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Discussione: FILA BRASILEIRO:MONOGRAFIA DI RAZZA

  1. #81
    Junior Member

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    c'è qualcosa di sostanziale che separa cafib da unifila?

  2. #82
    Junior Member

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    Buongiorno a tutti. Ho letto i vostri interventi sul Fila. Avendo appena pubblicato il libro "Cani d'America" con Crepaldi editore, nel quale ho trattato tutte le razze (e tipi, ossia quelli utilizzati ma non riconosciuti)di cani americani, dall'Alaska alla Patagonia, dalla preistoria a oggi, ho trattato storicamente pure il Fila Brasileiro. Ho trattato il Fila anche in "Cani in guerra: da Tutankhamon a Bin Laden, Persisa editore.

    A proposito dell'origine la mia teoria - supportata da ricerche storiche, ovvio - è la seguente (inserisco alcuni estratti dei due libri, nel caso interessassero, scusate per la lunghezza):

    Si accenna al fatto che il Fila Brasileiro potrebbe discendere dall'estinto Fila Terceira, un cane di circa 60 cm al garrese detto "coda storta" in uso nell'omonima isola dell'Arcipelago delle Azzorre, nell'oceano Atlantico fra America e Africa. Fila significa "tenere" e quindi vale come "presa", "cane da presa". Possibilissimo che ci sia stata questa influenza, del resto le Azzorre erano state scoperte dal portoghese Gonçalo Velho nel 1427 e divennero ufficialmente possesso del Portogallo nel 1432, con successivo arrivo di coloni dalle zone dell'Algarve e Alentejo, col relativo corollario di pecore, maiali e così via. Furono importati anche i bovini (ancora oggi nel periodo estivo a Terceira si tengono circa 230 corride, senza però l'uccisione del toro) e quindi anche cani da pastore e molossi bovari. Naturalmente all'epoca non si sapeva dell'esistenza dell'America, distante oltre 3000 km a ovest. In seguito, nel 1492, Cristoforo Colombo passò dalle Azzorre tornando dall'America verso la Spagna. Pertanto, i portoghesi che si dirigevano verso l'America da allora seguirono le seguenti tappe via mare: dal Portogallo a Madera (possedimento portoghese, a 500 km, si trova nell'Oceano Atlantico al largo dell'Africa nord-occidentale), da Madera alle Azzorre (906 km), dalle Azzorre all'America (3000 km). Alle Azzorre arrivarono poi coloni anche da altre parti d'Europa e soprattutto dalla Francia settentrionale e dalle Fiandre, non sappiamo se con cani o no, ma credo di sì. Comunque sia, quando nacque l'Unione Iberica (Spagna insieme a Portogallo) i francesi, che non avevano accettato la cosa, furono quasi tutti impiccati da un corpo di spedizione spagnolo-portoghese. Ma i cani dei francesi no. Se si vuole cercare di capire l'origine del Fila Brasileiro e di altre razze brasiliane bisogna aggiungere anche questo. Incluse le Canarie, così chiamate per via della grande quantità di cani selvatici (Canarie deriva dal latino canis, cane), fatto reso noto per la prima volta dallo studioso romano Plinio il Vecchio.
    Nelle Canarie, nel 1404, gli spagnoli introdussero il bestiame nell'isola di Fuerteventura, scortati dai
