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Discussione: MICROCHIP: PRO O CONTRO

  1. #1
    Senior Member

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    MICROCHIP: PRO O CONTRO

    penso che leggerla non faccia male


    MICROCHIP: PRO O CONTRO ?
    Sembrerebbe una conquista attesa da tempo: potere disporre di un database che contenga l'anagrafe canina completamente informatizzato, e la popolazione canina dotata di microchips che vengono impiantati una volta per sempre a ciascun cane.
    Sicuramente, se fosse una pratica obbligatoria, ridurrebbe la pratica degli abbandoni, ma sinora non è stata applicata l'obbligatorietà in tutto il territorio nazionale.



    Ma anche il microchip ha i suoi difetti:
    DA: www.larepubblica.it, 23 marzo 2002
    Con il microchip quanti errori

    Napoli: un «volpino» è stato confuso con un altro e il microchip che i veterinari della Asl gli hanno inserito sottopelle dopo averlo sterilizzato dice che proviene da Cavalleggeri, deposito Anm. Il cane, zoppicante, finisce in piazza del Gesù, dove l'edicolante svolge benemerita attività zoofila. Rintraccia un dipendente Anm che reclama uno dei «suoi» assistiti, sparito dopo il prelievo. Quello corre a vedere il cane: non è lui.
    Giallo: da dove viene il «volpino» ? A chi è finito il suo microchip con l'indirizzo sbagliato ?




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    Dalla Francia (Société Nationale pour la Défense des Animaux) arriva un chiaro avvertimento:


    IDENTIFICAZIONE DI CANI E GATTI
    ATTENZIONE ALLA "PULCE ELETTRONICA"


    Da molti anni la SNDA denuncia l'identificazione elettronica degli animali via radiofrequenza, la "pulce elettronica" impiantata nel corpo degli animali, visto anche che è innegabile che da molto tempo il tatuaggio e l'indispensabile targhetta incisa con i dati del proprietario vengono usate con soddisfazione.
    E'attraverso un oggetto chiamato "trocart" ("pistola") -un iniettore munito di pistone- che la pulce elettronica, oggetto di circa undici millimetri, viene infilato in un muscolo sotto la pelle dell'animale. La lettura del codice d'identificazione si svolge per mezzo di un lettore elettronico.
    La pulce elettronica è anche chiamata "transponder", "microchip", "identificatore a radiofrequenza".
    Evidentemente, varie aziende commerciali attendono guadagni da questa nuova forma di identificazione, così come le aziende farmaceutiche produttrici di pistole, iniettori, microchip e lettori. L'impianto del microchip è stato classificato come intervento chirurgico, e quindi anche i veterinari ne trarranno beneficio, non rifiutando di certo il profitto sostanziale che potrà portare loro questa nuova ma detestabile pratica.
    La pulce elettronica non è infallibile e presenta dei rischi per gli animali:

    Dolore e ferita all'atto dell'impianto
    Il pericolo che si corre ad impiantare forzatamente e senza alcuna necessità un corpo estraneo nell'organismo, tramite una pistola (iniettore a pistone)
    Creazione di cisti e rischi di infezioni, possibile causa di futuri tumori
    Impedimento e sofferenza da parte dell'animale portatore di microchip incistato (che ha formato una cisti) o talvolta migrante (per sfregamento della zona)
    In caso di rissa tra animali, rischio di rottura o spostamento del microchip all'interno del corpo dell'animale, con conseguenti lesioni interne
    In certi casi, se le fibre muscolari vanno a circondare completamente il microchip o se questo si dovesse rivelare difettoso, sarà illeggibile, con la conseguenza di un ulteriore intervento per l'estrazione.
    E per il colmo dell'ironia… dato che il microchip è invisibile perché risiede all'interno dell'animale, a detta dei fornitori sarebbe consigliabile, per indicare la presenza del microchip, di mettere una medaglietta al collare dell'animale che indichi che lo stesso ne ha uno !!!
    Non sarebbe più semplice portare solo la medaglietta con incisi i dati del proprietario ?
    Con il metodo di identificazione elettronico, nel caso in cui un animale si dovesse perdere, le ricerche del proprietario non saranno facilitate. La persona che trova un animale dovrebbe prima di tutto accorgersi che questo è un portatore di microchip (vedi sopra), poi che cerchi una struttura che possieda un lettore, che la raggiunga negli orari di apertura, e che faccia leggere il microchip per avere il responso. Una grande perdita di tempo che rischia di dissuadere chi avrebbe intenzione di occuparsi di ritrovare il proprietario di un animale che si è perduto.
    Al contrario, la medaglietta con incisi i dati del proprietario evita problemi anche all'animale. Il tatuaggio, ben visibile, permette di attuare una ricerca telefonica presso gli archivi degli uffici competenti.
    Nel nome del benessere e la sicurezza degli animali, oltre che per una sorveglianza vigilata, la SNDA raccomanda dunque di applicare una medaglietta al collare del cane, che specifichi i dati del proprietario ed il telefono (per i gatti usare un collare con inserto elastico), come indispensabile complemento del tatuaggio, così come anche l'uso del guinzaglio quando ci si sposta con il cane.
    In Francia il tatuaggio rimane tuttora un metodo di identificazione legale
    I proprietari di animali hanno la libertà di scegliere tra il tatuaggio o il microchip.

