<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">etabeta ha scritto:
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">phodopus ha scritto:
il nomade in tibet non ha pastori tedeschi o cani corso legati fuori dalla tenda, e quindi [u]Do Khyi</u> chiama il SUO cane da guardia, non quelli di altre zone geografiche che neppure sa che esistono. Il suo cane perchè solo quello conoce: una tipologia nata e forgiata nel tibet in millenni di selezione.
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D'altronde mi risulta anche che i tibetani non chiamino Do Khyi tutti i grandi cani del tibet, ma facciano una distinzione lessicale perlomeno tra il tipo strettamente da guardia e quello da pastore.
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
proprio questo era il senso del mio post!
e il mio discorso era tutt'altro che semplicistico.
NON tutti i cani che fanno la guardia davanti alle tende (o nei villaggi, ecc) sono del tipo "molosso tibetano". ci sono molossi, ci sono "cani del tipo da pastore" e ci sono meticci tra di essi.
verissimo poi che ci sono all'interno del tipo più autentico di molosso diverse varietà locali.
dokhyi è un termine molto generico, che possiamo (io sono assolutamente favorevole) proporlo e utilizzarlo per indicare il molosso tibetano originale, ma è un utilizzo inesatto del termine.
PROPRIO PER QUESTO non ha molto senso ricorrere alla ricostruzione filologica dell'etimologia: dokhyi -> cane da guardia alla casa -> mastino.
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