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     IN NOME DI MIO!

Lui si chiama Mio, ha tre anni, probabilmente, ed è arrivato il giorno 12 Maggio 2007 da un canile del centro Italia, grazie ad una Associazione che lo ha portato al Nord, dalla sua nuova padrona.

Quando è arrivato Mio versava in un gravissimo stato di denutrizione con marcato dimagramento, disidratazione, otite purulenta con necrosi dei padiglioni auricolari, cherato-congiuntivite e cecità, piaghe diffuse e alopecia, depressione del sensorio ed apatia.

Nessuno sa per quanto tempo Mio sia stato in queste condizioni all'interno del canile prima di essere prelevato, portato in una clinica del centro Italia dove ha ricevuto le prime cure ed infine condotto dalla sua nuova proprietaria.

Tanti anni di volontariato in canile ti preparano ad affrontare situazioni di ogni genere, situazioni di bestialità umana che si è accanita su poveri esseri indifesi ma la cosa peggiore è l'indifferenza.

La cosa che più ci rattrista è sapere che Mio è solo uno dei tanti, troppi cani che versano in condizioni disperate in tanti canili d'Italia.

Abbiamo smesso di credere che, forse un giorno, le leggi arriveranno veramente a tutelare questi piccoli indifesi ma andiamo avanti grazie alla forza che Angeli come il piccolo Mio ci trasmettono, una forza unica che gli ha permesso di sopravvivere nonostante le gravissime infezioni che lo hanno devastato.

Oggi è il 13 Giugno 2007 e Mio è vivo; molto probabilmente i suoi occhi non potranno più vedere, le sue orecchie non potranno più sentire ma lui è vivo e sta migliorando, giorno dopo giorno, lentamente, passo dopo passo anche se le sue più gravi ferite resteranno sempre nel suo piccolo cuoricino.

Ti si lacera il cuore vederlo lì, piccolino, arrotolato sulle sue ossicina, e impotente di fronte a chi ha potuto fare questo.ma Voi tutti che ogni giorno seguite le tante situazioni segnalate sapete che questa realtà esiste e che spesso è al di sopra delle nostre reali possibilità di azione.

Affinché le sofferenze e il sacrificio di Mio e di tanti altri indifesi non siano vani noi, noi che davvero ci crediamo, abbiamo il dovere di continuare per difendere i diritti di coloro che non hanno difesa, per rispettare il dolore di coloro che non hanno parole!!

Chissà forse un giorno.