Indietro

Altri contenuti

Mirtillo - Vaccinium. 

Mirtillo Vaccinium

Mirtillo Vaccinium - Foto tratta da: www.flowerservice.it

È abbastanza difficile stabilire la ragione che ha determinato la scelta del significato simbolico di "tradimento" attribuito a questa pianta. Infatti, il mirtillo, oltre a fornire gradevolissimi frutti, è pianta che costituisce un buon ornamento per i giardini alpini o lacustri e che vanta notevoli proprietà medicinali.

Storia.

Il nome scientifico Vaccinium deriva dal termine latino "baccinium" a indicare la natura dei frutti a bacca prodotti da queste graziose pianticelle.

I mirtilli sono conosciuti fin dall'antichità, basta a provarlo il fatto che Romani e Galli usavano tingere in rosso vinoso le tuniche degli schiavi proprio con le bacche del V. myrtillus.

Nel nostro Paese i mirtilli vengono sfruttati soltanto come frutto fresco o per la preparazione di marmellate, mentre delle nazioni del centro e del nord Europa vengono impiegati come contorno a vari piatti di carne, e per la preparazione di un'acquavite dal delicato sapore e di un vino un pò acido.


Descrizione.

La famiglia: Ericacee.
Il genere Vaccinium, cui appartengono i mirtilli, comprende circa 130 specie.
L'origine: zone montuose dell'emisfero boreale dei tropici.
L'aspetto: piccole pianticelle cespugliose.
Le foglie: caduche, ovali, con margini finemente dentellati, di color verde chiaro
I fiori penduli, solitari, possono essere bianchi, rosa o rossi, a forma di minuscolo campanellino.

La fioritura avviene in primavera.
I frutti sono a forma di piccole bacche globose, un po' schiacciate ai due poli, di color bluastro, velato da una patina bianca, detta "pruina"; raggiungono la maturazione verso la fine di agosto.

L'utilizzazione: come pianta da frutto o anche a scopo ornamentale su roccaglie, scarpate o pendii, nel sottobosco o come bordura in giardini di stile alpino o lacustre.

Esigenze e cure.

L'esposizione: in ombra e a mezz'ombra, in zone ricche di umidità estiva.
Il terreno deve essere privo di calce e meglio se composto da terra d'erica mista a ¼ di sabbia e a ¼ di torba.

La raccolta dei frutti si esegue con uno speciale "pettine" di legno che consente di non sciupare le bacche e spezzare gli steli, non strappare le foglie e far cadere i frutti ancora acerbi.

Le bacche, staccate dal "pettine", si raccolgono in un secchiello e in tal modo possono essere trasportate senza subire alcun danno.


Piantagione.

La piantagione si esegue in primavera.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si effettua in primavera, per seme, in terrine sotto vetro, abituando gradatamente le pianticelle all'aria aperta e quindi mettendole a dimora con ogni precauzione per facilitarne l'attecchimento.

È evidente che i mirtilli non sono pianticelle da coltivare in ogni giardino come qualsiasi altra specie ornamentale o da frutto; essi, infatti, esigono terreno, esposizione e clima molto particolari, del tutto simili a quelle delle zone alpine o lacustri.
Comunque, ammesso di poter coltivare i mirtilli nell'ambiente adatto, è consigliabile non annaffiarli troppo e concimarli ogni 15-20 giorni con estratto di alghe e sangue secco.

Oltre ai normali mirtilli, da qualche tempo, un noto vivaista milanese ha posto in vendita una particolare varietà di questi frutti, il "gigante americano", un bellissimo arbusto di forma decorativa dal fogliame verde vivo che in autunno diviene scarlatto.

Questi cespugli hanno l'altezza di 1 m e mezzo e producono frutti grossi come ciliegie dolci e succosi.
Volendolo coltivare a scopo ornamentale come siepe si consiglia di rispettare la distanza di circa 130 cm fra una pianta e l'altra.

Scheda realizzata da Marco Finco