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Lavanda -  Lavandula. 

Lavanda lavandula

Lavanda lavandula - Foto tratta da: www.prideofplaceplants.com

L'origine del significato attribuito alla lavanda, ossia la "diffidenza", è davvero inspiegabile, trattandosi di una pianta tanto graziosa e così profumata.
L'unica giustificazione plausibile si può trovare nel fatto che l'essenza di lavanda, somministrata in determinate dosi, procura fenomeni di ipnosi abbastanza rilevanti, accompagnati dal rallentamento delle pulsazioni, dalla perdita di volontà e da un'invincibile sonnolenza.

 


Storia.

Il nome scientifico Lavandula deriva con ogni probabilità da latino "lavare", in riferimento all'abitudine, del resto molto antica, di aggiungere i fiori di lavanda all'acqua del bagno, sia per profumarla che per depurarla.
Le corolle sono predilette dalle api che dal loro nettare traggono un miele squisito e purissimo.
Nel secolo scorso l'utilizzazione della lavanda a scopo medicinale era molto diffusa per curare varie forme di malesseri nervosi, mentre oggi l'impiego si rivolge essenzialmente alla cosmesi.

Descrizione.

La famiglia: Labiate.
Il genere comprende circa 25 specie.
L'origine: bacino del Mediterraneo, Isole Canarie e India.
L'aspetto: arbusti o piante semiarbustive.
Le foglie possono essere intere o composte, lineari, a margini lisci oppure intagliati profondamente; il colore varia dal verde scuro al grigio-argento; spesso sono coperte di morbida peluria.
I fiori riuniti in spighe terminali, possono essere azzurri, viola o lilla e sono caratterizzati da intenso profumo.
La fioritura può essere primaverile o estiva.

L'utilizzazione: per bordura, bordo misto e ciuffi isolati, per la decorazione di roccaglie, pendii e scarpate, per coltura in cassette e per la raccolta dei fiori recisi.

Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole.
Il terreno: deve essere asciutto, argilloso, magro, ricco di calcio.

La lavanda, che è una tipica pianta italiana, spontanea in varie zone della nostra penisola, non presenta difficoltà di coltura, tuttavia è bene ricordare che:
-la protezione invernale è indispensabile nelle regioni settentrionali, dove è opportuno riparare la base delle piante con una copertura di torba o foglie secche all'approssimarsi della cattiva stagione;
- la potatura deve essere sempre energica per favorire la futura emissione di fiori e si esegue in primavera per le specie a fioritura estiva e in novembre per le specie a fioritura primaverile precoce, tanto più che queste ultime vivono bene solo nelle regioni meridionali o in Riviera dove non esistono problemi per quanto riguarda la temperatura invernale.

Piantagione.

La piantagione si esegue in primavera o in autunno.

Moltiplicazione.

La moltiplicazione si effettua per talea in ottobre o in marzo; utilizzando rametti di un anno recisi con una porzione del legno vecchio; le talee debbono essere messe a radicare all'ombra e all'umido dopo aver provveduto a immergerne la parte inferiore in polvere ormonica per favorire la formazione dell'apparato radicale.

Concimazione.

La concimazione deve essere molto contenuta e limitata a una sola somministrazione di fertilizzante minerale completo in autunno n la raccolta delle spighe fiorite si effettua di mattina, quando le corolle sono ancora chiuse, cercando di compiere l'operazione in giornate di sole perché in tale condizione i fiori emanano un profumo più intenso.

Le lavande più belle.

L Spica: è la lavanda più comune, spontanea in Italia; può essere alta anche più di 1 m e fiorisce da giugno a luglio in azzurro-viola (il classico color lavanda); comprende diverse varietà, anche nane, con corolle viola, lilla chiaro, viola scuro e porpora;
L. latifolia: alta 70 cm, fiorisce da giugno a luglio; è molto simile alla L. Spica ma meno rustica;
L. vera: alta più di 1 m, fiorisce in estate, i fiori sono viola-lilla o bianchi e servono a preparare l'essenza più pregiata;
L. Stoechas: alta 60 cm, fiorisce da marzo a maggio, le foglie sono argentee e pelose e i fiori viola-porpora formano una spiga quadrangolare, caratteristica anche per il ciuffo di vistose brattee che la corona;
L. multifida: alta 70 cm, fiorisce da febbraio a aprile; le foglie sono pelose e biancastre e i fiori, grandi, sono violetti;
L. dentata: alta circa 1 m, fiorisce da aprile a maggio; le foglie sono grigio-argento, aromatiche e i fiori, lilla, sono resi più appariscenti dalle brattee viola che avvolgono ogni corolla come una conchiglia.

Scheda realizzata da Marco Finco