Indietro

Altri contenuti

Giglio - Lilium.   

Giglio - Lilium

Giglio (Lilium) - Foto tratta da: www.senecahillperennials.com

È troppo nota la simbologia del giglio per soffermarsi sulle analogie esistenti fra la "purezza" e l'immacolato colore del più tipico fra questi fiori, ossia il "L. Candidum" o "giglio di Sant'Antonio" oggi un pò declassato a favore delle specie esotiche dalle corolle variamente colorate e dal profumo meno dolce, ma più gradevole.

Storia.

Il nome scientifico Lilium trae la sua origine dalla parola greca "leirion" usata anticamente per indicare il L. Candidum.
La storia del giglio è antichissima: si trovano corolle di gigli già nelle sculture del tempio di Salomone e in seguito nelle figurazioni pittoriche di soggetto religioso sia medievali sia rinascimentali.

Descrizione.

La famiglia: Liliacee.
Il genere comprende circa 80 specie.
L'origine: bacino del Mediterraneo, Europa, Asia, America settentrionale;

in Italia, si trovano 4 specie spontanee:
L. Martagon, L. Candidum, L. Pomponium, L. bulbiferum

L'aspetto. piante bulbifere, erette, perenni.
Le foglie ovali-lanceolate, lineari, sparse anche sullo stelo che porta i fiori; il colore è verde più o meno intenso, in qualche specie arricchito da sfumature argentee; alcuni gigli producono all'ascella delle foglie bulbilli utili per la moltiplicazione.

I fiori quasi sempre profumati e molto appariscenti, possono avere diverse forme: con petali ricurvi all'indietro, come turbanti, a tromba più o meno allungata, a imbuto più o meno aperto; le corolle possono essere erette, pendule o semipendule; i colori variano dal bianco puro all'arancio, dal rosa al porpora, dal giallo al rosso, dal verde-giallastro al rosso fucsia; spesso macchiati in marrone, nero, cremisi e porpora.
La fioritura: va da maggio a ottobre, secondo le specie.
L'utilizzazione: in aiuole, come gruppi isolati, nel bordo misto, ma soprattutto per la raccolta del fiore reciso; buoni risultati si ottengono anche con la coltura in vaso.


Esigenze e cure.

L'esposizione: a mezz'ombra.
Il terreno: leggero, soffice, ben concimato; in genere sono da evitare le terre calcaree e argillose.

Ecco le norme essenziali da seguire:

- il terreno deve essere generalmente soffice e leggero, concimato con notevole anticipo sulla data di impianto con letame vecchio, oppure con lo speciale "concime per gigli" reperibile presso ogni buon negozio di articoli per floricoltura; quasi tutti i gigli preferiscono terreno acido, privo di calcare, a eccezione del L. Candidum e del L. Chalcedonicum, che preferiscono terriccio ricco di calce
- i bulbi di giglio non debbono mai essere interrati profondamente, ma soltanto ricoperti da tre o quattro dita di terra; nella buchetta in cui dovrà trovare posto il bulbo è consigliabile mettere uno strato di sabbia per favorire lo scolo dell'acqua
- volendo coltivare gigli in vaso, è opportuno impiegare recipienti non molto grandi (un vaso del diametro di 20-25 cm è più che sufficiente), provvisti di uno strato di drenaggio formato da ghiaia e ripieni di terra da giardino e terra d'erica in parti uguali; a questo terriccio è bene mescolare due manciate di polvere di carbone vegetale per vaso e, naturalmente, la giusta dose di fertilizzante
- i gigli non gradiscono l'eccesso di annaffiature, ma non sopportano neppure la prolungata siccità: il terriccio deve apparire sempre fresco al tatto, ma non inzuppato e, in genere, è preferibile annaffiare poco ogni giorno
- il peggior nemico dei gigli è la criocera, le cui larve arancione distruggono in breve il fogliame; per combatterle non c'è modo migliore che catturare larve e insetti adulti (sono di colore rosso vivo) e buttarli in un vasetto colmo di benzina
- è inoltre opportuno evitare frequenti spostamenti dei gigli, piante che amano essere lasciate nello stesso posto almeno per 5 anni; i trapianti avvengono nel periodo di riposo delle varie specie: in primavera, per i gigli a fiore colorato e in agosto per il L. Candidum, che in realtà non entra mai in riposo, ma in agosto subisce un periodo di rallentamento vegetativo.

Piantagione.

La piantagione si esegue in primavera; fa eccezione il L. Candidum che si mette a dimora o si trapianta in agosto.


Moltiplicazione.

La moltiplicazione avviene per divisione dei bulbetti che si formano attorno al bulbo principale oppure grazie all'interramento dei bulbilli che in alcune specie si formano all'attacco delle foglie; i bulbilli si coltivano dapprima in terrine e si interrano solo al terzo anno di vita; in genere fioriscono al quarto anno; è possibile anche la riproduzione per seme, ma questa è una operazione da lasciare agli specialisti con serra a disposizione.
Di solito si crede che i gigli esotici, ossia quelli a fiore colorato, siano piante dalla coltivazione complessa. Invece, con qualche accorgimento, coltivare gigli di qualsiasi specie non è più difficile che portare a fioritura lupini o delfinio.

