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NORVEGESE DELLE FORESTE

 

 NORVEGESE DELLE FORESTE
Il soggetto della foto è dell'allevamento Aldaran

LA STORIA
Andando alla ricerca dell'antenato del Gatto delle Foreste Norvegesi, è possibile imbattersi in storie più o meno fantastiche.
Le vecchie leggende popolari relative ai gatti delle foreste vengono da fonti che sostengono che i gatti di casa dei Vichinghi Norvegesi fossero gatti dei boschi. I Vichinghi prendevano con loro i propri gatti nei loro vagabondaggi nel mondo allora conosciuto ed oltre, e si crede che questa sia la spiegazione del gran numero di gatti semiselvatici a pelo semilungo trovati in Normandia e persino negli USA.
Già nell'Edda, una specie di manuale ad uso dei poeti scritto da Snorri Sturluson intorno al 1220, e nel quale sono raccolti tutti gli argomenti dei quali un bravo poeta dovrebbe parlare, si citano dei gatti, associandoli a due notissime divinità nordiche: Freya, la dea dell'amore, che vaga per il mondo cercando il suo perduto consorte Odur a bordo di un carro trainato da due gatti dal lungo pelo; e Thor, il dio del tuono, che durante i suoi vagabondaggi dovette superare una prova di forza consistente nel sollevare un grosso gatto.
In effetti i Vichinghi tenevano i gatti per la loro pregevole attività di cacciatori di topi, oltre che come gatti di casa. I cuccioli spesso venivano regalati alle coppie di sposini come dotazione essenziale per la nuova casa, e considerando appunto che i gatti erano sacri alla dea dell'amore, il cui carro, come si è detto, era trascinato da gatti, si trattava di un dono estremamente appropriato. D'altra parte, può sembrare assurda l'idea di un carro trascinato da gatti, a meno che non si realizzi che il gatto dei Vichinghi non doveva essere il Felis domesticus standard, ma appunto lo Skogkatt, il gatto dei boschi o Gatto delle Foreste Norvegesi, di grande taglia e possente ossatura.NORVEGESE DELLE FORESTE vichingo
Nel 1559 il sacerdote danese Peter Clausson Friis, che a quel tempo viveva in Norvegia ed era molto interessato alla natura, divise le linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. Più tardi fu chiaro che tutte le linci norvegesi appartenevano alla stessa classe. Quello che Peter Clausson Friis chiamava lince-gatto era forse il vero Gatto delle Foreste Norvegesi. È decisamente possibile, dato che anche al giorno d'oggi si riscontrano molte similitudini tra la lince e il Gatto delle Foreste Norvegesi. Le più immediate sono che entrambi sono gatti di taglia grande, dotati di zampe alte, lunga criniera e ciuffi di pelo sulle orecchie. Oltre a questo, entrambi amano l'acqua e sono molte le storie che parlano di gatti dei boschi capaci di prendere pesci nei laghi e nei ruscelli, esattamente come le linci.
Sono state queste similitudini tra la lince e il gatto dei boschi che hanno spinto più e più volte la gente ad avere un interesse non superficiale per questi gatti.
Nei villaggi c'erano molti gatti, naturalmente, ma nelle antiche leggende c'è un tipo particolare che viene citato molto spesso, ed è un grande gatto a pelo lungo. Per la sua taglie e per le caratteristiche simili a quelle della lince, i popolani pensavano che fosse un ibrido tra cane e gatto, o, più comunemente, che fosse una mezza lince.
Nelle leggende raccolte da Asbjornsen e Moe i gatti dei boschi appaiono diverse volte. Vengono chiamati "Huldrekat", parola che definisce "un gatto dei boschi dotato di una coda fittamente pelosa" e che deriva dal nome degli spiriti femminili dei boschi, Huldren, appunto. Lo scrittore norvegese Gabriel Scott nel 1912 scrisse un famoso libro per bambini intitolato "Sølvfaks", il cui personaggio principale era un gatto dei boschi dal medesimo nome.
La spiegazione biologica dell'apparizione dei gatti dei boschi è che i loro antenati erano molto probabilmente gatti a pelo corto del sud Europa che si diffusero in Norvegia così come nel resto del continente in epoca preistorica. Attraverso la selezione naturale che ha funzionato tenendo conto delle differenti e difficili condizioni climatiche della Norvegia, sono sopravvissuti solo gli individui con pelo fitto e altri adattamenti a questo ambiente rigido.
Negli anni trenta, i norvegesi interessati ai gatti cominciarono ad osservare i gatti dei boschi. D'altra parte, fino all'inizio degli anni settanta, quando si notò che i gatti dei boschi, come effetto della ruralizzazione dell'ambiente selvaggio e delle conseguenti maggiori chances di sopravvivenza dei gatti domestici a pelo corto, erano avviati verso l'estinzione, non fu avviato un serio programma di allevamento. Come si sa, gli accoppiamenti tra gatti a pelo corto e gatti a pelo lungo portano a prole a pelo corto, cosicché, in assenza di fattori come la scarsità di posti freddi che favoriscano il pelo lungo, i gatti a pelo lungo sono destinati a scomparire in tempi brevi.
Nel dicembre 1975, allevatori entusiasti fondarono il Norsk Skogkattring (Club dei Gatti delle Foreste Norvegesi), e già nel 1976 la razza fu ufficialmente accettata dalla FIFé, la più grande organizzazione interessata ai gatti in Europa.
 
