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Pittosporo - Pittosporum. 

Pittosporum - Pittosporo

Pittosporo (Pittosporum) - Foto tratta da: http://artsuppliesonline.com

 

"Perplessità" è il simbolo piuttosto strano legato al pittosporo e, a questo proposito, in un manuale francese della prima metà dell'Ottocento, è detto che "un'innamorata che ancora non volesse dare il suo assenso alle richieste d'uno spasimante, potrà apparirgli dinanzi con un piccolo bouquet di pittosporo in mano, oppure con un ornamento di foglie di tal pianta appoggiato sul cappello o alla cintura"; forse il significato attribuito al pittosporo deriva dal fatto che alcune popolazioni australiane usano cibarsi dei semi del P. phylliraeoides malgrado siano amarissimi.


Storia.

Il nome scientifico Pittosporum deriva dai due vocaboli greci "pitta = pece" e "sporos = seme", in riferimento allo strato resinoso che ricopre i semi del pittosporo.
Queste piante forniscono un ottimo legno; a Tahiti, dai fiori del P. undulatum si estrae un olio che serve a preparare un cosmetico detto "mono", mentre in Sudafrica si usa la corteccia del P. viridiflorum per curare alcune malattie intestinali.


Descrizione.

La famiglia: Pittosporacee.
Il genere comprende circa 80 specie.
L'origine: Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda e isole del Pacifico.
L'aspetto: piante arbustive o arboree, di limitata altezza.
Le foglie spesso persistenti, sono ovali ad apice arrotondato, coriacee, lucenti, di color verde scuro.
I fiori sono piccoli e graziosi, composti da 5 petali, riuniti in infiorescenze di varia forma; il colore varia dal bianco al giallo, dal verde al porpora, dall'avorio al marrone; emanano un gradevole profumo amarognolo.

La fioritura avviene tra la primavera e l'inizio dell'estate.
L'utilizzazione: come esemplare isolato o in gruppo, per siepi e anche per la coltivazione in cassette profonde ameno 50 cm.

Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra.
Il terreno: terra da giardino mista a ¼ di sabbia e ¼ di torba.

Volendo coltivare queste piante è opportuno tenere presenti le norme indicate per la coltivazione degli agrumi, considerando che sono meno delicate di aranci e limoni e che resistono meglio all'inclemenza del clima.


Nelle regioni a clima freddo il pittosporo ha bisogno di essere protetto con foglie secche alla base e con una copertura in plastica sulla chioma, soprattutto nei primi anni di impianto.

Questo non toglie che a Milano, per esempio, esistano bellissimi esemplari di pittosporo, piantati in piena terra presso gli ingressi dei palazzi, che resistono benissimo al gelo senza alcuna protezione.


Piantagione.

La piantagione si esegue in autunno (nelle regioni a clima mite) e in primavera (nell'Italia settentrionale).

Moltiplicazione.

La moltiplicazione avviene per margotta in luglio oppure per talea semilegnosa in agosto, facendo radicare sotto una campana di vetro su terriccio sabbioso e umido, tenendo i recipienti all'ombra fino al perfetto radicamento.


Parassiti.

È inoltre opportuno controllare spesso le foglie del pittosporo, dato che queste piante vengono attaccate di frequente dalla cocciniglia.


Le specie più decorative.

- P. coriaceum: alta 3 m, fiorisce con corolle bianche in maggio; esige clima caldo;

- P. daphniphyllum: arbusto o albero, alto anche 8 m, con fiori giallo-verdi; interessanti anche i frutti rossi a forma di piccola bacca;

- P. phillyraeoides: albero o arbusto di altezza non superiore ai 4 m, con numerosi fiori gialli;

- P. Tobira: arbusto o albero alto anche 6 m, è la specie più coltivata in Italia, soprattutto nella forma arbustiva; in qualche zona costiera si è andato spontaneizzando; ha fiori bianco-avorio, profumati, che appaiono nella tarda primavera.

 

Scheda realizzata da Marco Finco