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Schimmia - Skimmia.  

Schimmia - Skimmia Japonica

Schimmia (Skimmia Japonica) - Foto tratta da: www.gardenwiseonline.ca

 

Il linguaggio dei fiori attribuisce alla schimmia questo significato davvero strano "so che mi hai tradito".
Tale simbologia è pienamente giustificata dal fatto che questi deliziosi arbusti producono frutti non proprio velenosi, ma non commestibili, che possono provocare gravi disturbi all'apparato digerente.

Storia.

Il nome scientifico Skimmia ricorda le denominazione giapponese "skimmi" che significa "frutto nocivo".

Sembra, anzi, che in alcune zone dell'Asia dalle bacche di questa pianta si estraggono sostanze utilizzate per la preparazione di particolari bevande da utilizzare durante riti magici e la iniziazione degli adepti ad alcune sette religiose.

Descrizione.

La famiglia: Rutacee.
Il genere comprende 9 specie.
L'origine: Giappone, Himalaya.
L'aspetto: arbusti che in genere non superano il metro d'altezza.
Le foglie sempreverdi, alterne, semplici, lisce e lucenti, di forma ovale.
I fiori sono di color bianco o giallo, profumati, raccolti in piccole pannocchie terminali.
La fioritura avviene in primavera.
I frutti sono piccole drupe, riunite in ciuffetti, di color roso vivo o nero; non commestibili.

L'utilizzazione: per roccaglie, giardini d'inverno o cortili in ombra; adatte anche per la coltura in vaso, sia all'aperto che in appartamento.

Esigenze e cure.

L'esposizione: in buona luce, ma non in pieno sole.
Il terreno deve essere normale da giardino, mescolato a terra d'erica in parti uguali.

Queste piante, come le azalee, i rododendri, le camelie e le gardenie, non sopportano i terreni calcarei e temono quindi il terreni calcarei e temono quindi l'acqua troppo dura.

L'ideale sarebbe annaffiarli sempre con acqua piovana, ma poichè questa pratica è piuttosto complicata (per non dire irrealizzabile) bisogna bilanciare i danni dell'eventuale calcare con la somministrazione mensile di solfato di ferro nella dose di 1 o 2 dg diluiti in un quarto d'acqua per pianta.


Per le altre cure da dedicare alla schimmia, basta attenersi alle norme indicate per la coltura delle azalee, per ottenere buoni risultati e poter contare su bellissimi arbusti ricoperti di fiori profumati in primavera e di vivaci frutti alla fine dell'estate e per tutto l'anno.

La potatura deve essere eseguita con molta moderazione poichè queste piante producono frutti proprio sulla cima dei rami e quindi un taglio intempestivo potrebbe pregiudicare la formazione di fiori e quindi delle belle drupe.

Se proprio si desidera mantenere i cespugli a una determinata altezza è bene intervenire alla fine dell'autunno, quando cadono i frutti, tagliando solo la vegetazione tenera, senza toccare i rami legnificati, quelli che nella primavera successiva porteranno i fiori e poi i frutti. Nel tardo autunno, nelle regioni a clima molto rigido, è consigliabile proteggere le piante coltivate all'aperto con una copertura di torba alla base e un foglio di plastica intorno alla chioma.


Piantagione.

La piantagione può essere eseguita in autunno o in primavera.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si effettua facilmente per talea in agosto-settembre, facendo radicare su sabbia, sotto una capanna di plastica e possibilmente in luogo caldo.


Le tre specie più diffuse.

- S. japonica: alta al massimo 1 m, fiorisce in bianco a primavera e produce frutti di color rosso-arancio; interessanti le sue varietà: fragrans e fragrantissima dalle corolle particolarmente odorose
- S. Laureola: molto simile alla specie precedente, ma ha foglie più grandi, fiori giallastri, frutti di color rosso scuro e di forma ovale-arrotondata
- S. Reevesiana: alta appena 60 cm, con fiori molto piccoli e frutti color cremisi; interessante le varietà argentea con foglie marginate di bianco e la rubella con piccioli e peduncoli, oltre ai giovani germogli, di color rosso-porpora.

Scheda realizzata da Marco Finco