Per riprendere in mano il discorso..
Eta, il Molossus che combatteva nella Roma imperiale, è proprio quel cane che oggi si chiama rispettivamente Mastiff e Mastino Napoletano (senza i suoi eccessi). Razze arrivate a noi pure, senza meticciamenti, come ben testimoniato anche dai bassorilievi della Roma antica.
Mi fa piacere che tu abbia notato la sottigliezza che ho buttato là, ovvero la derivazione del Napoletano dal Mastiff. Sulle origini del molosso, passando anche per i mastini, parlerò in un altra sede, ma ti anticipo il senso della piccola provocazione.
Senza farla troppo lunga, le due razze derivano a vicenda una dall’altra. Entrambi cani provenienti da un unico ceppo, asiatico, che millenni fa si stabilizzò in varie parti d’Europa, giunto da più vie (quella del Mastiff probabilmente fu celtica.. ma le vie e la distribuzione originaria meritano uno studio geostorico a parte, anche perché avvennero a più riprese).
Tuttavia, fino al I secolo a.C., il molosso più grande e forte conosciuto era sicuramente quello romano, il padre del Mastino Napoletano, giunto direttamente dalla Macedonia. Cane che era più che altro una macchina bellica di distruzione, seguiva i legionari comandati da Cesare nella conquista di tutta Europa, stabilizzandosi in varie regioni e dando vita a razze come il Dogue de Bordeaux.
Tuttavia, durante le Guerre Galliche, ci fu una scoperta imprevista, un simpatico particolare fuori contesto per Cesare ed il suo molosso. In Britannia viveva da secoli un cane più grande e forte del Canis Pugnances. Un cane capace di distruggere i mastini SPQR.
Per questo, alla fine della guerra, i Romani non persero occasione per portasi questa belva a Roma e farla combattere nelle arene.
Così giunse qui il molosso inglese oltre 2000 anni fa. Pertanto si può dire che, se il molosso romano esisteva ben prima e si era differenziato da quello inglese da secoli, sicuramente l’arrivo del Mastiff lo ha rinsanguato, gli ha dato volume e potenza.
La testimonianza viva di questo si trova in Svizzera, in un altro gigante derivato: il San Bernardo.
L’invasione romana del territorio elvetico (II secolo d.C.) è infatti molto successiva all’arrivo del Mastiff. I legionari, come consuetudine, si portarono appresso i loro cani (diversi orami da quello precedente le guerre galliche): alcuni soggetti, rimasti in Svizzera, si incrociarono con i bovari nativi e diedero vita a questa razza. Non solo l’unico cane da montagna con una struttura marcatamente mastinoide, ma anche la controfigura del Mastiff, leggermente meno tarchiata e con un mantello a pelo lungo.
Il cane dei romani, nel II secolo d.C. era cambiato, aveva subito la potenza del grande mastino inglese.