Vivo in un paesino della Sardegna, in cui l'attività della pastorizia è ancora molto importante. Le pecore trascorrono molto tempo all'aperto. Dalle mie parti non esistono predatori "naturali" come il lupo (assente da sempre dal novero della fauna sarda); l'animale più pericoloso per gli agnelli era la volpe, fintantochè non sono comparsi all'orizzonte i famigerati branchi di cani rinselvatichiti, incontro da non augurarsi neppure per l'uomo. In ogni caso, il problema degli allevatori era ed è soprattutto l'abigeato, opera di umani e non di animali, o le stragi consumate "per dispetto e/o vendetta e sempre opera di umani. Ergo: mentre prima le pecore erano affidate a conduttori, generalmente bastardi di tipo lupoide e taglia media, molto intelligenti, adesso i pastori preferiscono i guardiani, due in particolare: il pastore maremmano e l'autoctono cane di Fonni animale rustico, irsuto, di taglia medio-grande, somiglia vagamente a uno schnautzer e ha un carattere tostissimo: in un cortile dove monta la guardia un fonnese tranquilli che non entra nessuno. Questi animali furono perfino "arruolati" nella gloriosa Brigata Sassari durante la Prima guerra mondiale e usati come portaordini o cani da assalto,il che la dice lunga. In famiglia, sono dolci e affettuosi. Anche il maremmano, da difensore del gregge, può riciclarsi in incorruttibile guardiano. E' altresì un animale molto bello e, forse perchè ancora poco manipolato da allevatori privi di scrupoli, anche rustico, sano e longevo, per un cane della sua taglia. Conoscevo una femmina che è morta a 16 anni.