la lista piu' affidabile è quella redatta da LAV e PETA.
in proposito posto qua sotto un chiarimento (preso dal sito di Oltre la Specie) sul recepimento in italia della normativa europea contro i prodotti (attenzione, prodotti!!) cosmetici testati sugli animali, del 11-03-05, che potrebbe ingannare..
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LA SITUAZIONE ATTUALE (2005)
Da settembre 2004 c'è stato il bando al commercio di cosmetici testati su animali fuori dall'Unione quando esistono metodi alternativi - In Italia la normativa è recepita a partire dall'11 marzo 2005; Dal 2009 ci sarebbe il bando totale del commercio per i cosmetici ottenuti tramite la maggioranza dei test su animali; dal 2013, bando totale ma eventualmente derogabile. Rimane aperta la questione del marchio unico certificato che offre garanzie sicure sul "non testato".
CHIARIMENTI SUL RECEPIMENTO IN ITALIA DELLA NORMATIVA EUROPEA CONTRO I PRODOTTI COSMETICI TESTATI SUGLI ANIMALI
L'annuncio del Governo e della stampa:
VIETATA LA VENDITA DI COSMETICI TESTATI SU ANIMALI
E' stato approvato, in via definitiva dal Consiglio dei Ministri n. 193 del 3 febbraio 2005, un decreto legislativo in materia di prodotti cosmetici che rende non commercializzabili i prodotti testati su animali, obbligatoria l'indicazione del periodo di validità che fa seguito all'apertura del prodotto, proibita l'utilizzazione
di sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossigene, obbligatoria l'indicazione in etichetta di alcune sostanze. Il provvedimento prevede, a partire dall'11 marzo 2005, il divieto del commercio di prodotti con etichettatura non conforme, mentre quelli già immessi sul mercato potranno essere venduti fino all'esaurimento delle scorte.
IL NOSTRO COMMENTO:
Il testo pubblicato sul sito del Governo potrebbe far pensare che la sperimentazione su animali per la produzione di cosmetici sia finalmente stata proibita, una volta per tutte.
Purtroppo così non è.
Il decreto ministeriale (che arriva con 6 mesi di ritardo rispetto a quello già entrato in vigore nella maggioranza degli altri Paesi UE) si riferisce infatti solo al PRODOTTO, cioè alla fase di lavorazione durante la quale le materie prime vengono trasformate in crema, ombretto, shampoo ecc... Il decreto NON si riferisce invece alle MATERIE PRIME che, se di nuova formulazione, devono essere testate su animali OBBLIGATORIAMENTE (direttiva 76/768/CEE). Questo obbligo è stato del resto ribadito dalla direttiva CEE del 27 gennaio 2003 che autorizza la sperimentazione su animali per ingredienti cosmetici fino al 2009 e, per tre test in particolare, fino a data da definirsi.
Poichè i test su animali per i "prodotti" (finiti e semilavorati) non sono più obbligatori da quasi 30 anni e poichè nessuna azienda ha voglia di spendere denaro inutilmente, se si escludono possibili eccezioni da parte di alcune grosse multinazionali, il decreto non introduce in realtà alcun cambiamento sostanziale rispetto a quello che da tempo già avviene, in Italia come nel resto dei Paesi europei: le aziende non testano nel corso del processo produttivo ma acquistano ed utilizzano materie prime che sono testate su animali da laboratori specializzati.
In sostanza, l'unico risvolto positivo di questo decreto sarà la graduale scomparsa dall'etichetta della dicitura attestante che il prodotto (finito) non è testato su animali, dicitura che non ha mai garantito nulla e che tanta confusione è riuscita a creare. Ai consumatori animalisti non rimane che continuare ad affidarsi ai prodotti di erboristeria e, in particolare, al nostro elenco di aziende "no-cruelty".
da alfemminile.com