Citazione:Sorprendentemente esempi molto più convincenti sono stati riportati tra gli uccelli, in particolare tra i pappagalli (Psittacus erithacus), dei quali è assolutamente da sfatare la proverbia le stupidità e capacità meramente imitativa.
Notevole è soprattutto il caso del pappagallo Alex, allenato a partire dal 1977 da Irene Pepperberg, i cui risultati (l'esperienza credo sia tuttora in corso) sono stati da lei pubblicati in una serie di contributi a partire dal 1981 (Functional Vocalization by an African Grey Parrott (Psittacus Erithacus), in "Zeitschrift für Tierpsychologie" LV (1981) 139-160). Un utile riassunto è fornito da Felice Cimatti, Mente e linguaggio negli animali. Introduzione alla zoosemiotica cognitiva, Roma, Carocci, 1998, § 3.1.6, pp. 130-133. Alex nel 1990 era in grado di comprendere e produrre «circa ottanta parole inglesi, con cui è in grado di riferirsi a oggetti, forme e materiali» (Cimatti, cit. p. 130): «Alex usa [cioè] le parole inglesi che è in grado di comprendere per identificare gli oggetti, per chiederli e per rifiutarli» (Cimatti, cit. p. 131). Alex «è capace di rispondere a 'semplici' domande come "what colour is [designated object]" [...], "what object is [designated shape]"» (Cimatti, cit. p. 130); «è anche in grado [...] di usare "no" per non ubbidire ad una richiesta degli sperimentatori» (Cimatti, cit. p. 132) ed è in grado di contare fino a dieci oggetti.
K: OK, Alex; cominciamo. Cos'è questo? (in mano ha un bottone di legno)
ALEX: Bottone [di] legno
I: Ha detto; "bottone di legno"
K: Giusto, qui c'è un bottone di legno, Alex. Sei in gamba (offre ad Alex l'oggetto)
ALEX: (prende l'oggetto con il becco, ma subito dopo lo lascia cadere) Voglio tappo
K: OK, ecco il tappo (lo dà al pappagallo)
ALEX: (gioca con il tappo per qualche tempo)
K: Ora basta, Alex. Dammi il tappo (allunga la mano verso Alex, che gli dà il tappo)
Che cos'è questo? Che forma ha? (ha in mano un pezzo di legno rosso triangolare)
ALEX: Ango..lo legno [Alex indica gli oggetti triangolari con "three corner"]
I: Credo che abbia detto "angolo legno"
K: Alex, che forma ha? Parla chiaramente!
ALEX: Tri-angolo legno
I: "tri-angolo legno"
K: Giusto, la forma è tri-angolo legno (Dà ad Alex il pezzetto di legno)
ALEX: (lo afferra, ne morde un angolo, lo lascia cadere)
Voglio nocciola
(K gli dà una noce, che Alex mangia) K: Guarda, cos'è questo? (mostra ad Alex un pezzetto di cuoio grigio)
ALEX: Voglio nocciola
K: No noce ... prima dimmi che cos'è questo?
ALEX: Grigio cuo....
I: "grigio cuoio"
K: Bravo pappagallo ... qui c'è il cuoio grigio (lo offre ad Alex)
ALEX: (rifiuta il cuoio) Voglio nocciola
[tav. 6].
"Dialogo" tra il pappagallo Alex e due sperimentatori, "I" (Irene Pepperberg) e "K" pubblicato da Irene Pepperberg nel 1988 (An Interactive Modelling Technique for Aquisition of Communication Skills: Separation of "Labelling" and "Requesting" in a Psittacine Subject in "Applied Psycholinguistics" IX (1988) 59-76. «I è voltata rispetto al pappagallo e a K, e ascolta quello che dice l'uccello senza vedere quel che K gli ha chiesto di nominare, in modo da non farsi influenzare - nel riconoscere le parole di Alex - da quanto si aspetterebbe che dicesse se avesse potuto vedere l'oggetto in questione» (Cimatti, cit. p. 131). Riprodotto da Felice Cimatti, Mente e linguaggio negli animali. Introduzione alla zoosemiotica cognitiva, Roma, Carocci, 1998, p. 131-2, che lo riprende e traduce in italiano (l'esperimento originale è in inglese) da Pepperberg 1988 cit., pp.69-70.
Quello che è «ancora più interessante è il fatto che molte delle richieste di Alex si riferiscono ad oggetti non presenti nel momento in cui li richiede, né che, peraltro, sono stati nominati precedentemente dagli sperimentatori (Pepperberg 1988, p. 70). Questo significa che Alex usa spontaneamente il rudimentale linguaggio che gli è stato insegnato» (Cimatti, cit. p. 133).
Certo, nonostante la ben diversa collocazione nella filogenesi dei vertebrati, gli esperimenti condotti su Alex sembrano aver dato risultati dello stesso ordine e grado di quelli ottenuti con alcuni primati (scimpanzé), cosa che farebbe propendere per l'ipotesi che si tratti di evoluzioni parzialmente indipendenti (e non, pertanto di una "sinapomorfia" individuante i vertebrati, come direbbero i biologi) a partire da una comune predisposizione linguistica.