BRITISH SHORTHAIR
British Shorthair dell'allevamento La Corte
Di Artù
Storia del British Shorthair
Parlando di British Shorthair non si può fare a meno di tornare indietro nella storia fino ai tempi degli antichi romani, ai quali si deve, in gran parte la nascita di questa razza che è una delle più antiche. I Romani adottarono questo felino probabilmente verso la fine della repubblica, importandolo, si pensa, dall'Egitto, dove il culto per questo animale era radicato da secoli. Il nome "felis" è già usato ai tempi di Plinio il Vecchio (I sec.d.C.), che nella sua "Storia Naturale" ne descrive i caratteri fisici. Il nome "catus" ricorre spesso nelle opere di Cicerone. Per lungo tempo però il gatto domestico fu per i Romani solamente un oggetto di lusso e di curiosità, degno di ammirazione per la sua eleganza e forse anche per la sua indipendenza, ma non per la sua utilità. Il gatto non era considerato a Roma un animale domestico comune: soprattutto i patrizi infatti lo tenevano in casa più che altro per capriccio. Si verificò così che il gatto domestico europeo, lasciato a Roma nella più completa libertà, poté incrociarsi col gatto selvatico, dando origine a molti soggetti misti. Scriveva l'imperatore romano Cesare Augusto "La mia gatta dal pelo lungo e dagli occhi gialli, intima amica della mia vecchiaia." I gatti divennero un simbolo di libertà e furono usati come emblemi sugli scudi e sui vessilli delle legioni romane. Così quasi 2.000 anni fa il gatto romano fu portato in Gran Bretagna da Giulio Cesare e dalle sue legioni che invasero l'isola nel 55 a. C. . Fino all'arrivo dei Romani in Gran Bretagna c'erano solo gatti selvatici che venivano cacciati per la loro pelle. Per fortuna questa impresa non era molto facile: i gatti non solo non si lasciavano catturare passivamente, ma attaccavano i contadini in modo improvviso e selvaggio, e a volte, se questi non desistevano dalla caccia, li inseguivano rabbiosamente fino alla porta di casa. Nel Kent, a Lullingstone, nel corso degli scavi di una villa romana, costruita circa nel 400, furono trovati i resti di quello che è considerato il più antico gatto domestico. Evidentemente era stato ucciso da una trave caduta durante l'incendio dell'edificio. E' probabile che i Romani avessero portato con sé i loro gatti per proteggere i granai dai topi e che li tenessero anche in casa.
British Shorthair dell'allevamento SIMPLY BRI
Durante più di 400 anni di dominazione romana nell'isola, i felini domestici latini si unirono alla razza autoctona, simile all'europeo, per creare una razza particolarmente forte e robusta. Alla fine del dominio romano l'isola visse un periodo di relativo "isolamento commerciale" che contribuì a rafforzare i caratteri propri del gatto britannico. I British conquistarono lentamente tutta la Gran Bretagna, accrescendo il loro prestigio, e ben presto ottennero favori e privilegi, come era già accaduto presso i popoli dell'oriente. Il gatto divenne un animale di grande valore, soprattutto perché non era molto diffuso, e fu rigorosamente protetto da parecchie leggi. Nel 936 il legislatore Howel Dha (il Buono) emanò il "Codice di leggi del Galles" che stabiliva il valore di un gatto domestico e le ammende cui andavano incontro coloro che gli procuravano danno. Stabiliva inoltre i prezzi per i compratori: il prezzo di un gattino ancora cieco era di un penny, saliva a due penny dopo che la bestiola aveva catturato un topo, e , quando l'animale dava ulteriore prova della propria utilità, i penny diventavano quattro. Qualora il gatto avesse rivelato qualche difetto, il compratore aveva diritto alla restituzione di un terzo del prezzo di acquisto.
British Shorthair dell'allevamento La Corte
Di Artù
Il gatto britannico si diffuse nel corso dei secoli in tutta l'isola, ma divenne veramente popolare solo dopo la partecipazione alla prima esposizione felina nel 1871. Organizzatore della prima esposizione felina fu Harrison Weir padre della felinofilia moderna e primo vero promotore ed estimatore della razza. Nel 1889 scrisse il primo resoconto dettagliato sulle razze feline, dando al British un posto di supremazia nel suo libro. Egli amava a tal punto il "gatto di strada " britannico che di proprio pugno elevò questo felino domestico ad essere una razza riconosciuta e registrata, ne stilò lo standard specifico e lo denominò "BRITISH SHORTHAIR" per sottolinearne la provenienza. "Il comune gatto da giardino", scriveva Weir, "è sopravvissuto ad ogni genere di difficoltà e persecuzione. Il fatto che esista ancora è un tributo alla sua forza di carattere e alla sua resistenza". La devozione di Weir per questi gatti fu supportata da uno dei primi giudici di British Shorthair: il signor Jung. Molti appassionati gattofili, incoraggiati dall'entusiasmo di Weir e Jung intrapresero l'allevamento e la selezione di questa razza. Fino all'inizio del 1900 il British Shorthair era la razza più popolare che si poteva trovare alle esposizioni che si tenevano al Crystal Palace di Londra. Tuttavia con l'approdo di Persiani e siamesi sulle coste inglesi, che catturarono l'amore e l'attenzione degli allevatori britannici, per una trentina di anni l'interesse per la razza andò scemando fino a che verso il 1930 alcuni allevatori, in particolare la signorina Kit Wilson non ripresero seriamente ad occuparsi del British. Per rinvigorire la razza, venne ibridato con il persiano nell'intento di ritrovare l'ossatura e la struttura originaria. Ciò rese il mantello più spesso e più folto mentre la testa e tutto il corpo acquisirono delle rotondità che lo hanno differenziato molto dal gatto europeo, da sempre considerato il suo cugino di primo grado. La popolarità del felino britannico tornò alla ribalta.
British Shorthair dell'allevamento SIMPLY BRI
ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE
Link sponsorizzati |
Consigli e cure
un gatto eccezionalmente forte e robusto che non richiede cure e attenzioni particolari. Solo la tolettatura abbisogna di qualche attenzione in più rispetto alle altre razze a pelo corto il pelo compatto e denso deve essere spazzolato spesso,soprattutto durante il periodo della muta
Lalimentazione ha bisogno di essere particolarmente seguita durante la crescita e una razione adeguata nell'adulto garantisce un ottimo mantenimento.
Standard
British Shorthair dell'allevamento La Corte
Di Artù
Il British ha un carattere dolce, affettuoso e coccolone, si affeziona ai membri della famiglia diventando l'orsacchiotto di casa.
British Shorthair dell'allevamento SIMPLY BRI
Aspetto generale: taglia da media a grande
Testa forma rotonda e massiccia con cranio largo
Naso corto, largo e diritto con leggera depressione ma non con uno stop simile a quello degli EXO. Mento forte.
Orecchie piccole, ben distanziate e leggermente arrotondate in punta
Occhi grandi, rotondi, distanziati e ben aperti. Colore degli occhi cuoio o arancio scuro, blu, impari, verdi o blu-verdi la preferenza è data agli occhi verdi
Collo la testa poggia su un collo corto, molto forte e ben sviluppato
Corpo struttura muscolosa e raccolta, petto largo, spalle e dorso forti e solidi
Zampe corte e massicce con piedi rotondi e saldi
Coda corta e folta con l'estremità leggermente arrotondata
Mantello corto e folto, diritto, tessitura con buon sotto pelo. Ogni pelo deve essere di colore uniforme dalla punta alla radice eccetto le varietà tabby e silver