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Risultati da 1 a 10 di 37

Discussione: una cosa che non si trova scritta sui crici russi

  1. #1
    Senior Member

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    una cosa che non si trova scritta sui crici russi

    Come forse avrete già letto sugli altri post che ho messo sul forum allevo criceti nani russi Winter White.

    Ho un maschio, Oscar, ed una femmina, Lady.

    Un comportamento osservato in tutte e 4 le gravidanze della mia cricetina Lady, e mai letto da nessuna parte, è lo spostamento del nido e dei cuccioli, anche 3-4 volte durante il periodo di crescita dei piccoli.

    Di solito il primo spostamento avviene dopo 2-3 giorni e riguarda tutti i piccoli che vengono trasportati in un altro nido.

    Il successivo spostamento, dopo altri 2-3 giorni riguarda solo una parte dei piccoli, o addirittura, come nelle ultime 2 cucciolate, solo uno dei cricetini, che viene quindi isolato dagli altri.

    La femmina comunque gestisce perfettamente questa insolita situazione, e passa la maggior parte del tempo con la parte più numerosa della famiglia, molto meno col piccolo rimasto solo (infatti la prima volta pensavo che l'avesse abbandonato, invece, anche se non la vedevo mai stare con lui, il piccolo è cresciuto perfettamente, segno che, nei periodi durante i quali non la osservavo, la mamma andava a trovare il piccolo lasciato solo.

    Questo comportamento è stato esattamente lo stesso sia con il maschio presente nella gabbia, che nelle altre situazioni dove la mamma era sola con i piccoli.

    Anche in quest'ultima cucciolata, nata l'8 marzo, la mamma ieri ha spostato il nido, come potete vedere dalla foto (prima il nido era nello scatolino indicato dalla freccia gialla, ieri è stato spostato nello scatolino indicato dalla freccia verde...



    I motivi che si possono supporre sono che così facendo la madre garantisce una migliore situazione igienica alla cucciolata trasportandola in un luogo più pulito.
    Per quanto riguarda la divisione della cucciolata, forse un motivo è che crescendo i piccoli stanno stretti tutti insieme nello stesso nido, o forse riesce a nutrirli meglio tutti...

    In ogni caso non ho mai interferito con questi comportamenti limitandomi ad osservare senza fare nulla.
    L'unico accorgimanto che sono stato costretto a prendere (e da allora lo faccio SEMPRE) è stato fermare le ruote con del nastro adesivo per evitare che la mamma, durante gli spostamenti, salisse sulla ruota con il piccolo in bocca e lo perdesse mentre girava, scaraventandolo lontano (meno male che ero presente alla scena, altrimenti avrei potuto trovare delle spiacevoli sorprese).

    Le cucciolate avute fino ad ora sono state di 7, 6, e ancora 7...quest'ultima ancora non si sa...e comunque lo saprò con certezza solo quando potrò pulire la gabbia...

  2. #2
    Senior Member

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    ma guarda che marchingegno che ti sei inventato...., comunque è normale che la mamma sposti i piccoli se non si sente sicura...
    Allevare è quasi proteggere . Giampiero

  3. #3
    Senior Member

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    già, come penso che sia normale che non lo faccia in una gabbia più piccola, dove anche se non si sentisse sicura, come dici tu, non saprebbe dove andare.

    in effetti quando allevavo criceti siriani (o dorati che dir si voglia) non ho MAI osservato un comportamento del genere, ma non avevo una gabbia strutturata in questo modo, e dunque non posso affermare con certezza se questo comp'ortamento è tipico del criceto russo e non del criceto siriano...

  4. #4
    Senior Member

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    Esattto, con tutto quello spazio, anche per portarli in luoghi più puliti li sposta.., penso che il siriano farebe lo stesso.., tutto il mondo è paese..
    Allevare è quasi proteggere . Giampiero

  5. #5
    Senior Member

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    già, però il fatto è che questo comportamento non l'ho mai letto in nessun libro, né l'ho mai trovato scritto in qualche articolo o forum sulla rete, dunque mi sembra importante farlo sapere, dal momento che la prima volta che la criceta ha fatto questa operazione (tra l'altro ha avuto la prima cucciolata quando aveva poco più di 1 mese, cosa che a detta di tutti provoca dei problemi, che invece non ho assolutamente notato) mi sono un pochino allarmato...ora so che lei fa così e non mi preoccupo più...