NORVEGESE DELLE FORESTE bianco
Nella foto Gandalf Jack The Bastard

Ci si trovava ora davanti a moltissimo lavoro per trovare gli animali adatti all'allevamento, assicurandosi che il pool genetico fosse abbastanza ampio per tenere la razza lontana dai rischi degli accoppiamenti tra consanguinei. Questo lavoro è continuato in Scandinavia fino al 1990, quando si è deciso di smettere di riconoscere nuovi animali provenienti dalle campagne, i cosiddetti novizi.
NORVEGESE DELLE FORESTE mamma con cuccioli
Tra i pionieri i due più ricordati sono Else Nylund, nome di allevamento "Pan", e Randi e Arild Grotterød che hanno dato grande contributo alla razza col loro allevamento "Torvmyra". La ragione per cui questi due allevamenti sono particolarmente ricordati è che vegono ancora allevati gatti sotto questi nomi, ed è a tutt'oggi praticamente impossibile trovare un gatto nel cui pedigree non ci sia da qualche parte lungo le linee di parentela un antenato che provenga da "Pan" o "Torvmyra".
Altri allevatori, che per una ragione o per l'altra hanno smesso di allevare Norvegesi, ma la cui influenza può essere chiaramente notata nella razza così come ci appare oggi, hanno allevato con i nomi "Colosseum", "av Baune" e "Pjewiks Forest".
NORVEGESE DELLE FORESTE
I pionieri norvegesi furono presto affiancati da allevatori danesi, come Vibeke Poulsen, ("Dovregubben") e Dortemarie Kaplers ("Guldfakse"). In questo momento nessuno di questi due allevamenti sta producendo Norvegesi. Vibeke Poulsen fu la proprietaria del primissimo Norvegese arrivato in Danimarca, il cui nome è Norwegian Wood's April Dream, chiamata col nomignolo di "Sidser". Sidser fu riconosciuta come Gatto delle Foreste Norvegesi in una esposizione in Danimarca, e morì all'età di 16 anni.
Il riconoscimento di Sidser diede inizio a tutto. Parecchi gatti furono importati in un breve lasso di tempo. I più conosciuti ancora oggi sono tre maschi, piuttosto anzianotti. Il più vecchio, nato nel 1980, fu IC Røde Peer. Dopo di lui arrivò il GIC & EP Torvmyra's Grand Soltario. Il più amato dei tre fu EC Colosseum's Gustav Graah, Merito Distinto, nato nel maggio 1981. Questi tre stalloni non sono ovviamente più attivi da molto tempo, e solo Torvmyra's Grand Soltario è ancora vivo, ma tutti loro hanno grandemente contribuito allo sviluppo della razza in Danimarca e alla sua diffusione in Europa.
 

GLI ALLEVAMENTI CONSIGLIATI DA INSEPARABILE SONO:

