Ciao,
La pratica dell'allevamento a mano è complicata "cara" economicamente e porta via molto tempo.
Allevare a mano qualsivoglia uccello richiede un minimo di attrezzatura:
Camera calda piccola che possa essere si aggira sopra i 250 euro
Bilancia di precisione dgt dai 50 euro in su.
Termometro di precisione per la temperatura della pappa.
Formula da imbecco il costo varia a secondo della formula, ma poco che uno possa pagare, il prezzo per 500 gr è intorno ai 10 euro, ed è sufficiente per il solo svezzamento di un piccolo di calopsitte.
Il periodo di imbecco e superiore ai 2 mesi a secondo di quanto impiegano ad alimentarsi autonomamente da sole.
I primi tempi occorrono imbeccate ogni 3 ore fino ad aumentare, ma qui il discorso è lungo.
Per poi svezzarle socializzarle adeguatamente non ne parliamo proprio.
tanto per iniziare ti sconsiglio l'allevamento a stecco se non per un valido motivo !
http://www.worldparrottrust.org/ital...i_piccoli.html
http://www.pappagalli.ch/Allevare%20allo%20stecco.htm
Se hai possibilità meglio che ti rivolgi direttamente ad un allevatore in quanto la pratica vale 1000 volte di più di quanto sto per scriverti, quindi tieni presente che è in LINEA GENERALE !
Alimentare in modo corretto un nidiaceo è impresa tutt'altro che semplice, bisogna non solo aver già avuto esperienza d'allevamento, ma anche avere tanto tempo a disposizione, in quanto, soprattutto se il volatile è ancora implume, necessiterà di continui controlli, frequenti imbeccate, continue pulizie del nido artificiale, ambiente riscaldato. In molti casi è d'obbligo l'uso di gabbie termostatizzate, una sorta di piccole incubatrici in grado di mantenere la temperatura attorno ai 27-30 C°, con una giusta umidità (per non rischiare la disidratazione del futuro pennuto), pena il sicuro insuccesso e il decesso dell'animale nel giro di poche ore.
Io eviterei di assumermi questa responsabilità, se non avete la possibilità di dedicargli, almeno, quindici minuti ogni tre-quattro ore per tutta la giornata e per più giorni! (fino a 2 mesi per gli inseparabili!). Particolare cura deve essere posta alla pulizia degli attrezzi con i quali si somministra il cibo, in quanto molto spesso si veicolano con esso germi patogeni (funghi e batteri), causa di gravi enteriti, che determinano l'indebolimento del soggetto o anche la morte. Per non diffondere malattie, dovranno così essere puliti e disinfettati, ogni qualvolta si termina l'imbeccata, o si passa da un animale all'altro.
All'inizio è indispensabile affidarsi ai consigli di un allevatore esperto, e magari poter vedere come si fa ed informandosi delle tante difficoltà cui andrete incontro.
Successivamente è necessario studiare un serio e responsabile programma di allevamento.
Se intrapreso correttamente, l'allevamento a mano di uccelli domestici necessita di molto tempo a disposizione, di denaro, di pazienza ed esperienza.
IN GENERALE
Sono necessarie delle speciali 'scatole', vere e proprie nursery, dove far soggiornare gli esemplari più giovani. Queste scatole di plastica, di forma rettangolare, hanno la caratteristica d'includere due lampade, del tipo per acquario, di 15 watt ognuna, per permetterne il riscaldamento.
Le nursery, se artigianali, devono essere riempite con un asciugamano assorbente, che deve essere sostituito tutti i giorni. A livello professionale è necessaria anche la presenza di un'incubatrice per le uova.
I piccoli possono essere alimentati mediante un cucchiaio o una siringa. L'alimentazione mediante cucchiaio é divertente, ma poco produttiva e con la tendenza a sprecare molto cibo. Le siringhe sono invece più adatte.
Durante i primi 15 giorni vanno imbeccati 6/7 volte al giorno (circa ogni 2-3 ore) e la temperatura del cibo non deve superare i 45°C (altrimenti c’è il rischio di bruciare il gozzo) e non deve essere inferiore ai 36°C (disturbi di digestione). Il cibo deve essere somministrato con una siringa senza ago o con un catetere.
A partire dalla 3 settimana il numero delle beccate deve progressivamente diminuire, mentre la densità del prodotto deve aumentare, e verso i 35 giorni includendo nel cibo i semi scorticati e macinati finemente.
Quando i piccoli avranno raggiunto i 45 giorni si procederà con 2 imbeccate al giorno.
E' buona norma fornire anche dell'acqua (oligominerale), mediante un contagocce, in ragione di 1-2 gocce dopo ogni imbeccata, sia per prevenire eventuale disidratazione, che per pulire l'interno del becco dai residui di cibo.
Durante lo svezzamento fornire quotidianamente vitamine, sali minerali, osso di seppia. Un paio di volte la settimana, mele ben mature o carota.
Quando saranno completamente svezzati, smetteremo i schiacciare i semi. In questo stadio sarà buona norma abituare i piccoli a consumare tutta i tipi di semi componenti la miscela.
Ricordarsi di :
-E' bene ricordare che una volta inumidito il composto si altera con facilità, per cui conviene preparare solo il quantitativo necessario per un'imbeccata, buttando eventuali rimanenze.
-Non esagerare con la quantità di alimento somministrata, tenete presente che è meglio imbeccarli poco e spesso, che non il contrario. In ogni caso non nutrirli mai, prima che abbiano digerito completamente quanto avevano nel gozzo.
- Man mano che inizieranno a mangiare i semi, ridurremo progressivamente il numero delle imbeccate, fino a cessarle completamente.
- Durante lo svezzamento fornire quotidianamente vitamine, sali minerali, osso di seppia. Un paio di volte la settimana, mele ben mature o carota.
PERCHE NO ?
http://www.pappagalli.ch/Allevare%20allo%20stecco.htm