Crisantemo - Chrysanthemum.
Crisantemo Chrisanthemum - Foto tratta da www.leserre.it
Malgrado l'assurda diffidenza che esiste, almeno nel nostro Paese, nei confronti dei crisantemi, il linguaggio floreale non trascura di attribuire a questi fiori un romantico significato: "non farti attendere".
Naturalmente, questo messaggio non verrà affidato alle grandi e
sferiche corolle che di solito vengono usate per una mesta ricorrenza, ma
piuttosto ai piccoli crisantemi dalla corolla semplice, tanto simili a
variopinte margherite.
In Oriente, invece, i crisantemi hanno il significato simbolico di "fiori
della vita".
Storia.
Il nome scientifico deriva dalle parole greche "chrysos"
(oro) e "anthos" (fiore) e significa quindi fiore d'oro.
A scegliere questa denominazione fu il botanico francese Tournefort, forse
riferendosi agli splendidi fiori gialli di alcune specie di questo genere.
In Cina i crisantemi erano già coltivati nel V secolo a.C. e Confucio li amò
in modo particolare; circa 1000 anni dopo si erano ormai talmente diffusi da
diventare, con il nome di "Giku", il fiore nazionale del Giappone,
tanto che persino le spade dell'Imperatore si ornarono di fregi che riprendevano
il disegno di un crisantemo.
Nel Cinquecento la passione per queste corolle toccò poi in Giappone punte nono mai superate, ma del resto anche oggi a Tokyo non è difficile trovare giardini dove vengono coltivati unicamente crisantemi delle più diverse varietà: da quelle giganti che portano anche mille fiori, sino all'elegantissimo e semplice "Hironishi" che ha solo 16 petali e che ha ispirato lo stemma della famiglia imperiale giapponese.
In Europa, invece, i crisantemi giunsero assai tardi: si ebbero notizie certe sulla loro coltivazione solo alla fine del XVIII secolo, in Francia e di qui vennero importati in Italia, dove purtroppo si fecero una "mesta fama" , che dovrebbe essere senz'altro sfatata.
Descrizione.
La famiglia: Composite.
Il genere comprende più di 150 specie.
L'origine: Asia, Sudafrica, bacino del Mediterraneo; più di 10 specie sono
spontanee in Italia.
L'aspetto: piante erbacee o semiarbustive, annuali o perenni.
Le foglie più o meno profondamente incise o dentate, e di forma diversa da
specie a specie: allungate, ovali o tondeggianti; possono essere ruvide o lisce,
quasi sempre aromatiche; il colore varia dal verde chiaro al verde scuro.
I fiori sono di forma diversa a seconda della specie; il colore varia dal
bianco, al giallo, al rosa, al viola in tutte le possibili sfumature.
La fioritura avviene in estate o in autunno e si prolunga talvolta sino
all'inverno.
L'utilizzazione: per fiore reciso, bordura, bordo misto, roccaglia o per la
coltura in vaso
Esigenze e cure.
L'esposizione a mezz'ombra.
Il terreno: in genere normale da giardino, ben concimato, misto a ¼ di sabbia e
¼ di torba; ogni singola specie, ha, poi, particolari preferenze.
La piantagione si esegue a dimora generalmente a primavera.
La moltiplicazione avviene a primavera per seme, per divisione dei cespi, per
talea o per bottura, ossia a mezzo dei germogli che nascono direttamente dalle
radici.
I crisantemi perenni si coltivano in modo molto semplice, come tutte le erbacee
perenni.
La piantagione si esegue di solito in primavera, ma nelle regioni a clima mite può avvenire anche nel tardo autunno.
Le piantine vengono messe in terra alla distanza di 20-25 cm o più a seconda del futuro sviluppo dell'esemplare; durante l'inverno, nel Nord Italia, è bene coprire le piantine con uno strato di foglie secche o torba.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione può avvenire facilmente anche per seme, a
primavera, ma in genere è sempre preferibile ricorrere alla prima soluzione.
È opportuno ricordare che i crisantemi perenni che vivono in piena terra
possono fiorire con rigoglio per circa 3 anni senza avere necessità di essere
suddivisi e ripiantati, ovviamente concimandoli con regolarità.
Quelli in vaso è bene che invece vengano suddivisi ogni due
anni.
La misura dei recipienti per la coltura in vaso varia a seconda della specie, ma
comunque non deve mai essere eccessiva; infatti, in un vaso piuttosto piccolo le
piante fioriscono più abbondantemente; un recipiente del diametro di 15 cm è
sufficiente a ospitare un bel ciuffo di piantine. Se si vuole coltivarli in
cassette, vanno benissimo quelle per gerani.
Per avere fioritura abbondante e cespugli più compatti e ricchi di verde, è
opportuno ricorrere alla cimatura quando appaiono i primi boccioli.
