DIAMANTE DI GOULD
Erythrura gouldiae Estrildidae Astrildidi
il
bellissimi soggetti delle foto sono di tila79
Il
diamante di Gould, che da alcuni autori viene ascritto al genere Poephila, è senza
alcun dubbio una delle più belle specie di uccelli esistenti. Questo diamante è stato
descritto per la prima volta nel 1844 dal celebre pittore e ornitologo John
Gould. Si
dimostra assai esigente quanto a temperatura e va perciò mantenuto di preferenza in una
voli era da appartamento o in una serra-voliera. La temperatura ideale è attorno ai 20
°; è assolutamente indispensabile che non si verifichino sbalzi termici e che l'umidità
relativa dellaria sia sempre piuttosto bassa. L'alimentazione deve essere formata da
scagliola, miglio bianco, panico e niger in parti uguali.
Nel periodo riproduttivo va fornito agli uccelli il pastone alluovo e qualche
alimento proteico di origine animale. Indispensabili si rivelano i sali minerali, forniti
sotto forma di guscio d'uovo sterilizzati, ossi di seppia e vecchi calcinacci, e anche gli
integratori vitaminici. Nei mesi invernali alcuni allevatori somministrano una volta alla
settimana l'olio di fegato di merluzzo; molto utili risultano anche i semi germinati e ben
lavati. Il diamante di Gould tende purtroppo in cattività a mantenere la cronologia
riproduttiva australe e quindi a nidificare nellautunno-inverno europeo. Il
materiale da costruzione da fornire agli uccelli deve essere molto vario poichè ogni
individuo manifesta delle proprie preferenze. Alcune coppie imbottiscono troppo
sommariamente il nido e quindi deve intervenire l'allevatore. La covata comprende di
solito da 4 a 8 uova (in qualche caso addirittura sino a 12) di 17 X 13 mm che i genitori
covano a turno per 14-16 giorni. I piccoli abbandonano il nido dopo 22-24 giorni e
divengono autosufficienti a 35-45 giorni di età Alcune femmine si dimostrano cattive
riproduttrici: diviene quindi necessario affidare uova e piccoli a coppie di passeri del
Giappone che fungano da balie.
Non
mi stancherò mai di continuare a ripetere a tutti gli allevatori di esotici che
l'allevamento tramite l'ausilio di balie é deleterio e controproducente per la
salvaguardia della salute e della rusticità di tutti gli uccelli che da esse
vengono allevati.
Io
stesso ho avuto modo di proporre, ed in futuro lo rifarò, un Corso di
Ornitologia per le scuole elementari della mia zona. Uno dei punti fondamentali
per attirare l'attenzione dei docenti e dei famigliari é stata quella di
evidenziare due aspetti molto importanti della nostra attività.
Questo
mantenimento dell'integrità della specie si effettua solamente con
l'allevamento in cattività senza l'ausilio di balie.
Non
mi si fraintenda, non sono assolutamente un protezionista fanatico, anzi, sono
favorevole all'allevamento in cattività di molti uccelli, anche se,
effettivamente, bisogna porre una regolamentazione alla nostra attività,
sicuramente una regolamentazione molto meno esasperata ed incomprensibile di
quella che vige attualmente in Italia.
In
primo luogo c'é la necessità di mantenere viva la tendenza dei Gould ad
allevare autonomamente. Con l'esasperato utilizzo delle balie, si provoca
infatti un inevitabile peggioramento delle capacità di allevamento dei
soggetti, peggioramento che può essere provocato da diversi fattori come ad
esempio il fatto che i Gould siano stati
"impintati" dai Passeri del Giappone che potrebbero interferire con
loro nell'attività riproduttiva. Se si vuole tentare l'allevamento in purezza
sarebbe molto utile allontanare tutti i Passeri del Giappone dall'allevamento in
modo tale che non interferiscano minimamente con l'attività riproduttiva dei
Gould. Un'altra causa della diminuzione della capacità di allevare potrebbe
essere un progressivo debilitamento causato dalla mancanza di particolari
secrezioni del gozzo che solo i conspecifici dei Gould possiedono e che i
Passeri non possono fornire (principi nutritivi, anticorpi). Di conseguenza i
Gould allevati dai Passeri sono tendenzialmente più piccoli, più deboli e più
soggetti alle malattie ed alle avversità climatiche. Problemi con i Gould così
allevati si manifestano generalmente nel periodo della muta dove tali uccelli a
volte muoino. I Gould allevati dai genitori hanno molte più probabilità di
superare tale periodo critico. Ho notato inoltre che la muta é molto rapida e
non presenta problemi, a parte rari casi, in tutti quei soggetti allevati dai
propri genitori.
