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Discussione: CANI DA LAVORO?

  1. #21
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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">phodopus ha scritto:

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">o meglio, come nel caso dell'agility, utilizzare alcune caratteristiche tipiche di un cane di una certa razza ma non solo verso un obiettivo finalizzato come una gara ma anche semplicemente come un'attività da fare col proprio cane divertendosi insieme.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    L'agility è una attivita che va bene per qualsiasi razza, con qualsiasi attituidine potenziale purchè la razza in questione abbia nel suo DNA copiacere sempre e comunque il padrone, non prendere decisione autonome e vivere a costante contatto con lui... alle sua totali *dipendenze* insomma. Non va bene per un antico molosso custode con indole assai differente dalle suddette (che certamente non lo convinci a fare cose del tutto insensate per uno *zuccherino*).. ma va bene per un bulldog come per un boder.. il che significa che non è sicuramente un qualcosa che seleziona i cani per la loro capacita di lavorare... almeno non quella per cui sono nati (il bulldog era un cane da combattimento, il boder un pecoraio.. nessuno dei due un cane da salto ad ostacoli.. però entrambi sono cani che rispondono ai comandi più o meno velocemente)..

    L'agility è un gioco.. come il cane riporta la pallina salta l'asticella.. il suo valore nella conservazione delle attitudini specifiche delle varie razze è pari a ZERO.


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Pienamente daccordo.
    Da quel che leggo e vedo mi sembra che, in un contesto di competizione legato alla gara, si prediligono alcune razze che forse per attitudine psicofisica sono più portate a dare risultati. Ribadisco il forse! [:I]
    Non parlavo affatto di selezione anzi, per me è un'attività che va bene per cani di razza e non solo... credo che oggi la maggior parte delle persone non prendono un cane per un motivo specifico legato alla loro attività lavorativa ma cercano nel cane un compagno con cui condividere il tempo libero e l'agility può essere un modo piacevole per farlo.
    Personalmente non ho mai praticato agility ma la intenderei per ciò che tu hai scritto: come un gioco.
    Alessandra e Susy (zwergpinscher, 14 Nov 2004)

    Il problema dell\'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
    (B. Russell)

    Non c\'è prepotenza che possa fare un uomo debole che lo renda forte agli occhi degli altri

  2. #22
    Senior Member

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    Havani, forse mi sono spiegata male: chi ha detto che stanno soffrendo? Ho sostenuto che sono completamente condizionati.

    Che poi tu abbia associato mentalmente condizionamento e sofferenza, bhe mi fa piacere comunque.

    Il P. T. della foto non sta facendo Agility e noi di questa stavamo parlando.
    Il P. T. sta lavorando [u]secondo un'attitudine selezionata in questa razza</u>, sta facendo un attacco, azione atta a difendere in caso di aggressione. Il P. T. asseconda un'attitudine propria perchè selezionata per secoli, nessuno sguardo se non quello dell'attenzione e della coscienza per il proprio compito. Nessuno zuccherino come motivazione, solo l'attitudine al lavoro. Premio: la manica a fine lavoro da portarsi "a casa" e un Bravo. Aggiungo: "manica" e "bravo" che sono pur sempre il Rinforzo Positivo atto a rinforzare un comportamento, ma a coronamento, a rifinitura di un'attitudine innata.

    Altra cosa: hai nominato la pet-therapy. Hai un'idea di ciò che si chiede ad un cane da pet-therapy? Quali tests deve passare per essere ritenuto idoneo? Credo che la pet-therapy non abbia nulla a che spartire con l'attitudine ad un lavoro, considerato che qui si considera la personalità di quello specifico cane e non della razza, per quanto i cani da pet-therapy vengano scelti all'interno di razze che presentano già di base caratteristiche di estrema docilità, sottomissione e quant'altro.

    Ciao.
    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  3. #23
    Senior Member

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    Sono d'accordo con tutti e con nessuno!!!

    Per es. per Nadiaghibaudo:
    Ti rispondo per punti spero che si capirà!