    IN EUROPA: PER IL DIRITTO DI SCEGLIERE
    Opposizione della SNDA al progetto europeo di identificazione obbligatoria con microchip, riguardante gli animali che accompagnano i loro proprietari negli spostamenti all'estero, che farà scomparire il tatuaggio in 8 anni di tempo.
    Una proposta di legge europea, relativa "alle condizioni del regolamento sanitario applicabili ai movimenti non commerciali di animali da compagnia" è stata modificata in prima lettura dal Parlamento Europeo il 3 maggio 2001. Siamo indignati nel vedere che alcuni emendamenti propongono, dopo un periodi transitorio di 8 anni, la fine della pratica del tatuaggio come mezzo legale di identificazione di cani e gatti, e l'instaurazione di un unico modo di identificazione elettronica a transponder (microchip).
    Le persone che viaggiano con il proprio animale da compagnia non devono essere vittime di regole considerate inaccettabili e assolutamente non adatte. Il tatuaggio e la medaglietta incisa sono dei metodi efficaci di identificazione, in conformità con il benessere degli animali.
    La SNDA ha richiesto l'intervento urgente del ministro francese dell'agricoltura e pesca e di alcuni parlamentari europei, allo scopo di non fare passare gli emendamenti che toglieranno al tatuaggio, nel giro di 8 anni, la sua funzione di identificatore legale in caso di spostamenti di privati all'estero.

    Tratto da: DYNAMIQUE - Journal de la Société Nationale pour la Défense des Animaux, 2002



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    25.03.2003 - Roma - Dal 1° gennaio 2005 microchip obbligatorio per i cani in tutte le Regioni.

    Dal 1 gennaio 2005 ogni cane dovrà essere dotato di un microchip a spese del tutore sia per renderlo sempre identificabile, sia per rintracciarlo nel caso diventi randagio. E' quanto prevede un accordo raggiunto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni che ha così anticipato di tre anni l'indicazione giunta a tale proposito dall'Unione Europea.
    Saranno le Regioni a emanare le leggi per rendere obbligatorio il microchip e stabilire responsabilità e doveri dei detentori di qualsiasi animale da compagnia.
    Dovranno essere inoltre istituite banche dati informatizzate regionali, collegate con una banca dati centralizzata presso il Ministero della Salute, per l'identificazione e la rintracciabilità dei cani dotati di microchips.

    Ahia... [N.d.R.]



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    «E' una truffa il microchip dei cani» - da: Il Secolo XIX, 21 gennaio 2004

    Savona - Un minuscolo microchip inserito sotto la pelle, un codice e l'identità non sfugge. Benvenuti nel futuro del mondo canino, anzi nel presente delle innovazioni tecnologiche che non hanno lasciato fuori neppure gli animali, "chippati" e non più tatuati in nome della lotta al randagismo. Tutto perfetto, tutto modernamente semplice per il proprietario del fedele amico dell'uomo attento alle novità: il veterinario con una iniezione indolore inserisce un microchip della misura di un chicco di riso al cane che, se dovesse smarrirsi o "essere smarrito" dal proprietario, può fornire i suoi connotati anagrafici grazie alla lettura del dispositivo. Solo in teoria, però. Perchè, come dimostrano i fatti portati alla ribalta dalla Lega nazionale Difesa del cane sezione ValBormida, la realtà è ben diversa: al canile comunale di Savona ci sono due cani ritrovati a Varazze, tutti e due col dispositivo inserito ma per i quali è impossibile risalire ai proprietari. «Il sistema non funziona e si sta rivelando un'enorme truffa ai danni dei proprietari dei cani identificati col microchip senza essere stati informati che non esiste una valida banca dati». Denuncia Simonetta Sarcinella, a nome dell'associazione, che ad inceppare il meccanismo è in sostanza la mancanza di una banca dati regionale o nazionale e non il cattivo funzionamento dell'aggeggio che costa meno di un tatuaggio e per l'animale è meno traumatico della marchiatura sulla coscia. [?!?!?] «Se un cane microchippato iscritto a Savona viene smarrito in un'altra provincia sarà praticamente impossibile ritrovarlo, salvo pochi casi fortuiti». Insomma fuori territorio l'animale torna senza identità e a rischio di permanenza in un qualsiasi canile in caso di smarrimento. «Senza banche dati intercomunicanti tra loro - sostiene in sostanza la Lega Difesa del cane - e accessibili con internet, il sistema è una truffa».
    Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
    Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

    Charlotte Probst

  2. #2
    Senior Member

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    Non ho letto tutto, comunque le cose miglioreranno nel funzionamento quando l'anno prossimo sarà legge nazionale e ci potrà essere un'anagrafe precisa. Quano tutti saranno dotati di una macchinetta per leggerlo, etc.

    per quanto riguarda la maggior parte degli articoli qui riportati sono della Francia, loro però non hanno il casino dei cani abbandonati che ci sono qui, e comunque la situazione è sotto controllo.

    Citazioneolore e ferita all'atto dell'impianto
    Il pericolo che si corre ad impiantare forzatamente e[u]senza alcuna necessità</u> un corpo estraneo nell'organismo, tramite una pistola (iniettore a pistone) ...
    Sono articoli di parte...



  3. #3
    Senior Member

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    Non ho letto tutto, comunque le cose miglioreranno nel funzionamento quando l'anno prossimo sarà legge nazionale e ci potrà essere un'anagrafe precisa. Quano tutti saranno dotati di una macchinetta per leggerlo, etc.

    per quanto riguarda la maggior parte degli articoli qui riportati sono della Francia, loro però non hanno il casino dei cani abbandonati che ci sono qui, e comunque la situazione è sotto controllo.