Io
non mi stancherò mai di ripetere che i Gould non sono Diamanti mandarino, sono
a differenza di questi, un po' più esigenti. Non si può pretendere di ottenere
successi coi Gould senza un corretto alloggiamento ed una sana e completa
alimentazione. Per avere un'alta percentuale di successi é necessario
alloggiare i Gould in gabbie preferibilmente da 60 cm (anche se io utilizzo le
45 cm). I Gould devono essere preventivamente preparati nel senso che, dopo
un'accurata selezione dei soggetti e dopo aver scartato tutti quelli abulici, va
iniziata la somministrazione di un'alimentazione ricca, costituita da una
miscela normale, contenente solamente miglio bianco, panico, scagliola e niente
altro, e da un pastoncino secco (assolutamente non umido), mescolato a semi
ammollati od anche germinati, avendo cura di cambiarli ogni giorno. Oltre a
questo si fornisca un fortificante e della vitamina E, che dovrebbe in teoria
favorire la riproduzione. Se si ha la possibilità di infrascare leggermente le
gabbie in prossimità del nido, le possibilità di successo aumentano
notevolmente. Non deve mai mancare il grit.
Quando
le coppie arrivano alla deposizione, si dovrebbe subito capire se queste sono
buone oppure no. Generalmente le coppie che covano assiduamente hanno più
probabilità di allevare. Nel caso tali coppie comunque non allevino la prole
appena nata, si provveda a far "girare i novelli" alternativamente
sotto il nido di una coppia di Passeri o di altri Gould che allevino e lasciare
sempre qualche piccolo nel nido della coppia che non alleva (ovviamente dopo
avergli fatto ricevere qualche imbeccata da altri uccelli). Questo metodo di
"rotazione" dei novelli sortisce alla fine, al secondo o terzo giorno,
l'effetto desiderato, nel senso che i Gould dovrebbero cominciare ad alimentare
i loro novelli. E' molto difficile che i Gould abbandonino la nidiata quando i
novelli sono già impiumati. E' invece possibile (per chi alleva in Inverno),
che se il nido non é adeguatamente isolato termicamente o se in novelli sono
pochi, che i genitori abbandonino, come di norma, il nido a sette - otto giorni,
senza peraltro smettere di alimentare i piccoli. Se accade così i piccoli però
si raffreddano e muoiono.
Lo
svezzamento dovrebbe essere effettuato attorno al 50° giorno di vita. I Gould
cominciano ad essere indipendenti e ad alimentarsi autonomamente molto presto
rispetto agli altri ucccelli (ovviamente se allevati in purezza).
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Per
chi poi volesse tentare l'allevamento all'esterno nel periodo primaverile, le
cose dovrebbero funzionare ancora meglio se gli uccelli sono alloggiati in
gabbie riparate o volierette da 120 cm infrascate e con la somministrazione
dell'alimentazione precedentemente descritta. La riproduzione nel periodo
primaverile sarebbe l'ideale nelle nostre zone. Non credo infatti che i Gould
siano così deboli come si é soliti definirli. Essi resistono bene ai temporali
estivi e possono tranquillamente essere lasciati all'esterno (solo se
precedentemente abituati) nel periodo che va da Maggio a Settembre. I miei Gould
che attualmente sono all'esterno, godono di ottima salute, al contrario di
quando li tenevo nel locale allevamento dove sembravano soffrire essendo sempre
un po' abulici. Inoltre la loro voce appare chiara e nitida al contrario di
alcune volte quando sembrano non riuscire a cantare, forse più per una
particolare delicatezza delle vie aeree piuttosto che per i temuti acari
respiratori. Quando un Gould viene notato mentre "pipetta", subito si
pensa che sia affetto dagli acari respiratori, e non si pensa ad un eventuale
patologia dovuta ad altri agenti patogeni. Una cosa che ho notato é la
particolare sensibilità delle vie aeree di tali ucceli alla polvere, non
sarebbe quindi impossibile una loro eventuale forma asmatica quando si trovino
in locali al chiuso, il contrario di ciò che avviene quando si ritrovano
all'aria pura dell'ambiente esterno.
In
definitiva questi sono alcuni consigli personali per tentare di ottenere
l'allevamento in purezza di questi meravigliosi uccelli. Per inciso, chi alleva
con scopi non amatoriali tale specie, é meglio che lasci perdere questo tipo di
allevamento, perché andrebbe incontro sicuramente a grandi delusioni
economiche.
Per
ultimo vorrei terminare dicendo che il termine "purezza" non é la
parola corretta per definire l'allevamento senza l'ausilio di balie.
Ringraziamo il sig. Franco Rossi Per la realizzazione di questa scheda