  6. #6
    Senior Member

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    Non si tratta di un comportamento fisso, né dovuto a questioni igieniche o di spazio, ma piuttosto ad una inadeguatezza ambientale. Non fraintendere, la struttura che hai cerato merita complimenti a suo modo, davvero articolata e ben fatta, rara da vedere (anche se totalmente fuori dai miei standard “naturali”… ma parliamo comunque di ottimo concetto).

    Probabilmente però, i nidi non erano sufficientemente discreti e spaziosi (sono minuscoli), o comunque troppo lontani dal cibo, o ancora qualcuno ha disturbato. A questo si deve il cambio (per altro abbastanza pericoloso per i piccoli). La tana in natura è molto articolata, ma dispone di un nido (spazioso e definito) e poi dei cunicoli usati esclusivamente per come transito.

    E’ molto sbagliato poi, il fatto che il nido non sia il punto di arrivo protetto, ma un passaggio. A maggior ragione se ci sono altri esemplari. Non è assolutamente sicuro per l’istinto della madre.

    Ripeto.. è un comportamento indotto.

    Riguardo poi alle questione igieniche… la coprofagia è tipica dei criceti, essenziale in fase di svezzamento. Davvero l’igiene loro lo vedono in altro modo.

    Complimenti per la cucciolata… sono curioso di vedere le foto dei piccoli quando pronti. Per ora ho visto soggetti bellissimi dalle tue foto.

  7. #7
    Senior Member

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    Non si tratta di un comportamento fisso, né dovuto a questioni igieniche o di spazio, ma piuttosto ad una inadeguatezza ambientale. Non fraintendere, la struttura che hai cerato merita complimenti a suo modo, davvero articolata e ben fatta, rara da vedere (anche se totalmente fuori dai miei standard “naturali”… ma parliamo comunque di ottimo concetto).

    Probabilmente però, i nidi non erano sufficientemente discreti e spaziosi (sono minuscoli), o comunque troppo lontani dal cibo, o ancora qualcuno ha disturbato. A questo si deve il cambio (per altro abbastanza pericoloso per i piccoli). La tana in natura è molto articolata, ma dispone di un nido (spazioso e definito) e poi dei cunicoli usati esclusivamente per come transito.

    E’ molto sbagliato poi, il fatto che il nido non sia il punto di arrivo protetto, ma un passaggio. A maggior ragione se ci sono altri esemplari. Non è assolutamente sicuro per l’istinto della madre.

    Ripeto.. è un comportamento indotto.

    Riguardo poi alle questione igieniche… la coprofagia è tipica dei criceti, essenziale in fase di svezzamento. Davvero l’igiene loro lo vedono in altro modo.

    Complimenti per la cucciolata… sono curioso di vedere le foto dei piccoli quando pronti. Per ora ho visto soggetti bellissimi dalle tue foto.

  8. #8
    Senior Member

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    Grazie phodopus, interessante il tuo punto di vista, offre un buono spunto di conversazione, anche perché sono ancora alla ricerca di risposte certe, che non potrò avere se non dopo ulteriori approfondimenti, ricerche ed osservazioni dirette.

    Ti fornisco quindi ulteriori elementi in base ai quali potrai riformulare le tue ipotesi o rifletterci sopra, oppure come semplice informazione.

    Prima di tutto il layout della gabbia: anch’io all’inizio ho pensato esattamente come te alla struttura di un nido scavato nella terra in natura, ed ho costruito la gabbia (che come vedi è modulare e la si può comporre in svariati modi) fornendo più di un terminale che potesse costituire una zona ideale per il nido e per i piccoli. Inoltre avevo sistemato anche 2 casette nido (non quella che si vede nell'altra foto con i 3 piccoli dentro, quella è più piccola del cubotto!) ben più ampie dei cubotti (che comunque non sono tanto minuscoli, quando sono imbottiti di cricetini quasi svezzati ne contengono 7!!!)... evidentemente la criceta la pensava diversamente, perché ha utilizzato una casetta come magazzino per il cibo, l’altra non l’ha degnata della benchè minima attenzione, ed ha sempre costruito il nido in punti di passaggio (durante la prima cucciolata era presente anche il maschio nella gabbia, che poi ho tolto dopo una decina di giorni proprio perchè continuava a travolgere i piccoli e si vedeva che non partecipava alla cura della prole, per questo mi piacerebbe in futuro allevare Campbells...). Anche in quel caso comunque, nonostante avesse a disposizione dei "terminali" la mamma ha spostato i piccoli da un cubotto di passaggio ad altri cubotti sempre di passaggio, anche in punti estremi della gabbia, pur avendo a portata posizioni molto più comode, dal mio punto di vista, naturalmente, eheheh

    Il cibo è praticamente vicino a qualsiasi punto della gabbia, non lo risparmio in condizioni normali, figuriamoci durante l’allevamento della prole..e poi è lei stessa che provvede a stivare anche negli angoli del nido del cibo fresco per i piccoli, che già a 6-7 giorni cominciano a rosicchiare semi e verdure..