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STANDARD DI RAZZA

NORVEGESE DELLE FORESTE
nella foto Hermes di Jack The Bastard

Taglia

Grande

Testa Forma triangolare, dove tutti i lati hanno lunghezza uguale, di buona altezza quando vista di profilo, fronte leggermente arrotondata, profilo dritto senza alcuna interruzione (nessuno stop)
Mento Forte
Orecchie Grandi, con buona larghezza alla base, appuntite, con ciuffetti simili a quelli della lince e lunghi peli che fuoriescono.
Piazzate alte e aperte, in modo che la linea esterna dell'orecchio segua la linea della testa giù fino al mento
Occhi Grandi e di forma ovale, ben aperti e piazzati leggermente obliqui.
Espressione attenta.
Tutti i colori sono permessi indipendentemente dal colore del mantello
Struttura del corpo Corpo lungo, di costruzione robusta e con solida struttura ossea 
Zampe Robuste, alte, con zampe posteriori più lunghe delle anteriori.
Piedi grandi, arrotondati e proporzionati alle zampe
Coda Lunga e fornita di pelo, dovrebbe raggiungere per lo meno le scapole, ma preferibilmente arrivare al collo
Struttura del mantello Pelo semilungo. Il sottopelo lanoso è ricoperto da un pelo di copertura lucido e idrorepellente che è formato da peli lunghi, grossi e lucidi che coprono la schiena e i fianchi. Un gatto in pieno pelo ha una gorgiera, una criniera completa e pantaloncini sulle zampe posteriori

Colore

Tutti i colori sono permessi, incluse tutte le varietà con bianco, sono esclusi i disegni di tipo point (siamese) e i colori chocolate, lilac, cinnamon e fawn. Qualunque quantità di bianco è permessa, per esempio: una giacchetta bianca, macchie bianche sulla schiena, sulla cassa toracica o sulla pancia, piedi bianchi .

Difetti Generali Gatto tropo piccolo o di struttura sottile
  Testa Rotonda o quadrata, profilo con interruzione (stop)
  Orecchie Piccole, piazzate troppo basse, piazzate troppo vicine tra loro
  Zampe Corte, sottili
  Coda Corta
  Mantello Mantello secco, annodato , troppo setoso

Tabella del punteggio (FIFé)

Totale   100
Testa Forma generale, naso, profilo, morso e denti, mento 20
Orecchie Forma, dimensioni e piazzamento 10
Occhi Forma, espressione 5
Corpo Forma, dimensioni, struttura ossea, zampe, dimensioni dei piedi 25
Coda Lunghezza e forma 10
Mantello Qualità e tessitura 25
Condizione   5
Note Il mantello è valutato solo per tessitura e qualità
Nel giudizio si dovrebbe tenere conto della maturazione molto lenta di questa razza
I maschi maturi devono avere la testa più larga di quella delle femmine
La lunghezza del pelo e la densità della pelliccia variano con la stagione
I cuccioli possono richiedere più di sei mesi per sviluppare il pelo di copertura

LE ABITUDINI È un gatto che ama le comodità ma sa cavarsela magnificamente anche nelle situazioni difficili. Adora cacciare, arrampicarsi sugli alberi, correre, saltare. Predilige quindi una vita all’aria aperta, ma non disdegna quella da casalingo se vi è abituato sin dalla tenera età, a condizione abbia spazio a sufficienza per allenare il suo fisico atletico. Si affeziona facilmente al compagno umano con 11 quale instaura un rapporto profondo e sincero. Anche il Norvegese ama passeggiare imbragato a un guinzaglio.

Bank I Bordet DarvishI COLORI DEI NORVEGESI

NORVEGESE DELLE FORESTE bianco e nero

Come menzionato nello standard, il Gatto delle Foreste Norvegesi è riconosciuto in tutti i colori, con e senza bianco. 

Questo include tutti i disegni tabby con e senza bianco. 

D'altra parte, molti dei termini comunemente usati per indicare i colori hanno significati differenti nel linguaggio quotidiano. 

Ecco quindi un breve dizionario.

TABBY è il termine genetico per ciò che noi chiamiamo un gatto tigrato. Il Gatto delle Foreste Norvegesi può essere trovato in quattro differenti varietà di disegno tabby:
TABBY SPOTTED È un gatto il cui disegno forma dei pallini (spot in inglese)
TABBY MACKEREL Un gatto "a righe", il nome popolare è "tigrato"
TABBY BLOTCHED Chiamato anche Classic Tabby, ha l'aspetto di un disegno marmoreo
TABBY TICKED Il gatto ha la testa e le zampe tigrati, il corpo è uniformemente colorato, in modo da assomigliare a un coniglio selvatico

Alcuni dei colori nei quali è possibile trovare il Gatto delle Foreste hanno nomi molto poetici. Chi può immaginare cosa possa significare un colore chiamato "tortie smoke"? Suona eccitante, ma a cosa assomiglia?