    Citazioneolore e ferita all'atto dell'impianto
    Il pericolo che si corre ad impiantare forzatamente e[u]senza alcuna necessità</u> un corpo estraneo nell'organismo, tramite una pistola (iniettore a pistone) ...
    Sono articoli di parte...



  4. #4
    Senior Member

    User Info Menu

    di parte a chi?
    si sa che un corpo estraneo può avere rigetto
    Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
    Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

    Charlotte Probst

  5. #5
    Senior Member

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    di parte a chi?
    si sa che un corpo estraneo può avere rigetto
    Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
    Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

    Charlotte Probst

  6. #6
    Senior Member

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    http://www.anis.ch/italiano/mikroch.htm

    Il microchip protegge i vostri animali!


    Il microchip
    Una piccola capsula sterile di vetro non irritante (denominazione tecnica: transponder) grande come un chicco di riso, contiene un microchip e un'antenna, attive per tutta la vita. Il chip è completamente innocuo. Esso può essere attivato solo da un apparecchio di lettura, non può spostarsi sotto la pelle, non si rompe in caso di choc, non può essere distrutto e il numero non può essere modificato dall'esterno.




    L'impianto di un chip
    Il microchip viene inoculato dal suo veterinario o dalla sua veterinaria mediante una speciale siringa sotto la pelle nella parte sinistra del collo. Il procedimento è simile ad una vaccinazione. Contrariamente al tatuaggio, l'animale non sente praticamente dolore.




    La carta d'indentità digitale per cani, gatti ed altri animali
    Il codice numerico nel microchip, che non può essere contraffatto, viene assegnato una sola volta in tutto il mondo ed è registrato presso la banca dati dell'ANIS (Animal Identity Service AG) a Berna. Il suo animale perciò può essere facilmente identificato tramite gli appositi lettori che si trovano presso veterinari, rifugi per animali, posti di polizia ecc. in Svizzera e all'estero. I proprietari di cani e gatti persi e ritrovati possono essere facilmente rintracciati. ANIS offre un servizio 24 ore su 24.


    Vantaggi
    I proprietari di animali ritrovati possono essere immediatamente rintracciati.
    Nessuna azione di ricerca dei proprietari presso polizia e rifugi per animali.
    Nessuna permanenza superflua in rifugi per animali.
    Identificazione veloce in caso d'incidente.
    Controllo dei soggetti piazzati da rifugi per animali.
    Rintracciabilità dei proprietari che hanno abbandonato il loro animale.
    Rintracciabilità del proprietario di un animale morto o coinvolto in un incidente.
    Rintracciabilità di proprietari di cani aggressivi.
    Sostituzione della medaglietta di riconoscimento (riduzione costi amministrativi).
    Controllo del commercio di cani (importazione illegale e allevamento intensivo non controllato).
    Costi
    Il costo per l'impianto di un chip include:
    il microchip
    l'inoculazione da parte del veterinario
    la tassa di registrazione presso l'ANIS
    Anche in caso di cambiamento d'indirizzo o di proprietario ecc. non insorgono ulteriori costi. Un investimento unico per tutta la vita dell'animale.


    Citazione:http://www.anis.ch/bilder/impl_kl.gif
    questa siringa è la cosa definita "pistola"

    http://www.petnews.it/da7-1a30-9/canigatti055.htm

    in seguito ad una domanda...

    finalmente anche la Regione Emilia Romagna ha dato il via alla identificazione dei cani attraverso l'uso del microchip. Erano anni che si attendeva di poter procedere ad un nuovo sistema di identificazione dato che i metodi precedenti si erano dimostrati non sempre sufficienti a combattere la piaga del randagismo, dell'abbandono, del furto di animali. E', quello dell'uso del microchip, un metodo estremamente utile che, nel tempo, finirà per sostituire completamente il tatuaggio in auge ormai da diversi anni. Possiede infatti dei grandi vantaggi: è estremamente rapido da inserire, è indolore e, cosa fondamentale, rimane per tutta la vita lì dove è stato piazzato, cioè sottocute.

    Il metodo precedente (cioè il tatuaggio), nato con le stesse finalità, come dicevo poc'anzi, e cioè di avere una banca dati sui cani, combattere la diffusa pratica dell'abbandono e prevenire il randagismo, è sempre stato al centro di polemiche; c'era chi sosteneva che era doloroso, chi che scompariva poco tempo dopo che era stato fatto, chi sosteneva ancora che non serviva a nulla. L'unica cosa vera di tutto ciò è che non poche erano le possibilità che col tempo sbiadisse, che divenisse meno leggibile e, in alcuni casi (rari per fortuna), che scomparisse completamente. Ciò nonostante, però, una sua utilità l'ha avuta ugualmente dato che in molte occasioni è stato un utile strumento per restituire i cani ai legittimi proprietari. Purtroppo molti (troppi) cittadini possessori di cani non hanno mai ottemperato agli obblighi di iscriverli all'anagrafe canina e di farli tatuare (vuoi per interessi personali, vuoi per paura di veder soffrire il proprio animale) così che la popolazione canina ufficialmente censita è sempre stata di molto inferiore alla realtà e molti dei cani smarriti, che avrebbero potuto ritrovare il padrone, sono finiti, nella migliore delle ipotesi, nei canili. In media si può dire che solo un cane su tre o quattro sia regolarmente iscritto all'anagrafe canina e tatuato.

