<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">ika ha scritto:
Charlyne sei una bravissima mamma probabilmente impedendo al suo bambino di andare gli sarebbe venuta ancora di più la voglia, invece andandoci assieme e spiegando, il suo bimbo ha sviluppato una sensibilità particolare. E chissà, magari parlando con qualche suo amico convincerà anche lui che nel circolo con gli animali non c'è nulla di divertente alla fine.
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Anch'io la penso così. La privazione a titolo di obbligo, spesso determina una comprensione "leggera", di facciata, o una voglia di trasgredire che può portare all'opposto.
Il rispetto verso gli animali passa attraverso una consapevolezza inculcata ma anche, sopratutto, attraverso un convingimento autentico. Il convingimento autentico si crea con il tempo e anche conoscendo i fenomeni per esperienza diretta.
Quindi ritengo in questo fortunati i figli di charlyne perchè hanno un'ottima insegnante. Effettivamente non c'è migliore modo per spiegare ad un bambino una cosa sottile e, inutile negarlo, ancora quasi controcorrente.
Il confronto con i coetanei è spietato e, se un giorno anche loro diventeranno portavoce di questo modo di pensare, è giusto che lo facciano conoscendo appieno di cosa stamnno parlando. Saranno più credibili. Non vorrei che spuntasse il solito scienziato a dire "dici un mucchio di balle, ma che ne sai tu che non ci sei mai stato" oppure ancora peggio " tua madre ti ha raccontato un mucchio di balle perchè in realtà non le andava di portarti al circo"......
Ho smesso, dopo essere stato un bambino che amava tanto andare al circo e allo zoo, di solito andavo con la scuola e oltre mi portavano anche i mie nonni. Inutile dire che ero affascinato dalla partita dei cani, dalle tigri, elefanti etc.etc.
L'ho dovuto scoprire da grande e da solo che il mio gesto alimentava la detenzione in cattività di animali che hanno ben altre esigenze e di cui forse veramente i cani, in quanto domestici, sono i più fortunati.