    loro cani, che presero il nome di Perro Majorero o Bardino Majorero. Bardino significa tigrato. Majorero deriva da Mahorero' o Maho, termine usato ancora oggi per indicare la popolazione di Fuerteventura e che deriva dall'antico termine granci mahos, che erano un tipo di scarpe in pelle di capra indossate dagli abitanti originari. Il Perro Majorero – spesso chiamato Verdino in quanto il mantello con una particolare luce del sole sembra verde – è un pastore e guardiano fedele, coraggioso, molto vigile, sospettoso, notevolmente aggressivo e persino pericoloso per gli sconosciuti. E' pure strano, in quanto spesso presenta un doppio sperone a tutti e quattro gli arti. Ne rimangono alcune centinaia di esemplari, praticamente uguali a quelli di seicento anni fa. Nel 1994 la razza fu riconosciuta dalla Spagna. Dagli incroci fra i Perro Majorero e alcuni molossoidi discende il Perro de Presa Canario. Una precisazione: si legge spesso che questi molossoidi fossero incroci con Mastiff inglesi introdotti nelle Canarie intorno al 1800, ma non è affatto vero in quanto esiste documentazione storica sui Perro de Presa Canario fin dal 1515. Si trattava di potenti molossi intorno ai 45 kg, spesso tigrati e utilizzati da mandriani e macellai per tenere a bada i tori e uccidere i cani selvatici dell'isola, che erano di piccole dimensioni. Sono diverse le ordinanze e i documenti storici rinvenuti che ordinano di assicurarli sempre alla catena e con l'obbligo di non tenerne più di uno per famiglia, pena l'abbattimento immediato dei cani eccedenti da parte delle autorità. Erano pericolosi e se liberi spesso uccidevano o ferivano il bestiame e anche le persone. Molto probabilmente derivavano dai molossi spagnoli e furono usati nei combattimenti fra cani.
    Alla fine del XVI secolo l'America, e in questo caso il Brasile, rappresentava la speranza di una vita migliore e molti sudditi dell'Unione Iberica partirono per quella meta. Lo fecero pure dalle Azzorre e da Madera, ormai sovrappopolate, nonché dalle Canarie. E visto che in Brasile si andava per coltivare la terra e allevare bestiame, quegli spagnoli-portoghesi portarono con loro i cani. Una tesi, a mio parere assurda, è quella che vorrebbe che nella “costruzione” del Fila Brasileiro siano stati inseriti non ben meglio definiti cani selvatici brasiliani o comunque sudamericani. Alcuni cinologi arrivano a specificare che si sarebbe trattato del guara. Il fatto è che lì i soli canidi selvatici – intendo vere specie selvatiche e non cani randagi o inselvatichiti – esistenti pesano al massimo una trentina di kg. La specie selvatica più simile a un grande, ma gracile, cane è... più simile a una volpe dalle lunghissime zampe.
    Si tratta dell'oggi raro crisocione o lupo dalla criniera (Chrysocyon brachyurus), per l'appunto chiamato in Brasile lobo-guara, ossia lupo-volpe. Ma di fatto, pur essendo un canide, è l'unico rappresentante del genere Chrysocyon e quindi non è né una volpe né un cane (o un lupo, coyote o altro). Ergo, un cane e un crisocione potranno magari pure accoppiarsi – l'astinenza sessuale a volte può fare brutti scherzi – ma certo non riprodursi. Alti lo sono, arrivando al garrese fino a 107 cm, ma il peso va solo dai 20 ai 34 kg. E sono solitari, estremamente timidi, non aggressivi e si cibano di piccoli roditori, uccelli, pesci e molta frutta che scorgono nell'erba alta proprio grazie alle lunghe zampe. Addirittura, se mangiano troppa carne si ammalano. Insomma, anche ammettendo un impossibile accoppiamento fecondo non si capisce che vantaggio potrebbe dare incrociare un cane, e soprattutto un grande e coraggioso molosso, con un animale timido come questo.