    Ora si spera che con l'avvento del microchip anche gli irriducibili si convincano che identificare il proprio animale è estremamente utile (oltre ad essere un obbligo di legge) e che le procedure sono molto più semplici rispetto al passato: sono identificabili e quindi "leggibili" in pochi secondi sia cani a pelo lungo che quelli a pelo corto, sia cani aggressivi e poco avvicinabili che quelli docili; non c'è più alcun bisogno, per il suo inserimento, di tranquillanti o anestetici ed il tempo occorrente per poterlo posizionare non è più lungo di quello che si impiega per fare una comune vaccinazione; non è doloroso e, cosa di non poco conto, il suo impianto costa anche meno del tatuaggio. I Comuni, infatti, sono stati dotati di un gran numero di microchip direttamente dalle Asl, le quali hanno così potuto spuntare un ottimo prezzo dalla ditta produttrice proprio grazie alla quantità acquistata.

    Devono essere muniti di microchip tutti i cuccioli ad oggi non ancora tatuati, tutti gli animali adulti che per qualche motivo non sono mai stati tatuati ed i cani nei quali il tatuaggio non è più leggibile. Tra le altre cose, qualora si voglia portare il proprio animale nel Regno Unito (e anche in altre parti del mondo), si è già parzialmente in regola con la normativa che regola il trasferimento di animali in questo Paese.

    Unico punto dolente del microchip, ma al quale spero venga presto posto rimedio, è che non esiste a tutt'oggi una banca dati informatica estesa sul territorio nazionale che ci possa far risalire immediatamente al proprietario in qualsiasi luogo ci troviamo (anche fuori della Regione Emilia Romagna). Ciò accade perché le regioni dove si applica questo tipo di identificazione sono solo 9 ed hanno dato il via a questo nuovo sistema di identificazione in momenti diversi. Sicuramente l'avvio contemporaneo di tutte le regioni avrebbe evitato questa grave lacuna.

    L'anagrafe del comune si riferisce solo ai cani, però nulla ci vieta di identificate anche altri animali domestici con questo tipo di codice. A tale proposito si possono inserire i microchip su gatti, tartarughe, furetti, ecc. In questo caso il codice di identificazione va richiesto direttamente al proprio veterinario.

    Nella sua lettera mi chiede se anche qui a Parma stanno distribuendo i microchip. Ecco, la distribuzione è iniziata verso metà giugno. In verità molti comuni della nostra provincia hanno già iniziato da qualche settimana e, in alcuni, da qualche mese. Per chi fosse interessato è possibile telefonare in Comune oppure recarsi direttamente presso l'ufficio rapporti cittadini-animali, in borgo del Carbone n. 5, e ritirare direttamente il microchip.

    Paola Faccini


    http://www.mywww.it/boxerclub/problemi/idenelet.htm

    IDENTIFICAZIONE ELETTRONICA


    Se ne parla ormai da qualche anno, ma l'identificazione elettronica, la possibilità di identificare in modo univoco e assoluto per mezzo di un microchip un animale, non ha ancora preso piede in Italia. Nonostante questo, in alcune regioni è già una realtà. In Francia, il sistema di identificazione elettronica dei cani è diventato operativo dal luglio scorso, anche se rimane valido contestualmente il tatuaggio. Si tratta di uno dei primi passi verso l' armonizzazione a livello europeo, destinato a uniformare le regole per il riconoscimento sicuro e univoco degli animali domestici. In Belgio, l'80% dei cani è dotato di microchip, così come in Olanda, mentre in Germania sembra che ormai il tatuaggio sia stato abbandonato a beneficio del sistema elettronico.



    L'impianto di un microchip a scopo identificativo viene eseguito per mezzo di un "impiantatore" (molto simile a una siringa) a livello sottocutaneo e in modo assolutamente indolore. La pratica viene effettuata da un veterinario senza utilizzo di anestetico, salvo casi in cui è necessario sedare soggetti particolarmente aggressivi. La localizzazione dell'impianto può essere interscapolare (tra le spalle ), come avviene in Inghilterra, oppure nella regione laterale sinistra del collo.

    Il microchip prende anche il nome di "transponder": può avere una dimensione variabile da lO a 13 mm di lunghezza e 2 mm di diametro. Contiene in formato elettronico un codice unico e inalterabile di quindici cifre, a cui si associa un condensatore e un ' antenna, il tutto avvolto a costituire una capsula dai profili arrotondati, che è in grado di impedire migrazioni verso altri distretti del corpo.

    Quando si avvicina alla zona di impianto un lettore compatibile con il tipo di transponder utilizzato, è possibile leggere sullo schermo a cristalli liquidi il codice identificativo per mezzo di un'onda elettromagnetica che proviene dal microchip. Al numero identificativo, saranno obbligatoriamente collegati per via informatica tutti i dati relativi al cane e al suo proprietario: nome, cognome, indirizzo e telefono dell ' allevatore, nome, data di nascita e sesso dell'animale.

    Esistono sul mercato alcune aziende che hanno avuto l'autorizzazione a commercializzare i microchip e i relativi lettori per l' identificazione elettronica dei cani. Tutti gli apparecchi devono rispondere alle norme europee ISO. I lettori si differenziano per una diversa distanza di lettura o per la capacità di immagazzinare dati.