    Giustissimo difendere una razza per quello che è, e quindi via... tutti i pastori a fare i pastori, tutti i segugi a fare i segugi etc. etc.
    Vorrei sapere come fa un allevatore di pastori tedeschi, belga, bergamaschi etc. che non sia anche un pastore a conservare le caratteristiche di queste specie???

    Anche se i loro compiti sono stati parzialmente (o anzi, quasi totalmente) modificati, per esempio le tre razze sopra citate oggi come oggi sono utilizzate più per la guardia e la difesa che non per condurre le greggi, personalmente preferisco che sia così, piuttosto che si estinguano a causa della "disoccupazione".

    Quello che dici sul siberian husky è vero, e ahimé, adesso nelle gare ci sono i famosi alaskan husky (mix di bracchi e husky, di solito) a mio parere "mostruosi"... creati solo in nome della "performance"...

    L'Agility non è uno sport per tutti! Puoi sventolare un pollo sotto il naso del mio siberian che non salterà neanche 10 cm. di asticella, se però lo annusa su un muretto di un metro, altrochè se salta per andarselo a prendere! E' un agilista più "rustico"!!!

    Eppure mi sembra che addirittura nella Nazionale Italiana Agility (o poco al di sotto come importanza) ci sia una femmina di husky bravissima!

    Tra l'altro voglio sottolineare che l'husky è un cane assolutamente
    EDUCABILE, non sarà mai un "marine" (non maline!) ma può e dovrebbe imparare per es. a non andarsene per i fatti suoi (leggi: sotto un'automobile). Se addestrare un husky al richiamo per salvargli la vita vuol dire snaturarlo, beh, non sono d'accordo.

    Secondo me un cane non addestrabile è un cane di cui prima o poi ti stuferesti, che dovresti tenere sempre legato, che non ti fideresti a lasciarlo giocare con gli altri cani, del quale non sapresti magari le reazioni di fronte a uno sconosciuto etc.

    Per vivere nella società l'educazione è necessaria, non parlo di "cose turche", ma veramente un "resta" può salvare la vita!
    Se poi uno vuole il cane "come natura l'ha fatto" a mio parere dovrebbe tenerlo esclusivamente nella sua proprietà (casa, giardino, parco), poichè un cane assolutamente non addestrato potrebbe essere pericoloso, non solo per esempio per l'aggressività, ma potrebbe causare un incidente se decidesse di attraversare la strada senza ascoltare, anzi, obbedire, al richiamo.

    Al mio husky ho insegnato subito il richiamo, è stato l'unico "comando" sul quale non ho voluto transigere.. ritengo sia grazie a questo che lo lascio libero per la campagna senza avere patemi d'animo... credo di avergli "regalato" un po' di libertà, in confronto ad altri husky che ho conosciuto e che hanno passato la vita al guinzaglio perchè... "Sa, l'husky è selvaggio, scappa..."... che tristezza!

    La selezione operata da un allevatore (che, solitamente, è interessato ai vari titoli) e quella operata da es. pastori è ovviamente diversa ed è sacrosanto che sia così!

    Chissà perchè un cane addestrato è secondo te un "cane burattino"... a me invece colpisce l'intesa indescrivibile tra conduttore (che fortunatamente in questi ultimi anni è anche il proprietario) e il proprio cane, una simbiosi impressionante, sembra che si leggano negli occhi...

    [u]Citazione</u>: "Un molosso del Tibet non è nemmeno una passione, è un'elezione.
    Chi consapevolmente accoglie un cane simile nella propria vita non può farlo se non per vocazione: vocazione per il Molosso e non per difesa della villa."
    Puoi tranquillamente sostituire a "molosso del Tibet" una qualsiasi altra razza... pensi che un levriero persiano (tanto per citare un'altra razza antica) sia "meno degno"?? Oppure, se hai tempo, leggi la storia del Dogo Argentino, è scritta con vera PASSIONE!

