PEZZATA ROSSA ITALIANA
L'ORIGINE E L'ALLEVAMENTO
L'origine della pezzata Rossa Italiana, grazie al suo alto grado di adattamento,
dalle Alpi Bernesi si è diffusa in molti Paesi europei, nonché in numerose zone
extracontinentali. In tutte le zone di allevamento la razza si è distinta in
differenti ceppi
aventi peculiari caratteristiche di adattamento all'ambiente finalizzate
all'ottimizzazione delle rese.
L'allevamento in Italia ha avuto inizio nel Friuli Venezia Giulia attraverso un incrocio di
sostituzione della popolazione bovina locale. Per questo la razza è stata a
lungo denominata "Pezzata Rossa Friulana". La principale attitudine
richiesta inizialmente era il lavoro nei campi.
Oggi, per le sue caratteristiche, per la sua adattabilità
e versatilità, per la sua fertilità e la sua prolificità, la razza Pezzata Rossa
Italiana è adatta alle diverse situazioni socio-economiche esistenti
nel nostro Paese.
In Trentino Alto Adige e nel Friuli la razza è sfruttata soprattutto per
la produzione del latte. Nel Centro e nel Sud Italia, e soprattutto nella zona
appenninica dove risulta molto difficile mungere dato l'allevamento estensivo, è
utilizzata per l'allevamento della "vacca-vitello". Nelle altre
zone di allevamento si mira sia al latte che alla carne. Per questa ultima
produzione, sia sfruttando l'animale a fine carriera che sottoponendo
all'ingrasso i vitelli e i vitelloni.
GLI ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE SONO:
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SELEZIONE
Dopo la metà del secolo scorso venuta definitivamente meno la necessità di utilizzare gli
animali per il lavoro, si è iniziato a valorizzarne la duplice attitudine, per renderla il più possibile competitiva nei confronti delle razze ad
attitudine più spiccatamente lattifera (bruna alpina, frisonaecc).
Nei bovini di Pezzata Rossa le due attitudini vengono tenute
in equilibrio tra loro, ma l'una e l'altra vengono esaltate a seconda
delle condizioni ambientali e di allevamento.
Nuovi strumenti di selezione sono stati affiancati ai controlli funzionali, al
performance test e al progeny test: l'indicizzazione di tutte le bovine con
lattazioni controllate mediante il calcolo del loro indice genetico,
latte-grasso-proteine, e l'indicizzazione con il metodo BLUP, per gli stessi
parametri, delle capacità genetiche dei tori in riproduzione.
La selezione si propone di temperare le variabilità produttive e morfologiche
che si riscontrano nella popolazione attuale, perseguendo il raggiungimento di un
tipo di bovino la cui conformazione generale sia strettamente legata all'ottima espressione della duplice attitudine.
Questo bovino pertanto risponderà ai requisiti dell'animale da carne
(buona mole, costituzione robusta, precocità e particolare sviluppo delle masse
muscolari relative ai tagli pregiati) e nel contempo esprimere i caratteri
lattiferi di finezza, gentilezza e, soprattutto, di buono sviluppo dell'apparato
mammario. Il tutto non disgiunto da caratteri di fecondità, longevità,
rusticità e buona assimilazione dei foraggi.