I coralli ospiti sono di facile conduzione, ma le difficoltà in un acquario sono (terribilmente) inversamente proporzionali al “litraggio”; ricordo che stiamo parlando di un nanoreef di 20 lt.
Accertarsi delle corrette proporzioni tra gli animali e la vasca. Utili quindi le foto.
Indispensabile che le “rocce vive” siano di buona qualità [u]e mantenute tali</u> (poi vediamo come); che i cambi siano frequenti; che i rabbocchi siano il più immediati possibile, perché i valori si alterano in un attimo (direi quasi doveroso un sistema automatizzato). Controllare i test a luci accese e spente in fasi nettamente diverse della medesima giornata, più volte in una settimana almeno fino a valori certi e vasca funzionante; assolutamente sconsigliati test tipo a striscia, usare invece test liquidi. Testare per conferma anche l’acqua preparata a parte per i cambi. Utile un piccolo schiumatoio. Aggiungerei inoltre una piccola pompa di movimento che a periodi alterni si attivi per simulare diversi movimenti d’acqua e evitare pericolosi residui.
A mio avviso, lascerei in modo perenne dei carboni iperattivi anche per le sostanze tossiche (terpeni) che rilasciano i coralli molli per inibire potenziali concorrenti.
Sarebbe interessante conoscere inoltre, i tempi avvenuti di maturazione della vasca prima dell’introduzione dei coralli, che comunque non andavano introdotti con valori instabili come denunciato.
Luce. Riporti un pl da 24 watt 7500K, ma nella “firma” dei post lo descrivi come da 6.500K. Ad ogni modo, ideale semmai è una luce da 10000K oltre una totalmente attinica. Potresti aggiungere una terza luce da 7000 o 9000k regolandole con timer in diversi periodi.
KH. Descrivi che tamponi la carenza con del “semplice” bicarbonato. Soluzione momentanea, ma indicato usare delle apposite miscele specifiche dato che con l’introduzione soltanto di bicarbonato (di sodio), non si tiene conto del fatto che il borato viene regolarmente consumato anch’esso.
La composizione dei prodotti specifici in vendita nei negozi specializzati, comprende decine di sali diversi studiati in modo che, al di là degli ioni di calcio e di bicarbonato/carbonato forniti, si ottenga una perfetta acqua di mare completa di tutto! Un aumento di tutti i sali, in modo proporzionato, e non di uno soltanto;
Inoltre, doveroso, nelle giuste proporzioni, l’utilizzo periodico di specifici tre tipi di plancton, oligoelementi, integratori e ceppi batterici per alimentare gli ospiti e la biomassa utilissima presente soprattutto nelle rocce vive, che diversamente tendono ad impoverirsi.
[u]Che linea usi di questi?</u>
In conclusione gli invertebrati possono nutrirsi filtrando l’acqua per questo necessitano di introduzione specifiche di plancton, fitoplancton, batterio plancton acquistabili in negozi specializzati; ma dipendono anche da luce (zooxanthellae) e dalla qualità dell’acqua e delle sostanze disciolte. Diventa indispensabile allora l’utilizzo di luci appropriate e della somministrazione di sostanze adeguate sopra descritte.
Lo stare male dovuto soprattutto a questi motivi errati di gestione si riconosce con un malessere degli invertebrati che non si aprono, tengono i dischi chiusi per tenere all’ombra le alghe che così non possono fare la fotosintesi, dopo un periodo più o meno breve se la situazione non cambia le alghe simbiotiche verranno espulse.