Grosso Antozoo coloniale, appartenente all'ordine dei
Madreporari o Sclerattinie, famiglia delle Caryophyllide; endemico nel Mar
Rosso, nell'oceano Indiano e nell'oceano Pacifico, isole Mautitius, Samoa,
Timor.
La colonia, formata in genere da molti grossi polipi, talmente uniti da
sembrare un corpo unico, e che si distinguono soltanto per loro singole
aperture orali, è dotata di uno scheletro calcareo a forma di cuscino o
di piramide bassa e larga; si sviluppa solitamente su di un substrato
roccioso o ciottoloso.
Lo scheletro calcareo presenta numerose anse costolate, su cui si ancorano
i polipi, generalmente di color verde, turchese od azzurro, il colore è
variabile per la quantità di alghe simbionti della specie delle
Zooxantelle, più o meno presenti nel cenosarco e nei tentacoli.
Di notte, in posizione di riposo, dal cenosarco carnoso si elevano
numerosi tentacoli, lunghi sino a 4/5 cm. rendendo l'individuo molto
simile ad una attinia.
I tentacoli risultano sia molto urticanti che molto adesivi in quanto sono
fittamente ricoperti sia da cnidociti adesivi: spirocisti, sia da
cnidociti urticanti: nematocisti; in figura un tentacolo molto ingrandito
con evidenti cnidociti attivati.
In situazione di normale illuminazione, invece, i tentacoli carnosi si
gonfiano enormemente assumendo la forma di piccoli otri o di bolle, onde
il nome comune, esponendo quanto più tessuto possibile alla luce, per
favorire la fotosintesi delle Zooxantelle in esso contenute.
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Antozoo molto robusto e resistente, preferisce essere collocato nella
vasca in corrispondenza di una corrente di acqua di intensità variabile,
di notte, tale da far muovere dolcemente i tentacoli quando sono
estroflessi, di giorno, quasi nulla per non strapazzarli troppo; ha
bisogno, inoltre, di una intensa illuminazione, preferibilmente con luce
di colorazione fredda, 10.000 K° ed oltre, ottenuta con lampade
fluorescenti lineari o con lampade HQI.
Necessita, ovviamente, di acqua ben filtrata ed ossigenata, povera di
sostanze azotate e di fosfati; sono consigliati frequenti cambi di acqua
con sifonatura del fondo e regolari aggiunte di Calcio, Stronzio,
oligoelementi e bioelementi.
Va nutrito con plancton liofilizzato fatto rinvenire qualche minuto in
acqua, preferibilmente la stessa dell'acquario, o meglio, surgelato, da
spuzzare con una apposita siringa nei pressi della colonia; se molto
grossa la colonia di P. Sinuosa può essere nutrita anche con pezzetti di
polpa di cozza o brandelli di pesce appoggiati delicatamente sui tentacoli
prima di spegnere le luci.
Appartenendo all'ordine dei Madreporari è soggetto a limitazione
nell'importazione, necessita infatti di un certificato C.I.T.E.S.,
ma per la sua robustezza e la facilità dell'allevamento è comunque
consigliabile anche per un acquariofilo alle sue prime esperienze con
l'acquario di barriera.
Ringraziamo
Mare 2000
Per la realizzazione di questa scheda
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