    Il Fila Brasileiro un tempo non era affatto colossale, come alcuni esemplari per la verità poco tipici che si vedono oggi: i maschi si aggiravano intorno ai 70 cm al garrese e con un peso che comunque non scendeva al di sotto dei 50 kg, livello minimo che resta a tutt'oggi prescritto in tutti gli standard di razza. Le femmine, più piccole, arrivavano a pesare poco oltre i 40 kg. Come già detto è un cane aggressivo con gli estranei, e a volte con tutti ad eccezione del padrone, ed è potenzialmente molto pericoloso, tanto che in diversi stati ne è vietata l'importazione e la detenzione. Aggressivo e coraggioso il Fila doveva esserlo per forza, in quanto doveva affrontare non solo i bovini recalcitranti ma persino puma e giaguari che attaccavano spesso le mandrie. Il Fila veniva anche chiamato cabeçudos onceiros, ossia "testa grossa cacciatore di giaguari" – e veniva usato, in gruppo, anche per cacciarlo ma il compito era straordinariamente difficoltoso e pericoloso. I cani dovevano spaventare il felino e nel caso affrontarlo fisicamente per bloccarlo o almeno trattenerlo in attesa degli uomini armati. Ma nessun Fila può combattere contro un giaguaro e sopravvivere. Come capitato a diverse altre razze (vedi il Mastino Napoletano e il Mastiff inglese), alcun allevatori hanno incrociato il Fila non in base ai diversi e concreti usi – più grandi, meno grandi, ecc. – ma ai gusti personali. Dal 1888 fu finalmente abolita la schiavitù in Brasile e quindi il Fila e le altre razze o tipi impiegate in questa vergognosa pratica non servivano più, tuttavia c'era ancora ben altro da fare per questi cani, come la guardia, la caccia grossa e la protezione degli armenti. Non c'era motivo di modificarli, soprattutto se a discapito della funzionalità. Anzi, una c'era ed era il limitato pool genetico, per cui un'immissione di sangue poteva essere utile se ben valutata, cosa che alcuni allevatori non fecero, aggiungendo persino sangue di Pit Bull e Tosa Inu. Senza arrivare a questi estremi, l'influenza di altre razze potrebbe aver avuto un ruolo sull'evoluzione del cane considerando soprattutto che non esisteva una selezione in senso stretto e, al seguito delle mandrie, essi coprivano territori talmente vasti da non poter escludere nulla. Fu tuttavia intorno al 1970 che la razza ebbe grande successo e la notevole richiesta comportò la produzione, da parte di alcuni allevatori, di esemplari non adeguati. E quella che viene definita la pratica del meticciaggio si diffuse a macchia d'olio. Diversi allevatori infatti iniziarono coscientemente a incrociare il Fila originario delle fazendas con esemplari di Alano, Mastiff, Mastino Napoletano e altro ancora arrivando alla proliferazione di esemplari parecchio più grossi e massicci, nonché differenti a seconda dell'innesto apportato. Fra questi anche quelli contraddistinti da un forte eccesso di pelle, causata dall'immissione di sangue Bloodhound, ritenendolo una razza storicamente valida. Il fatto è che uno dei tipi di cani che contribuirono alla nascita del Fila era stato il ferocissimo Cuban Bloodhound (incrocio fra Bloodhound, levrieri e molossi, ma senza pieghe) e non il Bloodhound. Fra l'altro, stranamente, parrebbe che accoppiando questo buonissimo e pacifico segugio con i molossi si ottengano esemplari di carattere molto più aggressivo dei genitori. Alcuni suppongono che il carattere dell'attuale Fila dipenda proprio da questa successiva alchimia.
    Negli anni '70 la razza ebbe grande successo e la notevole richiesta comportò la produzione, da parte di alcuni allevatori, di esemplari non adeguati. Secondo una parte degli appassionati della razza ormai ne esisterebbero due tipi e cioè il "nuovo" Fila Brasileiro, pesantemente "arricchito" con il sangue di razze europee, e quello "vecchio tipo" presente ancora in Brasile e detto Cabecudo, meno appariscente e dal temperamento però troppo duro per il mondo occidentale.


