Lobelia Lobelia.
Lobelia - Foto tratta da: www.cambridge2000.com
Il significato simbolico della lobelia è la
"disperazione" e si ricollega forse alla tossicità di quasi tutte le
specie di questo genere, che almeno nei secoli scorsi hanno trovato largo
impiego come piante medicinali.
Storia.
Il nome scientifico Lobelia ricorda Matthias de l'Obel, detto
Lobelius, botanico e medico fiammingo, vissuto nella seconda metà del
Cinquecento. Importata in Europa nel Seicento, la lobelia si diffuse rapidamente
come pianta ornamentale, mentre in America essa era nota soprattutto come specie
medicinale.
Infatti, veniva impiegata come emetico, espettorante, antiasmatico.
I pellerossa ne fumavano le foglie essiccate a scopo disinfettante.
A Giava si consumano le foglie della L. succulenta come contorno
a un particolare piatto di riso.
Descrizione.
La famiglia: Campanulacee.
Il genere comprende circa 200 specie.
L'origine: Asia, America, Australia ed Europa.
L'aspetto: erbacee, annuali o perenni.
Le foglie alterne, semplici, piccole, di colore verde scuro, spesso con margini
dentati I fiori sono quasi sempre singoli, nel colore blu, rosso, giallo e
bianco.
La fioritura avviene in estate.
L'utilizzazione: per bordure, bordo misto, macchie isolate, roccaglia, oppure per
la coltura in vaso.
Esigenze e cure.
L'esposizione: a mezz'ombra o in pieno sole.
Il terreno: normale da giardino misto a 1/3 di terra di foglie e 1/3 di sabbia.
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La lobelia si presta assai bene alla decorazione dei balconi, anche coltivata in
vasi pensili, in piccoli orci e in recipienti di terracotta smaltata a colori
vivaci, contrastanti con quelli molto belli dei fiori.
Piantagione.
La piantagione la messa a dimora delle piantine, nate da seme in primavera, si
esegue in maggio.
In autunno, non appena le foglie accennano a prendere qualche
sfumatura rossastra, è opportuno ricoverare le specie perenni in locale non
riscaldata, ma non freddo, oppure (nelle zone a inverni non troppo rigidi)
limitarsi a riparare le piante con una copertura di foglie e torba. In tal modo
in primavera si potrà contare su pianticelle sane e intatte, pronte a
rifiorire. In genere i semi della lobelia sono molto piccoli, quindi non debbono
essere interrati profondamente, m appena appoggiati su un composto di sabbia e
torba e quindi compressi molto leggermente.
Il terriccio di semina, e in genere la terra di coltura delle
lobelie, non deve essere mai troppo bagnato, ma comunque non asciutto; esso deve
dare, al tatto, un senso di frescura.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per seme in febbraio-marzo in lettorino la lobelia non è pianta difficile da coltivare, tuttavia nel nostro paese non è troppo diffusa perché il clima, povero di umidità estiva, compromette la freschezza della vegetazione e attenua la tonalità dei colori e dei suoi fiori.
Perciò per ottenere buoni risultati è opportuno limitare la coltivazione delle lobelie alle regioni dell'Italia settentrionale, soprattutto nelle zone dei laghi e nelle località della cerchia alpina e prealpina.
Concimazione.
Per favorire la fioritura e mantenere le pianticelle sane e forti, ricche di
foglie e fiori, è necessario concimare ogni 15 giorni, a partire da metà
maggio, con acqua e "fitocromos". Giovano anche le irrorazioni
settimanali con acqua e stimolante ormonico (6 gocce per ogni litro d'acqua).
Le lobelie dai fiori più belli sono le seguenti.
L. Erinus: annuale, alta 10 cm, fiorisce da maggio a ottobre in diversi colori
che vanno dal celeste al blu, dal bianco al rosa, dal rosso al porpora;
L. tenuior: annuale, alta 40 cm, fiorisce da giugno a settembre in blu vivo;
L. syphilitica: perenne, alta 40 cm, fiorisce da giugno a settembre con spighe
azzurre o bianche; predilige l'ombra e il fresco;
L. cardinalis: perenne, alta 70 cm, fiorisce da luglio a ottobre in rosso vivo;
L. fulgens: perenne, alta anche 1 m, fiorisce da maggio a settembre in rosso o
porpora; le foglie sono purpuree e color bronzo;
Scheda realizzata da Marco Finco