    [u]Citazione</u>: "Ognuno dovrebbe accogliere un cane che possa rispettare, a cui possa permettere di essere sè stesso, già nel non chiedergli di fare ciò che non appartiene alle proprie attitudini. I compromessi non sono mai redditizi, per il cane."
    Ribadisco, portiamo tutti i pastori a fare i pastori, tutti i bracchi obbligatoriamente a caccia, i levrieri li rispediamo ai loro paesi visto che la caccia con loro in Italia è vietata, prendiamo i pitbull e li facciamo tornare nelle arene.... ma che discorsi sono?

    Scusa non volevo usare un tono antipatico in quest'ultima frase, mi è scappato!


  4. #24
    Senior Member

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    [u]Citazione</u>: "mi piacerebbe che osservaste con attenzione lo sguardo dei cani che fanno agility (e non solo) durante le prove di lavoro. Il condizionamento subito è schiacciante oltre che evidente, per fare cose con cui il cane ha davvero poco a che vedere, in un'ambientazione del tutto artificiale, per nulla naturale.
    Personalmente lo trovo triste."

    Mi era sembrato di leggere tra le righe che il cane in una situazione come questa soffre, o comunque non ritieni che sia felice (!)

    Si parlava dei cani da lavoro, non solo dell'Agility e quindi ho postato anche una prova di U.D.

    [u]Citazione</u>: "Nessuno zuccherino come motivazione, solo l'attitudine al lavoro. Premio: la manica a fine lavoro da portarsi "a casa" e un Bravo. Aggiungo: "manica" e "bravo" che sono pur sempre il Rinforzo Positivo atto a rinforzare un comportamento, ma a coronamento, a rifinitura di un'attitudine innata.

    Dipende, ci sono addestratori che usano lo "zuccherino" o comunque un buon rinforzo positivo, ed altri che usano ancora i "metodi forti".
    Tra l'altro nell'Agility mica devi per forza addestrare con lo zuccherino! Anche perchè in gara non è concesso avere niente in mano, quindi il premio è alla fine e non sempre è il cibo, anzi, la maggior parte delle volte consiste nel fatto che il cane letteralmente "vola" in braccio al padrone e si strapazzano di coccole!

    [u]Citazione</u>: "Altra cosa: hai nominato la pet-therapy. Hai un'idea di ciò che si chiede ad un cane da pet-therapy? Quali tests deve passare per essere ritenuto idoneo? Credo che la pet-therapy non abbia nulla a che spartire con l'attitudine ad un lavoro, considerato che qui si considera la personalità di quello specifico cane e non della razza, per quanto i cani da pet-therapy vengano scelti all'interno di razze che presentano già di base caratteristiche di estrema docilità, sottomissione e quant'altro."

    Appunto.
    Guarda, conosco almeno 10 persone che fanno pet therapy. I loro cani sono cani normali quando sono in "libera uscita", quando fanno pet therapy ti assicuro che "stanno lavorando" (e molto seriamente). Non capisco: il cane da pet therapy ha l'attitudine al lavoro del cane da pet therapy... mica che tutti i pastori tedeschi sono portati per l'U.D. o che tutti i border sono campioni di Obedience? Vale sempre e comunque il fatto che il cane è un SINGOLO INDIVIDUO!

  5. #25
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">SeaWolf74 ha scritto:
    Ciao Phod,
    Lo ZERO maiuscolo che suppongo sia un equivalente dello 0 tagliato mi pare un pò estrema come valutazione
    Io credo che invece l'agility stia dando una mano alla conservazione di attidudini di razze che sempre meno possono svolgere i loro compiti originari.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    scusa ma non concordo affatto.
    Le attitudini di razza si conservano selezionando i soggeti che, almeno testati per il loro lavoro originario, ne conservano l'istinto e le caratteristiche.

    L'agility, per sua natura, non è un'attività che seleziona caratteristiche specifiche di una razza. E' un'attività che può essere fatta, potenzialmente, da qualsiasi cane, anche meticcio. A parte una certa agilità fisica e l'attitudine a collaborare con il conduttore, non sono richieste altre caratteristiche. E queste caratteristiche sono comuni a moltissime razze (e non razze). E' per questo che l'agility (e anche l'obedience), non può essere usata a fini selettivi di una razza.
    Così come la sola selezione morfologica, senza tener conto del carattere, tra l'altro...