    Il problema igiene non è rappresentato dalle feci, sempre piuttosto secche, quanto dall’urina... infatti a mano a mano che i piccoli crescono fanno anche sempre più pipì, anche quando imparano a farla fuori dal nido, e cioè dagli 8-10 giorni, lo fanno sempre nei tubi nelle immediate vicinanze...c’è però da notare che a partire da questo momento i cuccioli cominciano a girellare per conto loro e la posizione del nido non viene più cambiata.

    Per quanto riguarda le altre condizioni, tieni presente che mi ritengo piuttosto esagerato nel non disturbare per nessun motivo la mamma ed i piccoli, e poi io lavoro e vivo solo, la casa è vuota tutto il giorno, tranne i weekend. Figurati che conosco il numero esatto dei piccoli solo quando pulisco la gabbia dopo 2 settimane, inoltre escludo del tutto fastidio dovuto a rumori, luci e odori.

    Comunque siamo arrivati al 6° giorno e Lady stanotte li ha rispostati tutti quanti per la terza volta rimettendoli insieme (la seconda ne aveva separati 5, quelli li ho visti bene perché li ha tenuti per 1 giorno intero in un cubotto nudo, mentre gli altri erano “sigillati” in un cubotto vicino e si riuscivano ad intravedere soltanto...

    ciao ciao

  9. #9
    Senior Member

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    Grazie phodopus, interessante il tuo punto di vista, offre un buono spunto di conversazione, anche perché sono ancora alla ricerca di risposte certe, che non potrò avere se non dopo ulteriori approfondimenti, ricerche ed osservazioni dirette.

    Ti fornisco quindi ulteriori elementi in base ai quali potrai riformulare le tue ipotesi o rifletterci sopra, oppure come semplice informazione.

    Prima di tutto il layout della gabbia: anch’io all’inizio ho pensato esattamente come te alla struttura di un nido scavato nella terra in natura, ed ho costruito la gabbia (che come vedi è modulare e la si può comporre in svariati modi) fornendo più di un terminale che potesse costituire una zona ideale per il nido e per i piccoli. Inoltre avevo sistemato anche 2 casette nido (non quella che si vede nell'altra foto con i 3 piccoli dentro, quella è più piccola del cubotto!) ben più ampie dei cubotti (che comunque non sono tanto minuscoli, quando sono imbottiti di cricetini quasi svezzati ne contengono 7!!!)... evidentemente la criceta la pensava diversamente, perché ha utilizzato una casetta come magazzino per il cibo, l’altra non l’ha degnata della benchè minima attenzione, ed ha sempre costruito il nido in punti di passaggio (durante la prima cucciolata era presente anche il maschio nella gabbia, che poi ho tolto dopo una decina di giorni proprio perchè continuava a travolgere i piccoli e si vedeva che non partecipava alla cura della prole, per questo mi piacerebbe in futuro allevare Campbells...). Anche in quel caso comunque, nonostante avesse a disposizione dei "terminali" la mamma ha spostato i piccoli da un cubotto di passaggio ad altri cubotti sempre di passaggio, anche in punti estremi della gabbia, pur avendo a portata posizioni molto più comode, dal mio punto di vista, naturalmente, eheheh

    Il cibo è praticamente vicino a qualsiasi punto della gabbia, non lo risparmio in condizioni normali, figuriamoci durante l’allevamento della prole..e poi è lei stessa che provvede a stivare anche negli angoli del nido del cibo fresco per i piccoli, che già a 6-7 giorni cominciano a rosicchiare semi e verdure..

    Il problema igiene non è rappresentato dalle feci, sempre piuttosto secche, quanto dall’urina... infatti a mano a mano che i piccoli crescono fanno anche sempre più pipì, anche quando imparano a farla fuori dal nido, e cioè dagli 8-10 giorni, lo fanno sempre nei tubi nelle immediate vicinanze...c’è però da notare che a partire da questo momento i cuccioli cominciano a girellare per conto loro e la posizione del nido non viene più cambiata.

