PARROCCHETTO DELLE
MONTAGNE
Italiano:
Parrocchetto delle montagne
Inglese: Mountain Parakeet
Tedesco: Zitronensittich
Purtroppo questo bellissimo rappresentante del genere Bolborynchus rimane un parrocchetto poco conosciuto e poco diffuso in Italia; le coppie riproduttrici nel nostro pese si contano senz'altro sulle dita di una mano.
Tenuto conto che non è sicuramente un soggetto robusto e facilmente stressabile necessita di cure adeguate e non è consigliabile ai principianti.
Il dimorfismo sessuale, per contro, è molto marcato in quanto solo il maschio mostra la maschera ed il petto giallo limone e il blu delle ali è più intenso che nella femmina.
Lunghezza: 18-20 centimetri (grazie alla lunga coda)
Distribuzione: Perù
Dieta naturale: semi, gemme di alberi, frutta, bacche e materiale vegetale.
Allevamento in natura: il periodo d'allevamento comincia dopo la stagione delle piogge, da ottobre fino alla fine di dicembre.
Alimentazione: miscela di semi per piccoli parrocchetti con pochissimo girasole piccolo e molta scagliola; molta frutta e verdure (carota, pera, mela, mais, ecc.) e, nel periodo riproduttivo, semi germinati; pastoncino proteico per l'allevamento dei iccoli.Personalmente metto a disposizione dei riproduttori un pastone fatto in casa addizionato di semi bolliti e frutta.Osso di seppia (o blocchetti di sali minerali), grit e acqua fresca sempre a disposizione.
Allevamento in cattività: Come ho già detto le coppie riproduttrici in Italia sono molto poche ed in Europa non è che le cose vadano molto meglio.
Personalmente son in possesso di una coppia di 3 anni di età che proprio quest'anno ha perla prima volta deposto 6 uova.
Li ho alloggiati in un gabbione di 150 x 50 x 40 provvisto di branche di salice che creano in un angolo un piccolo habitat naturale e che i soggeti si divertono a rosicchiare.
Il carattere di questi parrocchetti è particolare. Pur non essendo timidi e riconoscendo in poco tempo l'allevatore, sono molto stressabili e non devono essere sottoposti, se non per estrema necessità a bruschi cambiamenti ambientali. Non è raro che un soggeto muoia durante il trasposto e non è certo la specie ideale per chi si diletta nelle mostre.
Il loro verso è poco fastiodioso e, anzi, può risultare persino melodioso.
Resistono a temperature minime
di 10°C, se hanno la possibilità di rifugiarsi in un nido ben coibentato ma
vivono meglio in ambienti leggermente riscaldati durante l'inverno.
La riproduzione principale comincia in inverno e pertanto gli ambienti di
allevamento devono essere ben illuminati per almeno 14 ore al giorno.
Depongono da 4 a 6 uova, ad intervalli tdi 24 ore ed iniziano ad incubare dal
secondo uovo.
Incubazione 24 giorni; i piccoli sono nutriti nel nido,dalla femmina imbeccata dal maschio, per quattro - sei settimane ed i giovani che escono dal nido sono normalmente indipendenti dopo una settimana -dieci giorni dall'involo.
Nido :
In figura è riprodotta una cassetta nido che personalmente utilizzo. La progettazione risale a qualche hanno fa ad opera di un olandese. Il nido cerca di riprodurre le condizioni in cui in natura si riproducono gli aurifrons.
Essi, infatti hanno l'abitudine di scavare, nei termitai, lunghi tunnel (anche 2,5 metri !) fino ad una piccola camera nido. In questo modo evitano che i cambiamenti di temperatura tra giorno e notte, tipici delle Ande, provochino la morte dei piccoli.
Non ho mai provato ad utilizzare nidi più tradizionali ma non ne escludo il possibile utilizzo.
BOLBORYNCHUS AURIFRONS ROBERTSI
Difficile da riconoscere dalla specie nominale in quanto l'unica differenza è che nel maschio il giallo è meno esteso e definito e il tono di verde è generalmente più scuro.
BOLBORYNCHUS AURIFRONS RUBRIROSTRIS
Molto simile alla specie nominale ma in entrambi i sessi nonvi è traccia di giallo.La femmina si riconosce dal maschio per il piumaggio più scuro e per la mandibola superiore grigia.
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BOLBORYNCHUS AURIFRONS MARGARITAE
Molto simile alla specie rubrirostris dalla quale differisce essenzialmente per il piumaggio più scuro e senza giallo.La femmina si riconosce dal maschio per il piumaggio più scuro e per la mandibola superiore grigia.
Ringraziamo l'allevamento Agata per averci fornito questa scheda