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">un Border da agility deve essere agile, avere un buon movimento, essere velocissimo, avere alti livelli di energia, avere buone attitudini a compiacere, non essere pauroso(tunnel, piani basculanti etc.) essere in grado di svolgere una prestazione molto intensa ed in breve tempo etc.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    tutte caratteristiche non tipiche del border, ma comuni a molte razze. Un border dovrebbe avere una certa attitudine alla conduzione delle pecore, avere intatto lo stile di lavoro tipico della razza. Tutte cose che, con l'agility, non si selezionano. Il rishio di deviare involontariamente la selezione verso cani sempre più nevrili è elevato, se l'unico criterio di selezione è l'agility.

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Trovo la presenza di attività nuove, un compromesso necessario rispetto a cani che sono sempre più lontani dalle loro possibilità di esprimersi nell'impiego originale. Almeno se come cinofili vogliamo ancora continuare ad ammirare tutto il variegato elenco di razze, che la storia ci ha regalato, con conservata una minima capacità di lavorare.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    su questo concordo. Attività come l'agility, l'obedience, la rally obedience ecc ci permettono di vivere con determinate razze trovando loro un "lavoro" da fare assieme all'amico umano, ma non possono e non devono esere usate come screening sulla selezione di razza.
    Un buon cane da lavoro può fare molte cose assieme al suo conduttore, ma è importante che le caratteristiche specifiche di razza, quelle su base genetica e istintiva, siano tutelate dagli allevatori.
    Valeria&Puppy (e Sunny nel cuore)

  6. #26
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">nadiaghibaudo ha scritto:
    Vogliamo davvero paragonare la motivazione che offre un vero gregge (o anche solo una passeggiata in campagna...), il suo odore, i suoi movimenti improvvisi (del gregge intendo, o della vita di un bosco per esempio) agli esercizi dell'Agility? Pensiamo davvero che un cane sia mosso dalle stesse forze in entrambi i casi e che le motivazioni siano le stesse (stesso discorso vale per le soddisfazioni che ne riceve)? Pensiamo davvero che un cane sia così poco sè stesso da non saper scegliere, se potesse?</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    non posso che quotarti.
    Un cane da pastore non nevrotizzato dall'agility, se ha a disposizione un gregge e un percorso di agility, e viene lasciato libero di scegliere, indovinate dove andrà e cosa farà?

    E parlo per esperinza. Non tanto per l'agility (che non ho mai praticato), ma perchè avendo un australian sheperd (di linee da show, tra l'altro), che mi segue al campo e che ha a disposizione attrezzi di vario tipo, quando è libero in campo e non sta facendo nulla con me, non va di certo a cercarsi gli ostacoli della mobility e non si mette a fare rally obedience da solo. Ma se vede delle pecore, sa perfettamente, per istinto, quello che deve fare (lì sono io quella che ha molto da imparare...) e lo fa!
    Valeria&Puppy (e Sunny nel cuore)

  7. #27
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">havani ha scritto:

    Mi era sembrato di leggere tra le righe che il cane in una situazione come questa soffre, o comunque non ritieni che sia felice (!)</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Mi permetto di essere triste davanti allo sguardo condizionato e teso dei cani da Agility.
    Io sono triste, il cane è condizionato.
    Se si conoscono i cani, particolarmente quelli docili e più facilmente coercibili, si dovrebbe anche percepire il livello di condizionamento che subiscono, direttamente proporzionale alla mancanza di libera scelta.