Concimazione.

L
a concimazione, oltre all'aggiunta di letame o di concime speciale alla terra d'impianto, si completa con annaffiature settimanali, da aprile ad agosto, eseguite con acqua ed estratto di alghe, oppure con acqua e sangue secco; ottimo anche l'uso dello speciale concime per gigli

Le specie più interessanti.

- L. Candidum o "giglio bianco, giglio di Sant'Antonio, giglio della Madonna, giglio comune": alta anche 1 m e mezzo, fiorisce in bianco, fra giugno e luglio, con corolle profumatissime
- L. Martagon o "giglio martagone, riccio di dama": alta più di 1 m, fiorisce in giugno con corolle pendule, cerose, color porpora con macchie più scure; esistono varietà di diverso colore: bianco, rosso-viola, arancio; è molto diffusa in Italia, nei prati alpini
- L. Bulbiferum o "giglio rosso, giglio di San Giovanni": alta meno di 1 m, fiorisce fra giugno e luglio con corolle erette color arancio, in diverse tonalità che sfiorano il giallo o il rosso; questa specie presenta diverse varietà, esige il sole, ma terra umida e fresca
- L. Auratum o "giglio dorato del Giappone, giglio a strisce d'oro, regina dei gigli": alta anche 2 m, fiorisce in luglio-agosto con grande corolle a imbuto, del diametro di circa 20 cm, bianche con macchie gialle e cremisi, oppure con macchie verdi; questi gigli sono molto belli e dotati di un profumo molto intenso, inconfondibile
- L. Chalcedonicum o "giglio turbante, giglio di Costantinopoli, martagone d'Oriente": alta poco più di 1 m, fiorisce in maggio con corolle pendule, rosso-arancio; preferisce terreno calcareo
- L. Japonicum: alta 1 m, fiorisce in giugno ed è forse la specie più elegante; i fiori sono profumati, rosa, a forma di tromba, lunghi circa 15cm
- L. Longiflorum: alta 1 m, fiorisce in luglio con fiori bianchi, a tromba, profumati
- L. Tigrinum o "giglio tigrato": alta anche 2 m, fiorisce da luglio a settembre, con corolle pendule, rosso-arancio macchiate di nero, numerosissime su ogni stelo; produce piccoli bulbi all'ascella delle foglie e i robusti steli sono coperti da peluria bianca
- L. Davidii: alta più di 1 m, fiorisce fra luglio e agosto con corolle semipendule, rosso-arancio a macchie scure
- L. Brownii: alta 1 m, fiorisce in luglio; le sue corolle sono profumate, a forma di tromba, cerose, bianche all'interno e rosa-marrone-porpora all'esterno
- L. Primulinum var. ochraceum: alta anche 3 m, fiorisce in autunno con grandi fiori penduli, giallo-verdi a macchie porpora; è poco coltivata
- L. Henryi: alta più di 2 m, fiorisce in luglio con corolle pendule molto simili a quelle del L. Martagon; esiste anche una varietà a fiori gialli
- L. Regale: alta 2 m, fiorisce in giugno con corolle bianche a tromba molto aperta, con la gola gialla a sfumature rosa-marrone esternamente; sopporta anche inverni molto rigidi
- L. Speciosum o "giglio brillante": alta circa 1m, fiorisce da giugno ad agosto; le corolle, profumate, sono pendule, cerose, a margini ondulati, solitamente bianco-rosa con macchie cremisi; eissotno anche varietà bianche o con macchie scarlatte
- L. Sulphureum: alta quasi 3 m, fiorisce nella tarda estate con fiori imbutiformi lunghi anche 30 cm, gialli soffusi d irosa, marrone e verde all'esterno, giallo chiaro e scuro all'interno; all'ascella delle foglie produce numerosi bulbilli
- L. Formosanum: alta 2 m, fiorisce in luglio, le corolle profumate sono bianche, a forma di tromba, soffuse di porpora all'esterno
- L. Amabile: alta 1 m, fiorisce in luglio; le corolle emanano un odore sgradevole, sono pendule, color rosso-arancio a macchie nere
- L. Giganteum: alta anche 4m, fiorisce in giugno-luglio, portando su ogni stelo (che ha il diametro di circa 10 cm) anche 20 fiori semipenduli, a forma di tromba, bianchi, con macchie rosse all'interno, profumati; questa bella pianta (che in verità dovrebbe essere compresa nel genere Cardiocrinum) desidera ombra, fresco e terreno molto fertile; il suo bulbo può avere il diametro di 20 cm

Scheda realizzata da Marco Finco