Ginepro - Juniperus.
Ginepro Comune (Juniperus Communis) - Foto tratta da: www.floracyberia.com
Il significato attribuito alle fronde del ginepro è: "ti verrò in soccorso, sarò il tuo asilo", e si riferisce, evidentemente, alle proprietà medicinali di alcune sue specie, che producono bacche utilizzate nella medicina popolare per le loro proprietà toniche, digestive, diuretiche
Storia.
Il nome scientifico Juniperus deriva da due vocaboli latini
"jumenta = giumenta" e "parere = generare", con il
significato di "far partorire le mucche". Infatti i frutti del
ginepro, detti "coccole" o "galbule", sembra possiedano
proprietà stimolanti sull'utero.
Attualmente, le "coccole" del ginepro vengono
impiegate per l'estrazione di essenze o per la distillazione di liquori. I
giovani germogli di J. Communis, essiccati, vengono invece utilizzati per
preparare un infuso simile al tè.
Descrizione.
La famiglia: Cupressacee.
Il genere comprende circa 50 specie.
L'origine: regioni temperate e fredde dell'emisfero settentrionale.
L'aspetto: alberi o arbusti sempreverdi.
Le foglie possono essere aghiformi (riunite di solito a tre a tre) oppure a
scaglie; normalmente accade che i due tipi di foglia siano presenti su uno
stesso esemplare: aghiformi sui rami giovani e squamiformi sui rami più vecchi;
il colore varia dal verde cupo al verde-argento oppure al verde-glauco.
I frutti sono carnosi, rotondi, simili a bacche, hanno sapore aromatico; il colore
varia dal bruno rossastro al blu, al nero secondo la specie; maturano in estate
o in autunno.
L'utilizzazione: le specie arbustive e arboree sono utilizzate per la decorazione
del giardino; le forme prostrate della specie J. Sabina si prestano alla
copertura di scarpate e pendii; le varietà nane sono adatte per roccaglie e per
la coltura in vaso (profondità 60 cm e larghezza 50 cm).
Esigenze e cure.
L'esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra.
Il terreno normale da giardino, meglio se povero di calcare e misto a 1/3 di
sabbia.
Le annaffiature devono essere abbondanti nei primi due anni
(ogni settimana un secchio d'acqua per pianta di grande sviluppo e mezzo secchio
per i ginepri di tipo nano); in seguito si deve annaffiare soltanto quando
l'estate si presenta particolarmente arida.
Piantagione.
La piantagione può essere eseguita in autunno oppure in
primavera.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per seme in autunno, ma è pratica da affidare ai
vivaisti; solitamente si preferisce praticare la tecnica della propaggine per la
specie J. Sabina e della talea legnosa, in agosto, per le altre specie.
L'unica
preoccupazione, per quanto riguarda al coltura del ginepro, è riservata alla
scelta della specie, per evitare di piantare presso il mare un ginepro più
adatto al clima montano e viceversa.
Il terreno d'impianto deve essere concimato con un certo anticipo usando letame o fertilizzante organico in polvere, e la piantagione deve essere effettuata seguendo le norme per l'interramento degli alberi.
I giovani esemplari devono essere provvisti di tutori per
evitare i danni del vento nei primi due anni di piantagione; è anche necessaria
la protezione alla base contro i rigori del gelo invernale e contro l'eccessiva
evaporazione estiva provocata dall'intensa calura.
Quest'ultima protezione si effettua con pacciamatura di torba, da porsi alla
base della pianta verso giugno (pratica consigliabile, soprattutto per gli
esemplari coltivati in vaso o su pendii molto assolati e rocciosi).
Concimazione.
La concimazione, anche per le piante adulte, si esegue in
autunno con prodotto minerale completo aggiunto a fertilizzante organico.
A partire dal secondo anno di impianto, quando le piante sono ben affrancate nel
terreno, è consigliabile somministrare in primavera, per due volte a distanza
di un mese, annaffiature con acqua e solfato di ferro (4g per ogni litro),
calcolando da mezzo a un secchio d'acqua per esemplare, secondo la mole. Questa
cura serve a mantenere il fogliame sano e di colore intenso.
I ginepri più decorativi.
- J. Communis: è la specie più diffusa e comprende numerose varietà con
portamento più o meno espanso e altezze diverse ; le foglie sono verde-glauco
sulla pagina inferiore, biancastre al rovescio ; le coccole nero-azzurre, di
gradevole sapore, servono a distillare il gin (liquore dalle notevoli proprietà
antiscorbutiche e toniche) e vengono utilizzate in profumeria, in medicina e in
gastronomia
- J. sabina: o "sabina", raramente alto più di 1 m, assume spesso
forme prostrate; le foglie sono aghiformi, di vario colore secondo le varietà,
mentre i frutti sono penduli, bluastri; questa specie, adatta per le zone a
inverni rigidi e per terreni calcarei, vive piuttosto a lungo, ma la sua
crescita è molto lenta
- J. Oxycedrus: o "appeggi" alto anche 15 m, presenta fogliame molto
pungente, lungo anche 2 cm, verde sulla pagina inferiore e glauco con due righe
bianche sulla pagina superiore; i frutti sono rosso-bruni; da questa specie si
distilla uno speciale olio aromatico, usato in medicina e in profumeria, detto
"olio di Cade"
- J. virginiana: o "ginepro della Virginia", può raggiungere anche 30
m di altezza; ha portamento molto vario: piramidale, colonnare, pendulo, ecc.;
le foglie, a forma di squama, hanno colore diverso secondo le varietà: dorato,
argenteo, glauco, verde vivo; i frutti sono blu-viola, coperti di una resina
biancastra; desidera esposizione in pieno sole o medio ombra, in suolo ricco
- J. Chinensis: o "ginepro cinese", ha chioma piramidale alta anche 30
m; le foglie, aghiformi, sono bordate di bianco e fanno si che i rami appaiano
costellati di minuscole crocette chiare; i frutti sono viola scuro; comprende
diverse varietà con fogliame glauco, dorato, variegato, e con portamento eretto
o prostrato, con altezze variabili
- J. Coxii: alto anche 30 m, presenta eleganti ramificazioni pendule; ha foglie
verdi e frutti porpora; vive bene presso il mare.
Scheda realizzata da Marco Finco