    Se il tatuaggio ha avuto il merito di essere stato un sistema identificativo semplice e alla portata di tutti, non si possono dimenticare alcuni grossi difetti che lo caratterizzano:

    l'inaffidabilità nella lettura soprattutto dopo alcuni anni, la falsificazione relativamente facile, la difficile lettura negli animali aggressivi e, talvolta, la non uniformità con altri Paesi stranieri.



    I VANTAGGI



    I vantaggi di questo sistema sono piuttosto evidenti. L'impianto è indolore e immediato e viene realizzato una sola volta; la lunga durata (maggiore di quella dell'animale) e la resistenza del transponder ne assicurano l'alta affidabilità. L'impianto può essere effettuato in qualsiasi momento nella vita dell'animale: a qualsiasi età, in qualsiasi condizione, senza alcun tipo di rischio. La lettura del numero identificativo è univoca e non può essere falsificata. I cani aggressivi e inavvicinabili potranno essere identificati a distanza di sicurezza, ponendoli semplicemente in una gabbia o in un corridoio di contenzione, dal momento che il lettore deve semplicemente avvicinarsi all'animale, senza nemmeno toccarlo.



    SICUREZZA ASSOLUTA



    L'impianto di un microchip nel sottocute di un è privo di effetti secondari.

    La capsula di rivestimento è concepita per evitare qualsiasi tipo di reazione di intolleranza, inoltre viene trattata in modo che stimoli il fenomeno dell'incistamento, una reazione dell' organismo che favorisce l'incapsulamento dell'impianto e la sua totale attività. Questo trattamento è finalizzato a impedire migrazioni anomale del transponder, affinchè il punto di inoculazione rappresenti anche la sede finale dell' impianto. Probabilmente, l'unico inconveniente legato a questo sistema potrebbe essere dato dal fatto che non c'è una visibilità immediata e che perciò cani che sono provvisti di questo congegno identificativo potrebbero sembrare a prima vista animali randagi. Alcuni cani di proprietà e dotati di impianto elettronico potrebbero venir adottati, seppur in buona fede, perchè non si dispone di un lettore apposito o perche non viene presa in considerazione questa eventualità.



    Se l'identificazione elettronica degli animali serve soprattutto a rintracciare animale e proprietario per mezzo di un codice, bisogna anche riflettere sul fatto che questa metodologia apre la strada verso la creazione di un archivio elettronico che consenta l' immagazzinamento di un enorme quantità di dati. Si pensi solo alla possibilità di registrare sul microchip non solo i dati identificativi dell'animale e del proprietario, ma tutti quelli relativi alla vita del cane: iscrizione ai libri genealogici, passaggi di proprietà, premi e riconoscimenti ricevuti, genealogia, ecc. Inoltre sarà possibile registrare anche i dati relativi a tutti gli aspetti sanitari del soggetto: vaccinazioni, trattamenti, interventi chirurgici, ecc. Tutto ciò potrà essere visualizzato al computer dopo aver semplicemente fatto passare il lettore vicino alI' animale. L' allevatore potrà disporre di dati certi su tutti i soggetti, di quelli che entrano ed escono dal suo allevamento in modo semplice e immediato. Il veterinario non dovrà più richiedere il libretto sanitario del cane, ma gli basterà passare il lettore vicino al transponder per avere sullo schermo del proprio computer tutta la storia sanitaria del soggetto.

    Gli sviluppi di questa tecnologia cambieranno sicuramente le abitudini degli allevatori, snellendo tutte le procedure burocratiche, quelle di trasporto e l' esportazione degli animali, assicurando un miglior controllo dei soggetti sotto ogni profilo ed evitando frodi e inganni legati alla contraffazione del numero di identificazione. Si spera che in Italia ci si adegui a livello nazionale a questa metodologia, per uniformarsi al più presto agli altri Paesi europei.

    http://www.comune.ravenna.it/citta/a.../microchip.htm

    ANAGRAFE CANINA CON MICROCHIP IN EMILIA ROMAGNA

    Con la Legge nr. 27 del 07/04/00 la Regione Emilia Romagna ha istituito l'Anagrafe Canina obbligatoria basata su un sistema di identificazione a microchip sottocutaneo. Il sistema tecnico adottato è quello basato sul transponder Animal Coder Bayer.


    Il sistema di identificazione a microchip risulta particolarmente utile:

    in caso di smarrimento/ritrovamento

    in caso di furto

    per prevenire il randagismo

    per scoraggiare l'abbandono.

    Una banca Dati regionale raccoglierà i dati anagrafici di tutti i cani ai quali è stato applicato.




    Le dimensioni del
    transponder sottocutaneo
    sono mm. 13 x 2



    Vantaggi del "Tatuaggio Elettronico"
    è innocuo, non interagisce con l'organismo dell'animale, non contiene batterie nè altri componenti dannosi

    è rapido da applicare e inalterabile nel tempo

    consente un'identificazione, immediata e inconfutabile

    non lascia segni visibili

    Come ottenere Animal Coder - Il proprietario del cane deve:
    recarsi presso l'Ufficio Anagrafe Canina del proprio Comune di residenza

    dimostrare il possesso del cane, compilare la scheda dei dati identificativi dell'animale e ritirare Animal Coder

    portare il microchip al proprio veterinario di fiducia che in pochi secondi provvederà all'impianto.