    In sintesi, la cronologia del Fila potrebbe essere:

    - La scoperta ufficiale del Brasile avvenne il 22 aprile del 1500, per opera dell'esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral, che arrivò nella zona dove oggi si trova Porto Seguro, nello stato di Bahia. Attenzione, scrivo scoperta perchè nessun europeo ci aveva messo piede ma in realtà il Portogallo sapeva benissimo dell'esistenza di quelle terre, seppur da pochi anni, così come lo sapeva la Spagna. Essendo due potenze dell'epoca, e per evitare una futura guerra, nel 1494 stipularono il trattato di Tordesillas e così si spartirono i territori scoperti nonché quelli ancora da scoprire. In pratica il confine era il meridiano posto a 370 leghe a ovest delle isole di Capo Verde. Lì passa il 46° meridiano e quello era il confine (non solo per il Brasile, ma qui parliamo di questo stato). In pratica, il confine tagliava in due, da nord a sud, il Brasile, dritto come una lama di coltello. A sinistra del meridiano era tutto spagnolo, a destra tutto portoghese. Certo, pensandoci lì c'erano anche gli indio, ossia gli effettivi padroni, ma non avevano voce in capitolo e difatti sia gli spagnoli sia i portoghesi li sterminarono. Che i portoghesi – come fecero gli spagnoli nella loro parte – non fossero lì per motivi umanitari lo dimostra il fatto che il succitato Cabral non arrivò con una nave e un pugno di marinai, ma con una flotta di di ben tredici navi e 1500 uomini.
    Era prassi portare con sé i cani, che nei nuovi territori servivano a molte cose, inclusa la guardia e la difesa. Difficile pensare che anche questa flotta portoghese, con numerosi reparti di soldati, non ne avesse. In quel periodo i cani erano ancora un'arma efficace e li usavano tutti, spagnoli, inglesi, francesi, olandesi, svizzeri e così via. Inclusi i portoghesi, con i loro Cão de Agua, Cão de Castro Laboreiro, Cão da Serra da Estrela e Rafeiro do Alentejo. Dei cani spagnoli ho già detto, ma aggiungo che nel 1525 il re inglese Enrico VIII donò al re spagnolo Carlo V ben 400 Mastiff inglesi, di cui una parte certamente finì al seguito dei conquistadores e pertanto presumo anche nell'area spagnola del Brasile e forse, visto che non c'era belligeranza fra le due potenze, alcuni esemplari furono reperiti dai confinanti portoghesi. Confinanti in senso lato, poiché non c'erano né recinzioni né limiti da scavalcare in quell'immensità. Non solo, nel 1580 l'Impero di Spagna e quello del Portogallo si unirono dando vita all'Unione Iberica, che comprendeva anche i rispettivi possedimenti coloniali. Questo significa che in quel periodo il Brasile fosse di fatto sotto un unico dominio, con libera circolazione dei soldati dell'Unione Iberica, inclusi i cani.
    Ci furono alcuni tentativi di insediamento in Brasile anche da parte di francesi e olandesi, comunque alla fine entrambi scacciati. I francesi tra il 1555 e il 1567 tentarono di stabilirsi nella zona dell'attuale Rio de Janeiro per poi spostarsi dal 1612 al 1614 nell'attuale São Luis. Per quanto riguarda gli olandesi, nel 1604 saccheggiarono Bahia e, tra il 1630 e il 1654, si stabilirono nelle colonie costiere del Nordeste, dopo aver conquistato la città di Recife, nello stato di Pernambuco, che divenne la capitale del Brasile Olandese con il nome di Mauritsstad. Naturalmente anche gli olandesi importarono cani. Per esempio, nel 1630 partirono 300 cani Engelsen Doggen con destinazione Pernambuco allo scopo, come al solito, di usarli contro schiavi e indio. Cosa fossero questi Engelsen Doggen – detti anche Dogue de Forte Race – non si sa bene, probabilmente un incrocio fra Mastiff inglesi, Bullenbeisser tedeschi e olandesi nonché... cani spagnoli. Infatti l'Olanda, la maggior parte dell'attuale Belgio, Lussemburgo e alcune aree in Francia e Germania erano sottoposte al regno di Carlo V, re di Spagna e d'Italia, Arciduca d'Austria e Sacro Romano Imperatore, e per gli olandesi ci volle la cosiddetta Guerra degli Ottant'anni, iniziata nel 1568, per liberarsi dai loro dominatori. Insomma, larga parte dell'Olanda era suddita della Spagna, mentre un'altra parte la combatteva in patria (ricevendo in aiuto truppe inglesi, e forse altri Mastiff e Bulldog) e contemporaneamente cercava di rubargli i territori in Brasile. Un caos, e sarà bene fermarci qui. Il succo comunque è che, per quanto riguarda i cani – tutti selezionati e addestrati a essere aggressivi verso l'uomo – in Brasile arrivò di tutto, in un continuo rimpasto.



  3. #83
    Senior Member

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    grazie dell'intervento Giovanni e benvenuto.
    <font color=\"navy\"><i>https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=bbgHZWwyhcQ</i></font id=\"navy\">

  4. #84
    Senior Member

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    Benvenuto Giovanni, inizio col farti i complimenti per i tuoi libri che so hanno riscosso molto successo soprattutto il primo sui cani da guerra, ancora complimenti. Finita questa peremessa volevo farti una domanda: come è possibile che a seguito della scomparsa degli schiavi e del "riadattamento" del Fila come guardiano e bovaro, alcuni allevatori decisero di inserire sangue di Pit Bull discendente stretto dei Bulldog vecchio tipo usati nelle bull baiting e dei terrier da caccia, entrambi cani che avevano tutt'altro che carattaristiche di guardiani e bovari (anzi avevano un odio innato verso i bovini)? Inoltre non ne sono sicuro ma il Tosa non nasce con l'apertura del Giappone e con l'incroco del cane dell'Hokkaido Shikoku ken con mastini europei, e quindi in un periodo nettamente successivo alla nascita del Fila? Ringrazio anticipatamente per il tempo concessomi e ti auguro una buona gornata

  5. #85
    Junior Member

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    Ciao, grazie per gli immeritati complimenti. Allora:

