa: in questo modo il tronco si rafforza e rimane ritto senza sostegni, mentre la chioma assume una forma a ombrello.

Le tre specie più belle.

- W. Sinensis: è la specie più diffusa e può raggiungere anche 20-30 m di altezza; fiorisce in aprile con infiorescenze lunghe anche 30 cm e spesso produce qualche grappolo di fiori anche in autunno; le sue corolle, assai profumate, possono essere blu-viola, lavanda o bianche
- W. Floribunda: può raggiungere i 10 m di altezza; fiorisce un pò più tardi della W. Sinensis ma perde le foglie prima, in compenso è ancora più rustica; comprende numerose varietà: a fiori bianchi, rosa, rosa con sfumature porpora, violetti, semplici o doppi, e con foglie variegate di bianco; tra le varietà merita un cenno particolare la macrobotrys (conosciuta generalmente come W. Mulijuga) dai bellissimi grappoli lunghi anche 1 m, composti di corolle bianche, lilla o rosa
- W. Venusta: detta anche "glicine setosa" peri germogli giovanili coperti di peluria argentea, raggiunge anche i 10 m di altezza; fiorisce fra giugno e luglio con corolle bianche e profumate; comprende una varietà a fiori doppi e una varietà con corolle viola pallido.

Scheda realizzata da Marco Finco