  7. #7
    Senior Member

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    http://www.anis.ch/italiano/mikroch.htm

    Il microchip protegge i vostri animali!


    Il microchip
    Una piccola capsula sterile di vetro non irritante (denominazione tecnica: transponder) grande come un chicco di riso, contiene un microchip e un'antenna, attive per tutta la vita. Il chip è completamente innocuo. Esso può essere attivato solo da un apparecchio di lettura, non può spostarsi sotto la pelle, non si rompe in caso di choc, non può essere distrutto e il numero non può essere modificato dall'esterno.




    L'impianto di un chip
    Il microchip viene inoculato dal suo veterinario o dalla sua veterinaria mediante una speciale siringa sotto la pelle nella parte sinistra del collo. Il procedimento è simile ad una vaccinazione. Contrariamente al tatuaggio, l'animale non sente praticamente dolore.




    La carta d'indentità digitale per cani, gatti ed altri animali
    Il codice numerico nel microchip, che non può essere contraffatto, viene assegnato una sola volta in tutto il mondo ed è registrato presso la banca dati dell'ANIS (Animal Identity Service AG) a Berna. Il suo animale perciò può essere facilmente identificato tramite gli appositi lettori che si trovano presso veterinari, rifugi per animali, posti di polizia ecc. in Svizzera e all'estero. I proprietari di cani e gatti persi e ritrovati possono essere facilmente rintracciati. ANIS offre un servizio 24 ore su 24.


    Vantaggi
    I proprietari di animali ritrovati possono essere immediatamente rintracciati.
    Nessuna azione di ricerca dei proprietari presso polizia e rifugi per animali.
    Nessuna permanenza superflua in rifugi per animali.
    Identificazione veloce in caso d'incidente.
    Controllo dei soggetti piazzati da rifugi per animali.
    Rintracciabilità dei proprietari che hanno abbandonato il loro animale.
    Rintracciabilità del proprietario di un animale morto o coinvolto in un incidente.
    Rintracciabilità di proprietari di cani aggressivi.
    Sostituzione della medaglietta di riconoscimento (riduzione costi amministrativi).
    Controllo del commercio di cani (importazione illegale e allevamento intensivo non controllato).
    Costi
    Il costo per l'impianto di un chip include:
    il microchip
    l'inoculazione da parte del veterinario
    la tassa di registrazione presso l'ANIS
    Anche in caso di cambiamento d'indirizzo o di proprietario ecc. non insorgono ulteriori costi. Un investimento unico per tutta la vita dell'animale.


    Citazione:http://www.anis.ch/bilder/impl_kl.gif
    questa siringa è la cosa definita "pistola"

    http://www.petnews.it/da7-1a30-9/canigatti055.htm

    in seguito ad una domanda...

    finalmente anche la Regione Emilia Romagna ha dato il via alla identificazione dei cani attraverso l'uso del microchip. Erano anni che si attendeva di poter procedere ad un nuovo sistema di identificazione dato che i metodi precedenti si erano dimostrati non sempre sufficienti a combattere la piaga del randagismo, dell'abbandono, del furto di animali. E', quello dell'uso del microchip, un metodo estremamente utile che, nel tempo, finirà per sostituire completamente il tatuaggio in auge ormai da diversi anni. Possiede infatti dei grandi vantaggi: è estremamente rapido da inserire, è indolore e, cosa fondamentale, rimane per tutta la vita lì dove è stato piazzato, cioè sottocute.

    Il metodo precedente (cioè il tatuaggio), nato con le stesse finalità, come dicevo poc'anzi, e cioè di avere una banca dati sui cani, combattere la diffusa pratica dell'abbandono e prevenire il randagismo, è sempre stato al centro di polemiche; c'era chi sosteneva che era doloroso, chi che scompariva poco tempo dopo che era stato fatto, chi sosteneva ancora che non serviva a nulla. L'unica cosa vera di tutto ciò è che non poche erano le possibilità che col tempo sbiadisse, che divenisse meno leggibile e, in alcuni casi (rari per fortuna), che scomparisse completamente. Ciò nonostante, però, una sua utilità l'ha avuta ugualmente dato che in molte occasioni è stato un utile strumento per restituire i cani ai legittimi proprietari. Purtroppo molti (troppi) cittadini possessori di cani non hanno mai ottemperato agli obblighi di iscriverli all'anagrafe canina e di farli tatuare (vuoi per interessi personali, vuoi per paura di veder soffrire il proprio animale) così che la popolazione canina ufficialmente censita è sempre stata di molto inferiore alla realtà e molti dei cani smarriti, che avrebbero potuto ritrovare il padrone, sono finiti, nella migliore delle ipotesi, nei canili. In media si può dire che solo un cane su tre o quattro sia regolarmente iscritto all'anagrafe canina e tatuato.

    Ora si spera che con l'avvento del microchip anche gli irriducibili si convincano che identificare il proprio animale è estremamente utile (oltre ad essere un obbligo di legge) e che le procedure sono molto più semplici rispetto al passato: sono identificabili e quindi "leggibili" in pochi secondi sia cani a pelo lungo che quelli a pelo corto, sia cani aggressivi e poco avvicinabili che quelli docili; non c'è più alcun bisogno, per il suo inserimento, di tranquillanti o anestetici ed il tempo occorrente per poterlo posizionare non è più lungo di quello che si impiega per fare una comune vaccinazione; non è doloroso e, cosa di non poco conto, il suo impianto costa anche meno del tatuaggio. I Comuni, infatti, sono stati dotati di un gran numero di microchip direttamente dalle Asl, le quali hanno così potuto spuntare un ottimo prezzo dalla ditta produttrice proprio grazie alla quantità acquistata.