TORTIE Termine comune per definire le femmine cosiddette "tricolori". Se presentano una miscela di nero e rosso sono chiamate "black tortie", se di brown tabby mackerel e rosso sono chiamate "brown mackerel torbie", ecc. I gatti tortie/torbie sono sempre femmine.
RED Un gatto il cui colore va dal ginger al carota. Tutti i gatti rossi hanno un disegno tabby, e la gran parte di loro sono maschi.
CREAM Un gatto che all'occhio umano appare di colore rosa più o meno intenso, il crema è geneticamente una diluizione del rosso.
SMOKE Tutti i colori nei quali la base del pelo è chiara, quasi bianca, e il colore aumenta fino alla sua piena densità andando verso le punte, nei gatti smoke non è presente il disegno tabby.
SILVER Un gatto silver è un gatto smoke nel quale è presente il disegno tabby. Tutti i colori possono essere nella variante silver. Un "blu silver tabby" è più chiaro del corrispondente "blu tabby", un "black silver tabby" è più chiaro del corrispondente "black tabby" (o brown tabby che dir si voglia), ecc.
BLUE Un gatto interamente blu ha una tonalità grigia uniforme. Può variare in intensità da un grigio canna di fucile a un color perla. I gatti blu possono anche avere un disegno tabby. Geneticamente il blu è una diluizione del nero
DILUIZIONE Col termine diluizione si intende la differenza di densità del pigmento che da il colore ad ogni singolo pelo del gatto, un gatto nero ha una grane densità di pigmenti neri nei suoi peli, un gatto blu ha una densità molto minore, cosicché all'occhio umano appare grigio
RUFISMO È il termine che definisce quei geni che rendono il tono del colore più caldo. Per esempio, un brown tabby può sembrare grigiastro, o può avere un colore quasi albicocca, o un marrone intenso, con righe nere. Il colore di fondo più intenso è causato dai geni del rufismo.
GOLDEN Termine popolare per i gatti dai colori più caldi con moltissimi geni del rufismo.
WHITE Termine per un gatto completamente (geneticamente) bianco. I gatti bianchi possono avere alla nascita un macchia scura, chiamata "thumbmark", che di norma scompare prima dell'anno di vita.
ODD-EYES Un gatto con un occhio blu e un altro di colore differente, per esempio verde o giallo. Questa caratteristica di norma è tipica dei gatti bianchi o in gatti con moltissimo bianco e pochissimo colore.
NON-AGOUTI Un gatto che all'occhio umano appare di colore uniforme
AGOUTI Un termine che definisce il fatto che la maggior parte dei singoli peli di un gatto è chiaramente divisa in bande di due differenti colori, alternativamente più chiaro e più scuro.

Per approfondire l'argomento vi consigliamo di consultare la sezione dedicata alla "GENETICA".

Codice EMS (FIFé)

NORVEGESE DELLE FORESTE

L'acronimo EMS sta per 'Easy Mind System'. E' un codice formato da numeri e lettere pensato per "identificare" in maniera semplice e logica le caratteristiche salienti di un gatto, ma non è basato sul codice genetico del soggetto. Descrive la razza a cui appartiene il gatto, il colore, il disegno del mantello e il colore degli occhi.

Un codice EMS è formato da 3 lettere MAIUSCOLE, seguite da uno o più lettere MINUSCOLE che definiscono il colore, seguite poi da un codice numerico appropriato che definisce il disegno del mantello.

Quello che segue è un estratto del Sistema EMS che riguarda in specifico il Gatto delle Foreste Norvegesi.

Razza : Categoria II NFO - Norwegian Forest Cat
Colori : n - Nero
a - Blu
d - Rosso
e - Crema

f - Tortie
g - Blu Tortie

s - Silver o Smoke
w - Bianco
y - Golden

x - una varietà di Colore non riconosciuta

Disegno del Mantello : 09 - quantità non specificata di Bianco 

21 - disegno Tabby (tigrato) non specificato
22 - Blotched Tabby
23 - Mackerel Tabby
24 - Spotted Tabby
25 - Ticked Tabby
Colore degli occhi : 61 - occhi Blu
62 - occhi Orange
63 - occhi di colore diverso
64 - occhi Verdi

I numeri del codice sono scritti in ordine ascendente, ad es. 09 23. Facciamo qualche esempio:

Norvegese Tortie tigreé con bianco NFO f 09 23
Norvegese Bianco e Nero NFO n 09
Norvegese Brown tabby con bianco NFO n 09 22
Norvegese Crema tigreé NFO e 23
Norvegese Black silver tabby con bianco NFO ns 09 21

INSEPARABILE RINGRAZIA PER LA REALIZZAZIONE DI QUESTA SCHEDA:  

http://www.gattinorvegesi.it
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