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Paulonia - Paulownia. 

Paulonia - Paulownia tomentosa

Paulonia (Paulownia tomentosa) - Foto tratta da: www.floralimages.co.uk

 

Gli stupendi, profumati fiori di queste piante sono considerati dai Cinesi il simbolo della divinità; essi dicono che "dalle corolle della paulonia scende sugli uomini la benedizione del cielo".

Per questa ragione è facile trovare enormi esemplari di paulonia nei cortili dei conventi e dei templi. Il nome scientifico Paulownia ricorda Anna Paulowna, vissuta nell'Ottocento, principessa di Danimarca e figlia di Paolo I imperatore di Russia.

 

Storia.

I primi esemplari di queste piante, largamente coltivate in Giappone sia nei giardini sia per formare belle alberature lungo i viali cittadini, vennero piantati in Europa nel 1834; in breve tempo le paulonie divennero molto popolari e si diffusero ovunque.


Descrizione.

La famiglia: Scrofulariacee.
Il genere comprende circa 10 specie.
L'origine: Cina, Giappone.
L'aspetto: grandi alberi ornamentali.
Le foglie sono caduche, semplici, opposte, con margini lisci o dentati, di color verde vivo.
I fiori sono riuniti in grandi pannocchie poste al termine dei rami; i singoli fiori sono campanulati, profumati, nei colori azzurro-lavanda, bianco, lilla.
La fioritura avviene in primavera.
I frutti sono racchiusi in involucri color marrone e formano grandi mazzi penduli non privi di valore decorativo.

L'utilizzazione: per grandi giardini, come esemplari isolati o in gruppo, anche in accostamento a magnolie a fogliame persistente oppure a conifere.

Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra.
Il terreno: comune da giardino, piuttosto umido e ben concimato.

Poiché i fiori si formano proprio all'apice dei rami e i boccioli appaiono già in autunno e permangono sulla pianta per tutto l'inverno protetti da un involucro vellutato e rossastro, bisogna prestare molta attenzione nel potare queste piante. Infatti, accorciando i rami, si devono inevitabilmente eliminare parecchie spighe fiorali togliendo alle paulonie gran parte della loro bellezza.

Le potature possono essere eseguite senza danno solo quando l'esemplare è molto giovane e si vuole dare una forma particolare alla chioma, spesso coltivata a "ombrello", sfruttando il naturale portamento della pianta la cui chioma tende ad allargarsi più che ad allungarsi.


Piantagione.

La piantagione si esegue in autunno o in primavera.


Moltiplicazione.

La moltiplicazione avviene facilmente per semina in primavera, per margotta in luglio oppure per talea radicale in aprile.


Concimazione.

La concimazione si deve eseguire in autunno con fertilizzante organico, mentre da marzo a ottobre è bene annaffiare ogni 15 giorni con un buon concime minerale completo disciolto in acqua, nelle dosi indicate sulla confezione del prodotto.
È anche opportuno ricordare che queste piante amano il terreno piuttosto fresco e che nella fase giovanile hanno bisogno di essere annaffiate una volta alla settimana, calcolando da uno a tre secchi d'acqua, secondo la mole dell'esemplare.


Le due specie più belle.

- P. lilacina: alta anche 15 m, ha foglie ovali, allargate alla base e sorrette da lunghi peduncoli; le pannocchie di fiori sono alte circa 40 cm, erette, ricche di corolle lilla sfumate di giallo all'interno, profumatissime; la fioritura avviene generalmente nella tarda primavera, in maggio o in giugno
- P. tomentosa sin. P. imperialis: alta anche 15 m , ha foglie lunghe anche 15 cm e pannocchie di fiori a forma piramidale non più alte di 30 cm; le corolle sono blu-porpora, bianche o azzurro-lavanda, profumate gradevolmente di garofano; la fioritura avviene in primavera.

Scheda realizzata da Marco Finco