Le annaffiature dei crisantemi perenni non debbono essere
eccessive: basterà bagnare tre volte per settimana, tanto da inumidire bene la
terra senza inzupparla troppo; fra l'altro, si deve tener presente che queste
piante vivono quasi sempre a mezz'ombra e quindi l'evaporazione dell'umidità
presente nel suolo è inferiore di quanto avverrebbe in pieno sole.
La cimatura consiste nel taglio della punta dei rami e si esegue
eliminando gli ultimi cinque o sei centimetri. In genere, si consiglia di cimare
con le dita invece che con le forbici. Inoltre, subito dopo l'appassimento delle
corolle è bene procedere al taglio delle cime sfiorite per provocare la nascita
di nuovi getti.
Concimazione.
La concimazione si esegue all'atto dell'impianto, unendo alla terra (sempre con
un certo anticipo sulla data della messa a dimora delle piantine) concime
organico in polvere.
Da marzo a luglio gioveranno invece somministrazioni quindicinali con
fertilizzante minerale completo, diluito in acqua, secondo le dosi indicate
sulla confezione.
Le specie più note.
- C. Parthenium: conosciuta anche come "partenio", alta da 30 a 70 cm,
a portamento cespuglioso, è in fiore da giugno a settembre, ha corolle bianche,
piccole e fogliame molto aromatico. È pianta perenne ma si può coltivare come
annuale, seminando in marzo per avere fiori lo stesso anno.
- C. Alpinum: alta una decina di cm, è l'ideale per la decorazione di roccaglie.
Fiorisce in estate e ha corolle bianche; vive bene in clima alpino
- C. maximum: chiamata anche "margheritona", è alta da mezzo a metro
a 1 m, fiorisce da luglio a settembre con corolle bianche a disco giallo, molto
grandi; conta numerose varietà dalla fioritura interessante. Vive bene anche in
pieno sole e vegeta prosperosa nei giardini di montagna.
- C. Uliginosum: è poco coltivata in Italia, malgrado sia estremamente rustica
e vigorosa, mentre è molto diffusa in Inghilterra dove è conosciuta come
"margherita della luna". Fiorisce verso agosto e raggiunge anche 1 m
di altezza. I fiori sono bianchi a disco giallo-verdastro
- C. Coccineum: chiamata comunemente "piretro", è una bellissima
specie di origine molto antica, impiegata per bordure o gruppi isolati e per la
raccolta dei fiori. Molti gli ibridi e le varietà con i fiori bianchi, rosa o
rossi, semplici o doppi; la sua altezza varia da 70 a 80 cm e la fioritura si
prolunga da maggio a settembre
- C. coreanum: è una specie molto nota e diffusa, alta 60-70 cm, con fiori
bianco rosato che appaiono nella tarda estate. Facile da coltivare, dà ottimi
risultati anche coltivati in vaso. Conta numerosi ibridi e varietà dalla
fioritura abbondante e molto bella con corolle di tinta assai varia dal bianco
al rosa, al rosso, al giallo
- C. sinense: alta da mezzo metro a 1 m e mezzo, fiorisce nel tardo autunno e i
suoi fiori sono piuttosto piccoli, gialli o rosa. È coltivata soprattutto per
il fiore reciso
- C. indicum: nota anche come "Crisantemo giapponese" o
"Crisantemo d'autunno", supera di poco il mezzo metro. Fiorisce da
settembre a novembre con corolle riunite in mazzi
- C. rubellum: alta 70 cm, fiorisce verso l'autunno e produce una straordinaria
massa di fiori, in vario colore, a seconda della varietà. Si coltiva facilmente
anche in vaso
- C. Mawii: alta circa 20 cm, fiorisce in estate ed è forse la specie più
bella, con corolle rosa vivo e fogliame argenteo. Ideale per roccaglie, o
bordure, ma adatta anche per la coltivazione in vaso, è perenne ma purtroppo
non sopporta le basse temperature; nel Nord quindi deve essere coltivata in vaso
- C. frutescens: alta 90 cm, a portamento cespuglioso, fiorisce tutto l'anno se
in clima mite. Nelle zone a inverni rigidi può essere coltivato in vaso. È
questa una specie molto sfruttata per la vendita di piante fiorite e spesso
viene confusa con il C. Leucanthemum (vedi margherita) perché i fiori delle due
specie sono del tutto simili I crisantemi annuali si seminano verso marzo in
cassone o in semenzaio e si trapiantano a dimora verso maggio. È possibile
anche seminare direttamente a dimora verso la fine di marzo o all'inizio di
aprile. In tal caso, è necessario procedere in un secondo tempo al diradamento
delle piantine, calcolando che tra un esemplare e l'altro deve sempre esistere
uno spazio di circa 20 cm. Per quanto riguarda la concimazione, la cimatura e il
taglio che segue la caduta dei fiori, il procedimento è simile a quello
indicato per i crisantemi perenni.