    Devono essere muniti di microchip tutti i cuccioli ad oggi non ancora tatuati, tutti gli animali adulti che per qualche motivo non sono mai stati tatuati ed i cani nei quali il tatuaggio non è più leggibile. Tra le altre cose, qualora si voglia portare il proprio animale nel Regno Unito (e anche in altre parti del mondo), si è già parzialmente in regola con la normativa che regola il trasferimento di animali in questo Paese.

    Unico punto dolente del microchip, ma al quale spero venga presto posto rimedio, è che non esiste a tutt'oggi una banca dati informatica estesa sul territorio nazionale che ci possa far risalire immediatamente al proprietario in qualsiasi luogo ci troviamo (anche fuori della Regione Emilia Romagna). Ciò accade perché le regioni dove si applica questo tipo di identificazione sono solo 9 ed hanno dato il via a questo nuovo sistema di identificazione in momenti diversi. Sicuramente l'avvio contemporaneo di tutte le regioni avrebbe evitato questa grave lacuna.

    L'anagrafe del comune si riferisce solo ai cani, però nulla ci vieta di identificate anche altri animali domestici con questo tipo di codice. A tale proposito si possono inserire i microchip su gatti, tartarughe, furetti, ecc. In questo caso il codice di identificazione va richiesto direttamente al proprio veterinario.

    Nella sua lettera mi chiede se anche qui a Parma stanno distribuendo i microchip. Ecco, la distribuzione è iniziata verso metà giugno. In verità molti comuni della nostra provincia hanno già iniziato da qualche settimana e, in alcuni, da qualche mese. Per chi fosse interessato è possibile telefonare in Comune oppure recarsi direttamente presso l'ufficio rapporti cittadini-animali, in borgo del Carbone n. 5, e ritirare direttamente il microchip.

    Paola Faccini


    http://www.mywww.it/boxerclub/problemi/idenelet.htm

    IDENTIFICAZIONE ELETTRONICA


    Se ne parla ormai da qualche anno, ma l'identificazione elettronica, la possibilità di identificare in modo univoco e assoluto per mezzo di un microchip un animale, non ha ancora preso piede in Italia. Nonostante questo, in alcune regioni è già una realtà. In Francia, il sistema di identificazione elettronica dei cani è diventato operativo dal luglio scorso, anche se rimane valido contestualmente il tatuaggio. Si tratta di uno dei primi passi verso l' armonizzazione a livello europeo, destinato a uniformare le regole per il riconoscimento sicuro e univoco degli animali domestici. In Belgio, l'80% dei cani è dotato di microchip, così come in Olanda, mentre in Germania sembra che ormai il tatuaggio sia stato abbandonato a beneficio del sistema elettronico.



    L'impianto di un microchip a scopo identificativo viene eseguito per mezzo di un "impiantatore" (molto simile a una siringa) a livello sottocutaneo e in modo assolutamente indolore. La pratica viene effettuata da un veterinario senza utilizzo di anestetico, salvo casi in cui è necessario sedare soggetti particolarmente aggressivi. La localizzazione dell'impianto può essere interscapolare (tra le spalle ), come avviene in Inghilterra, oppure nella regione laterale sinistra del collo.

    Il microchip prende anche il nome di "transponder": può avere una dimensione variabile da lO a 13 mm di lunghezza e 2 mm di diametro. Contiene in formato elettronico un codice unico e inalterabile di quindici cifre, a cui si associa un condensatore e un ' antenna, il tutto avvolto a costituire una capsula dai profili arrotondati, che è in grado di impedire migrazioni verso altri distretti del corpo.

    Quando si avvicina alla zona di impianto un lettore compatibile con il tipo di transponder utilizzato, è possibile leggere sullo schermo a cristalli liquidi il codice identificativo per mezzo di un'onda elettromagnetica che proviene dal microchip. Al numero identificativo, saranno obbligatoriamente collegati per via informatica tutti i dati relativi al cane e al suo proprietario: nome, cognome, indirizzo e telefono dell ' allevatore, nome, data di nascita e sesso dell'animale.

    Esistono sul mercato alcune aziende che hanno avuto l'autorizzazione a commercializzare i microchip e i relativi lettori per l' identificazione elettronica dei cani. Tutti gli apparecchi devono rispondere alle norme europee ISO. I lettori si differenziano per una diversa distanza di lettura o per la capacità di immagazzinare dati.

    Se il tatuaggio ha avuto il merito di essere stato un sistema identificativo semplice e alla portata di tutti, non si possono dimenticare alcuni grossi difetti che lo caratterizzano:

    l'inaffidabilità nella lettura soprattutto dopo alcuni anni, la falsificazione relativamente facile, la difficile lettura negli animali aggressivi e, talvolta, la non uniformità con altri Paesi stranieri.