    Per quanto riguarda le altre condizioni, tieni presente che mi ritengo piuttosto esagerato nel non disturbare per nessun motivo la mamma ed i piccoli, e poi io lavoro e vivo solo, la casa è vuota tutto il giorno, tranne i weekend. Figurati che conosco il numero esatto dei piccoli solo quando pulisco la gabbia dopo 2 settimane, inoltre escludo del tutto fastidio dovuto a rumori, luci e odori.

    Comunque siamo arrivati al 6° giorno e Lady stanotte li ha rispostati tutti quanti per la terza volta rimettendoli insieme (la seconda ne aveva separati 5, quelli li ho visti bene perché li ha tenuti per 1 giorno intero in un cubotto nudo, mentre gli altri erano “sigillati” in un cubotto vicino e si riuscivano ad intravedere soltanto...

    ciao ciao

  10. #10
    Senior Member

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    Interessante Alberto. Tuttavia continuo a ritenere che si tratti di un comportamento indotto, dovuto all’assenza di un nido adeguato e per lei soddisfacente, come il caso delle possibili sistemazioni che vedo nel tuo pur articolato modulare. Forse pecca solo in questa assenza: un open space (come il catino di partenza che hai messo sotto) senza strutture già pronte, ma solo materiali che gli lascino piena libertà nella creazione del nido.

    Ti dirò le mia esperienza di riproduzione, che per altro si basa su una “scusa” simile alla tua (così come simile è stata la prima esperienza con i siriani, ma ero piccolissimo…).

    Ho allestito tre anni fa un allevamento per un’amica (che ho forzatamente fatto diventare appassionata) e che curo personalmente e recentemente ho allargato. Il mio approccio è sempre naturale e tecnico, nei limiti del possibile, come per tutti gli altri miei animali. La struttura consiste in due terrari sovrapposti (più un altro gemello che ora tengo a casa mia), 160x60x80 cm. l’uno, fatti fare su misura sul modello di quelli usati per i grossi rettilari (abituato agli acquari professionali, non ho potuto fare a meno di un terrario come si deve), con in più la possibilità di divisione in 4 ampi scomparti per teca. Naturalmente, causa i depositi di anidride carbonica sul fondo, ci sono numerose prese d’aria (ma il ricircolo stavo pensando di potenziarlo con una ventola), nonché un controllo elettronico per il livello di umidità. L’illuminazione è a luce fredda spot (più uno spettro completo che accendo raramente).

    Per l’arredamento, ho messo numerose grosse cortecce di sughero grezzo e radici di legno manila, decisamente notevoli in dimensioni, sviluppate sia un altezza che in larghezza. Nelle tane “naturali” che si sono così formate, ho concentrato il fieno fresco. Quindi ho aggiunto, in altre zone, anche nidi già pronti di paglia intrecciata e legni stile noce si cocco, sempre pieni di fieno. Gli unici elementi in plastica, sono i beverini e le ruote (che tuttavia devo decidermi a convertire in quelle di metallo rivestite in paglietta.. perché non si possono vedere). I contenitori per il cibo sono invece Repti rock, prodotte per i rettilari: rocce totalmente atossiche ma molto naturali nell’insieme…

    I criceti hanno sempre avuto un preciso atteggiamento: messi davanti ad una porzione di steppa (magari leggermente boscosa), con piena ed ampia libertà di sistemazione e nessuna induzione, hanno preferito le tane naturali nascoste a quelle preconfezionate. Questo sia perché erano più protette, sia perché hanno potuto organizzarle come meglio credevano: dopo un lungo lavoro di spostamento di terra e fieno, hanno creato ampie basi riparate dietro i legni, e poi lunghi collegamenti “sotterranei” con le altre aree del terrario.

    In fase di riproduzione, la femmina potenzia i nidi ma mantiene l’area principale che ha scelto come unica base, senza MAI fare spostamenti. I piccoli si muovono nei cunicoli naturali ma il nido resta uno. Ho avuto modo di osservare spesso la femmina che dormiva in un’area vicina, quando i cuccioli era già cresciuti; ma non si è trattato di spostamento, piuttosto, immagino, di stimolo alla mobilità dei piccoli.... "di inzio delle fine" dello svezzamento.

    Anch’io ho sempre saputo il numero dei cuccioli a svezzamento finito. E, data la struttura (metterò una foto), non ho mai avuto modo di vederli neppure per sbaglio prima che cominciassero ad uscire da soli. Pur avendo avuto molte cucciolate, so come sono i criceti appena nati solo per averli visti da altri. Non penso affatto tu sia esagerato… per quanto mi riguarda questo rispetto è essenziale. A me (anche in questo ambito) non piacciono tanto criceti in se (pur essendo stupendi), ma i criceti in un contesto naturale.

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