Le specie più note:
- C. Carinatum: bellissima specie alta 50 cm, fiorisce in estate e ha corolle
bianche con il centro giallo o porpora. Le sue numerose varietà producono fiori
di ogni tinta, sempre caratterizzati dalla sfumatura centrale contrastante
- C. Coronarium: alta più di 1m, è una specie molto facile da coltivare;
fiorisce da luglio a settembre e le sue corolle sono solitamente avorio o
gialle. Conta però numerose varietà con fiori di diverse tinte
- C. Viscosum: alta mezzo metro, fiorisce in estate ed è caratterizzata da
fogliame coperto di una sostanza appiccicosa simile al vischio; ha fiori gialli.
È adatta per scarpate e pendii. I crisantemi a grande fiore prediligono terra
calcareo-argillosa e vivono bene anche al sole, purché non in clima torrido, ma
danno i risultati migliori in posizioni riparate e parzialmente ombrose.
La coltivazione segue questo schema:
- alla fine dell'inverno, quando le vecchie ceppaie emettono i germogli e quando
questi hanno raggiunto l'altezza di circa 10 cm, togliere le ceppaie stesse dal
terreno, staccare i germogli, privarli delle foglie inferiori e farne delle
talee da far radicare su sabbia in lettorino;
- a radicamento avvenuto, cioè dopo circa 20 giorni, trapiantare in singoli
vasi, in terriccio sabbioso;
- verso maggio mettere senz'altro a dimora tenendo le piante distanziate di
circa 40 cm l'una dall'altra;
- il terreno in cui avviene la definitiva coltivazione dei crisantemi dovrà
essere concimato con buon anticipo usando concime organico;
- le annaffiature saranno sempre eseguite di mattina presto e in dose tale da
bagnare bene tutto il pane di terra che avvolge le radici; salvo casi
particolari, possono essere sufficienti tre annaffiature alla settimana;
- dopo tre settimane dall'impianto si esegue la prima cimatura, eliminando il
primo bocciuolo che appare sulla cima delle piante;
- verso la fine di giugno la pianta si sarà ricoperta di nuovo di bocciuoli e
si dovrà procedere alla nuova sbocciolatura, spiccando con le dita i bottoni
secondari formatisi sotto i numerosi bocciuoli principali;
- verso la fine di luglio, se si vuole provocare una fioritura precoce, deve
avvenire l'ultima sbocciolatura; mentre se si desidera raccogliere i crisantemi
a novembre l'operazione dovrà essere ripetuta alla fine di agosto.
Il più noto:
- C. X hortorum: (il segno X sta ad indicare l'ibrido) è il nome sotto il quale
vengono riuniti tutti i crisantemi dalla corolla sferica, a volte enorme, che
vengono coltivati per la raccolta di novembre e comprende numerosissime varietà,
suddivise secondo la forma dell'infiorescenza nei seguenti gruppi: sferici: i
singoli "fiori" che formano l'infiorescenza (ossia quella che noi
chiamiamo comunemente corolla del crisantemo) e che vengono scambiati per
petali, si piegano verso l'interno sino a formare una palla reflessi: quando
l'infiorescenza è formata da una parte centrale a palla e da una parte esterna,
a corona, che si ripiega verso il basso incurvati: quando la corolla sembra
composta da petali arruffati anemone: con infiorescenza costituita di una parte
centrale a cuscinetto, simile a un nido di ape, e da una corona piatta come il
bordo di una margherita pompon: con fiori molto piccoli, privi di petali piatti,
del tutto simili a un piumino da cipria semplici: quando il fiore, anche se
doppio, ricorda la forma delle margherite e lascia in evidenza il disco centrale.
Parassiti.
I crisantemi, purtroppo, soprattutto nella specie a grande fiore, sono soggetti
ad essere attaccati da vari parassiti tra cui: le anguillule, specie di afidi
delle radici; i gorgoglioni, che scavano lunghe gallerie nell'interno delle
foglie; e una muffa che sciupa irreparabilmente i fiori nel tardo autunno.
Inoltre, non è infrequente che sotto le foglie si formino le spore della
Puccinia chrysanthemi e appaiono le macchie brune provocate dalla Septoria.
Contro tutti questi inconvenienti bisogna intervenire
tempestivamente nei seguenti modi: - contro le anguillule: spargere sul terreno
prodotti a base di Nemagon.
Quando i crisantemi sono attaccati da questo parassita presentano fogliame
ingiallito e le radici sono tutte ricoperte di galle o di lesioni - contro gli
altri parassiti: giovano irrorazioni alla 0,3 per cento con prodotti a base di
Captano da ripetere a distanza di 15 giorni sino alla scomparsa di macchie e
spore - contro la muffa: verso settembre, per tre volte ogni 15 giorni, irrorare
con zolfo ramato nella dose di 4 gr per litro d'acqua In generale, per mantenere
sane le piante giova rimuovere frequentemente il terreno attorno ai cespi,
liberare le aiuole dalle erbe infestanti ed evitare il ristagno dell'acqua
presso le radici.
Scheda realizzata da Marco Finco