cercando informazioni ho trovato questo.......
I CIANOBATTERI NON SONO ALGHE
Sui libri di biologia troviamo che appartengono alla grande famiglia del fitoplancton insieme a clorofite (coniugatoficee e cloroficee), diatomee, dinoficee e crisoficee.
I cianobatteri comprendono organismi procarioti (batteri) fotosintetici con clorofilla. I cianobatteri si caratterizzano per una evidente tendenza ad incrementare il numero delle loro colonie all'aumentare dello stato trofico dell’acqua. Molti di questi organismi sono in grado di produrre un'ampia varietà di tossine (p. es. Anabaena e Microcystis), costituendo un motivo di seria preoccupazione per i possibili rischi per la salute umana connessi con l'utilizzo di acque contaminate da una loro eccessiva presenza.
cianobatteri al microscopio
Detto questo possiamo dire a tutti gli effetti che i cianobatteri non sono alghe ma bensì batteri, aventi una dimensione compresa tra 0.2 e 2 µm.
Esistono più di 100 ceppi di cianobatteri ed è difficile evitare di introdurli nell’acquario poiché si trovano le spore persino nell’aria, e normalmente le spore sono già presenti anche sulle piante che introduciamo in acquario sin dal suo primo allestimento (pensate che le loro spore si trovano anche in pieno deserto!).
La grande particolarità di questi batteri, è che possono utilizzare tranquillamente l’Azoto atmosferico, cosa impossibile per le piante, pertanto possono tranquillamente sopravvivere in acquari aventi concentrazioni nulle di nitrati!
La loro colorazione spazia dal blu-verde, al rosso ed anche al nero. Essi sono in grado di sopravvivere in ambienti aventi condizioni estreme dove le normali alghe non riuscirebbero a vivere.
I cianobatteri assorbono in maniera efficiente la luce tra 550 e 700 nm, che sono appunto le lunghezze d’onda di luce preferite dalle piante e dalle alghe normali, quindi sono in competizione con le piante stesse.
Detto tutto questo possiamo affermare che i cianobatteri sono un grosso potenziale pericolo per tutti gli acquari.
BATTERI GRAM-NEGATIVI/GRAM POSITIVI
Tutti i batteri vengono suddivisi in due distinte famiglie, Gram-negativi (G-) o Gram-positivi (G+). Questa classificazione viene fatta in funzione del colore che assumono i batteri in accordo alla procedura inventata da Christian Gram.
I cianobatteri cadono tutti nella famiglia dei batteri G(-) assieme ai batteri nitrificanti.
ANTIBIOTICI
Gli antibiotici sono le sostanze per sconfiggere i batteri, pertanto la logica conseguenza porta all’utilizzo degli antibiotici se vogliamo sconfiggere i cianobatteri.
Gli antibiotici che normalmente vengono usati per debellare le alghe azzurre sono quelli appartenenti alla famiglia delle penicilline tipo: Eritromicina, Vancomicina, Kanamicina.
In particolare la Eritromicina è un antibiotico a largo spettro di azione che colpisce batteri sia G(+) che G(-), ed è attiva su gran parte dei batteri resistenti alla penicillina e alla streptomicina, e alle tetracicline, non ha effetto sui batteri del genere Proteus, Pseudomonas e Salmonella.
L’eritromicina è però uno degli antibiotici più sicuri, cioè la sua somministrazione non influisce sulle piante, sui pesci od altri animali. Pur cadendo nella famiglia dei G(-) i cianobatteri sono per nostra fortuna un caso speciale di batteri molto sensibili alla Eritromicina, e questo ci facilita parecchio il nostro intervento, rispetto agli altri batteri G(-) come ad esempio i “buoni” batteri nitrificanti. Facciamo però attenzione al fatto che usando gli antibiotici in maniera non corretta i batteri possono reagire eventualmente generando dei ceppi resistenti.
Pertanto attenzione ad un uso indiscriminato di antibiotici perché potremmo correre il pericolo di generare una alga azzurra antibiotico-resistente.
CONSIDERAZIONI
Bene ora sappiamo che abbiamo a che fare con dei batteri, pertanto quando utilizziamo gli antibiotici atteniamoci scrupolosamente ai dosaggi suggeriti per una durata minima compresa tra 5 e 7 giorni stando attenti perché gli antibiotici che usiamo potrebbero avere influenza anche sui batteri nitrificanti, quindi non bisogna usare dosi massicce!
Non bisogna poi avere fretta perché è come trattare una malattia e ci vuole pazienza.
Controlliamo l’eventuale picco di ammoniaca che si presenterà durante il trattamento dovuto non al mal funzionamento del filtro biologico ma all’alto contenuto di proteine rilasciate dalle alghe azzurre morte.
Bisogna tenere presente che uno degli effetti dell’antibiotico è quello di rendere fragile la membrane cellulare del batterio in modo che si rompa facendo così morire il batterio stesso.
Sifoniamo giornalmente per asportare le alghe azzurre morte, così limiteremo il picco d’ammoniaca.
Consideriamo inoltre questo dato di fatto che l’alga azzurra non invade i nostri fiumi o laghi se le acque sono in buone condizioni biologiche.
Essa infatti prolifera solo in condizioni estreme ( alti livelli di nutrienti, bassi livelli di nutrienti, alta temperatura, bassa temperatura e così via) e se la qualità dell’acqua è buona (dentro a dei valori medi) essa sopravvive come in una specie di limbo, sempre pronta però ad esplodere nel momento in cui i parametri diventano favorevoli al suo sviluppo.
voi che dite?? sarei tentato di provare con l'eritromicina.....ma con che dosaggi????