    I VANTAGGI



    I vantaggi di questo sistema sono piuttosto evidenti. L'impianto è indolore e immediato e viene realizzato una sola volta; la lunga durata (maggiore di quella dell'animale) e la resistenza del transponder ne assicurano l'alta affidabilità. L'impianto può essere effettuato in qualsiasi momento nella vita dell'animale: a qualsiasi età, in qualsiasi condizione, senza alcun tipo di rischio. La lettura del numero identificativo è univoca e non può essere falsificata. I cani aggressivi e inavvicinabili potranno essere identificati a distanza di sicurezza, ponendoli semplicemente in una gabbia o in un corridoio di contenzione, dal momento che il lettore deve semplicemente avvicinarsi all'animale, senza nemmeno toccarlo.



    SICUREZZA ASSOLUTA



    L'impianto di un microchip nel sottocute di un è privo di effetti secondari.

    La capsula di rivestimento è concepita per evitare qualsiasi tipo di reazione di intolleranza, inoltre viene trattata in modo che stimoli il fenomeno dell'incistamento, una reazione dell' organismo che favorisce l'incapsulamento dell'impianto e la sua totale attività. Questo trattamento è finalizzato a impedire migrazioni anomale del transponder, affinchè il punto di inoculazione rappresenti anche la sede finale dell' impianto. Probabilmente, l'unico inconveniente legato a questo sistema potrebbe essere dato dal fatto che non c'è una visibilità immediata e che perciò cani che sono provvisti di questo congegno identificativo potrebbero sembrare a prima vista animali randagi. Alcuni cani di proprietà e dotati di impianto elettronico potrebbero venir adottati, seppur in buona fede, perchè non si dispone di un lettore apposito o perche non viene presa in considerazione questa eventualità.



    Se l'identificazione elettronica degli animali serve soprattutto a rintracciare animale e proprietario per mezzo di un codice, bisogna anche riflettere sul fatto che questa metodologia apre la strada verso la creazione di un archivio elettronico che consenta l' immagazzinamento di un enorme quantità di dati. Si pensi solo alla possibilità di registrare sul microchip non solo i dati identificativi dell'animale e del proprietario, ma tutti quelli relativi alla vita del cane: iscrizione ai libri genealogici, passaggi di proprietà, premi e riconoscimenti ricevuti, genealogia, ecc. Inoltre sarà possibile registrare anche i dati relativi a tutti gli aspetti sanitari del soggetto: vaccinazioni, trattamenti, interventi chirurgici, ecc. Tutto ciò potrà essere visualizzato al computer dopo aver semplicemente fatto passare il lettore vicino alI' animale. L' allevatore potrà disporre di dati certi su tutti i soggetti, di quelli che entrano ed escono dal suo allevamento in modo semplice e immediato. Il veterinario non dovrà più richiedere il libretto sanitario del cane, ma gli basterà passare il lettore vicino al transponder per avere sullo schermo del proprio computer tutta la storia sanitaria del soggetto.

    Gli sviluppi di questa tecnologia cambieranno sicuramente le abitudini degli allevatori, snellendo tutte le procedure burocratiche, quelle di trasporto e l' esportazione degli animali, assicurando un miglior controllo dei soggetti sotto ogni profilo ed evitando frodi e inganni legati alla contraffazione del numero di identificazione. Si spera che in Italia ci si adegui a livello nazionale a questa metodologia, per uniformarsi al più presto agli altri Paesi europei.

    http://www.comune.ravenna.it/citta/a.../microchip.htm

    ANAGRAFE CANINA CON MICROCHIP IN EMILIA ROMAGNA

    Con la Legge nr. 27 del 07/04/00 la Regione Emilia Romagna ha istituito l'Anagrafe Canina obbligatoria basata su un sistema di identificazione a microchip sottocutaneo. Il sistema tecnico adottato è quello basato sul transponder Animal Coder Bayer.


    Il sistema di identificazione a microchip risulta particolarmente utile:

    in caso di smarrimento/ritrovamento

    in caso di furto

    per prevenire il randagismo

    per scoraggiare l'abbandono.

    Una banca Dati regionale raccoglierà i dati anagrafici di tutti i cani ai quali è stato applicato.




    Le dimensioni del
    transponder sottocutaneo
    sono mm. 13 x 2



    Vantaggi del "Tatuaggio Elettronico"
    è innocuo, non interagisce con l'organismo dell'animale, non contiene batterie nè altri componenti dannosi

    è rapido da applicare e inalterabile nel tempo

    consente un'identificazione, immediata e inconfutabile

    non lascia segni visibili

    Come ottenere Animal Coder - Il proprietario del cane deve:
    recarsi presso l'Ufficio Anagrafe Canina del proprio Comune di residenza

    dimostrare il possesso del cane, compilare la scheda dei dati identificativi dell'animale e ritirare Animal Coder

    portare il microchip al proprio veterinario di fiducia che in pochi secondi provvederà all'impianto.




  8. #8
    Senior Member

    User Info Menu

    da parte: Société Nationale pour la Défense des Animaux il fatto che dicono "senza necessità" la necessità c'è eccome se c'è.

  9. #9
    Senior Member

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    da parte: Société Nationale pour la Défense des Animaux il fatto che dicono "senza necessità" la necessità c'è eccome se c'è.

  10. #10
    Senior Member

    User Info Menu

    come risponde l'organismo nessuno lo sa
    io rimango dell'idea che chi vuole fare del male agli animali lo farà lo stesso, quindi preferisco non inserire nulla al mio cane, se per caso avesse un rigetto, o qualcosa di simile non potrei mai perdonarmelo
    Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
    Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

    Charlotte Probst

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