IDATIDOSI
Echinococcus Granulosus
Il ciclo di vita del Echinococcus
granulosus include i cani (ed
altri canini) come ospite definitivo e una grande varietà di vertebrati a
sangue caldo (ovini,bovini,
le capre e gli esseri umani) come ospite intermedio. Gli esemplari adulti
sono molto corti, solitamente consistendo soltanto di tre proglottidi(lunghezza totale = 3-6 millimetri) e vivono nella prima parte
dell'intestino del cane. Le uova sono liberate attraverso le feci
dell'ospite e quando queste uova sono ingerite dall'ospite intermedio si
schiudono nel primo tratto intestinale dell'ospite. Le larve penetrano la
parete dell'intestino ed entrano nel sistema circolatorio. Le larve
possono essere distribuirsi in tutto il corpo dell'ospite intermedio
(anche se la maggior parte va a localizzarsi nel fegato) e svilupparsi in
una fase denominata ciste idatidea.
Le cisti idatidee hanno la capacità di svilupparsi diventando abbastanza
grandi; le cisti delle dimensioni di una palla da golf non sono rare
mentre più rare sono quelle che raggiungono le dimensioni di un pallone
da calcio. La patologia connessa con la malattia idatidea nell'ospite
intermedio dipende dal formato della ciste e della relativa posizione. Una
o due piccole cisti nel fegato di un ospite possono passare inosservata
per anni. Tuttavia, una singola grande ciste nel fegato si può dimostrare
mortale. La malattia idatidea è molto più seria quando le cisti si
trovano in altre posizioni, specialmente il cervello (veda sotto). L'infezione
viene trasmessa all'ospite definitivo quando la ciste idatidea viene
mangiata. Questa specie di parassita è più comune
nelle zone del mondo in cui i cani sono usati per condurre le pecore. La
malattia è molto rara negli esseri umani, tuttavia se l'uomo viene
contagiato questa parassitosi può provocare seri danni al sistema nervoso
centrale fino a portare a morte l'ospite. L'interno di una ciste idatidea è
stracolmo "di protoscolici" (singolare = protoscoli), ciascuno
dei quali ha la capacità di svilupparsi in parassita adulto una volta
ingerito da un canide. Una piccola ciste può contenere centinaia di
protoscolici una grande ciste può contenerne decine migliaia! Questo
tremendo potenziale riproduttivo propone un problema nell'ospite
intermedio (specialmente in esseri umani). Se si ha la rottura di cisti di
idatidee, ogni protoscolice potrebbe svilupparsi in una nuova ciste idatidea con gli ovvi irreparabili danni che questo può provocare.
Come ciò può accadere? Un colpo violento all'addome può rompere una
ciste nel fegato. Proprio per la particolare gravità
della malattia nell'uomo, l'idatidosi non va sottovalutata e comunque
attenendosi a semplici misure di prevenzione è possibile difendersi: lavare accuratamente gli alimenti di origine vegetale da
consumare crudi;
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forma adulta (molti esemplari nell'intestino del cane);
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l'ultima proglottide si stacca ed esce con le feci del cane
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uova
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nell'ospite intermedio che ha ingerito le uova o le proglottidi si libera la larva esacanta
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giovane cisticerco sviluppatosi dalla larva esacanta che è entrata in circolo sanguigno fissandosi poi in qualche organo (fegato, polmone, cervello, ecc.) dell'ospite intermedio;
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il cisticerco gemma altri cisticerchi e si ingrossa
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continua la gemmazione di altri cisticerchi e anche di vescicole formandosi così una grossa cisti o "idatide"
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nel cane che ha mangiato un brandello di cisti di un Mammifero infestato i protoscolici hanno già iniziato a svilupparsi in piccole tenie
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esemplare già diviso in proglottidi (anche l'adulto ha solo 3-4 proglottidi).