    1) Questi allevatori che inserirono il pitbull nel fila semplicemente non capivano nulla di cani e in particolare di fila. Fila giganteschi, pesanti, assassini nati, ingovernabili ecc. non sono fila, che era identico come carattere nonché fisicamente al nostro cane corso (45-55 kg)/mastino napoletano (55-65 kg) vecchio tipo (super). Quelli usati, per capirci, dai briganti fin dopo l'Unità d'Italia anche contro i soldati italiani. Così come i cangaceiro, i briganti brasiliani del Nordeste usarono i fila contro le milizie che li cercavano. Un cane feroce non può stare in mezzo ad altri briganti, fra l'altro soggetti a continui arrivi per ripianare le perdite causate dalle morti. Fossero stati così aggressivi avrebbero attaccato anche i nuovi arrivati, no? Invece questi cani erano sempre liberi, attenti, diffidenti quanto si vuole ma pure savi nel sapere cosa fare e cosa non fare. Stai sicuro che se fossero stati feroci come si crede non avrebbero avuto vita lunga, briganti italiani e brasiliani non scherzavano. Sparavano.

    2)Il bulldog vecchio tipo era un cane bovaro e serviva anche a tenere fermi i bovini afferrandoli per il naso o le labbra. Questi cani erano utilissimi (parlo del vecchio tipo) tanto che furono usati in America fino al XIX secolo per questo. Difatti il bulldog argentino (detto serrano), che era esattamente quello inglese, veniva usato dai gauchos finché le nuove norme veterinarie argentine non vietarono il contatto (morso, per tenerlo fermo) fra cane e bovino prima della macellazione. Da allora si sono quasi estinti, ma ora stanno sorgendo allevamenti con quel poco che è rimasto. Parecchie razze o tipi di cani molossoidi del meridione degli Stati Uniti discendono direttamente dell'old bulldog, cane funzionale. Il bulldog odierno fisicamente è solo uno scherzo di pessimo gusto, inservibile, basta guardare com'è ridotto il cranio oggi per spaventarsi e provare pena per questi poveri amici.

    3)La storia del tosa, e dell'akita americano, è poco conosciuta. Cercherò di essere breve. Tutti i cani giapponesi erano da caccia, akita, shikoku, ecc. e le dimensioni massime erano di 30-35 kg. Questo perché il lupo che dovevano fronteggiare come guardiani era il Canis lupus hodophilax, al massimo di 20 kg, tipico del Giappone e ormai estinto. A Hokkaido invece c'era il lupo detto ezo, tipo siberiano e quindi parecchio più grande, e l'orso bruno era la sottospecie lasiotus, lo stesso dell'Ussuri e che arriva anche a 4 quintali. Contro simili animali i cani non servivano grandi ma piccoli e agili (tanto chi uccideva era l'uomo). Pertanto tutti i cani giapponesi non erano grandi, aggressivi e lottatori sì, ma solo questo. Durante la dittatura Tokugawa i giapponesi si chiusero all'esterno finché non arrivò una flotta americana che li costrinse di forza ad aprire i mercati. L'umiliazione per i giapponesi fu grande (tanto che i Tokugawa caddero) e andò peggio quando i cani europei più grandi e forti iniziarono a partecipare ai combattimenti fra cani, passione dei giapponesi, vincendo sempre. Altra umiliazione. Fu così che si iniziò ad accoppiare gli shikoku (e poi anche gli akita) con cani europei che ne aumentarono parecchio le dimensioni. Il tosa nasce da quegli accoppiamenti e così pure, all'origine, l'akita americano. Il tosa com'è oggi semplicemente non aveva alcuna utilità, tanto che non esisteva.Il fila pertanto anticipa il tosa almeno di tre secoli.
    Ciao

  6. #86
    Junior Member

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    in occasione dei loro cento giorni (circa) vi presento Petrus, 18.5kg e Nemeria 14.5. Vengono dallo stesso allevamento ma sono di due cucciolate differenti.
    Di tanto in tanto vi terrò informati sul loro sviluppo e con altre foto.

    ps. non pensavo che dei cani potessero essere tanto ghiotti di frutta

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  7. #87
    Senior Member

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    benvenuti occhio che la frutta contiene molti zuccheri ed è difficile da digerire...
    <font color=\"navy\"><i>https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=bbgHZWwyhcQ</i></font id=\"navy\">

  8. #88
    Senior Member

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    Ciao Righel... figli di?

  9. #89
    Junior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">BadWolf ha scritto:

    Ciao Righel... figli di?

    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    ciao badwolf. Sono figli di jagunço do alufam x luana do alufam e elo do alufam x mimosasjl. Tutti cafib.

  10. #90
    Senior Member

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    Joao Nunes

    Mimosa Sao Jose da lapa non la ho presente... mi informo al volo :P

    Comunque comlimenti e mi raccomando, considera cosa hai in mano e vivili col rispetto che meritano!

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