    Un cane ha delle esigenze da cane, e negli occhi di questi cani leggi chiaramente la totale dipendenza creata dal condizionamento che by-passa decisamente le scelte che farebbe l'animale fosse libero di esprimersi. Per "libero di esprimersi" non intendo cani che fanno tutto quello che gli viene in mente, perchè nemmeno nei branchi accade questo, parlo di cani che fano i cani, che assecondano le loro attitudini che in realtà sono estremamente manifeste in ogni cane, a volerle vedere. L'esempio di Sunnyvale mi pare la racconti lunga. L'affermazione di Phod, anche.

    Peccato, in tutto questo, che cani poco o per nulla coercibili (diremmo poco "addestrabili") si difendono per indole, al contrario di quelli più docili, che invece subiscono.

    A me, vedere un cagnolino passare sotto e tra le gambe della conduttrice [u]con lo sguardo fisso sulla mano della stessa</u>, non stimola altro che tristezza. Al di là del piacere della conduttrice, dove sta la funzione e/o la soddisfazione del cane? Sta nell'ottenimento del premio, il quale premio è stato strutturato in modo da divenire l'incentivo (usando un termine sbagliato, chiamiamolo "motivazione") di tutto l'agire: in buona sostanza, l'animale non è motivato dall'azione che compie, ma dal rinforzo a seguire che, come sanno bene coloro che lo utilizzano in questo modo, va dato con perizia e tecnica così da divenire un mezzo molto potente di coercizione.
    Dove è dimostrato che i condizionamenti psicologici sono meno dannosi, violenti e prepotenti di quelli fisici?

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Si parlava dei cani da lavoro, non solo dell'Agility e quindi ho postato anche una prova di U.D.

    [u]Citazione</u>: "Nessuno zuccherino come motivazione, solo l'attitudine al lavoro. Premio: la manica a fine lavoro da portarsi "a casa" e un Bravo. Aggiungo: "manica" e "bravo" che sono pur sempre il Rinforzo Positivo atto a rinforzare un comportamento, ma a coronamento, a rifinitura di un'attitudine innata.

    Dipende, ci sono addestratori che usano lo "zuccherino" o comunque un buon rinforzo positivo, ed altri che usano ancora i "metodi forti". </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Mi spiace dissentire, ma hai un'idea strana dell'addestramento. Un cane che esegue l'attacco DEVE e dico DEVE uscirne rinforzato, assecondando col rinforzo ciò che gli viene attitudinalmente naturale fare. Se fosse il contrario, non eseguirebbe più il lavoro. Usare la violenza dopo un attacco significa applicare un rinforzo negativo: ma chi farebbe mai una scemenza del genere?
    I metodi "forti", per usare la tua terminologia, un certo tipo di addestramento li usa eccome no, ma non certo in questo caso.
    Il P. T. finisce l'esercizio di attacco e, scodinzolate e soddisfatto, se ne va dal compo con la manica tra le fauci, pacche sulla spalla e tanti rinforzi verbali.


    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Tra l'altro nell'Agility mica devi per forza addestrare con lo zuccherino! Anche perchè in gara non è concesso avere niente in mano, quindi il premio è alla fine e non sempre è il cibo, anzi, la maggior parte delle volte consiste nel fatto che il cane letteralmente "vola" in braccio al padrone e si strapazzano di coccole!</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Vuoi dirmi che la preparazione all'Agility inizia e finisce così come descrivi tu?
    Niente premi allora: il cane fa quello che fa, guarda il conduttore dritto negli occhi perchè gli viene naturale?
    No, sono desolata: questo è quello che vedi, il risultato finale. L'addestramento è un altro ed è basato su tecniche comportamentistiche che nulla di casuale hanno, è un conto matematico.


    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">
    Guarda, conosco almeno 10 persone che fanno pet therapy. I loro cani sono cani normali quando sono in "libera uscita", quando fanno pet therapy ti assicuro che "stanno lavorando" (e molto seriamente). Non capisco: il cane da pet therapy ha l'attitudine al lavoro del cane da pet therapy... mica che tutti i pastori tedeschi sono portati per l'U.D. o che tutti i border sono campioni di Obedience? Vale sempre e comunque il fatto che il cane è un SINGOLO INDIVIDUO!</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Quello che mi preoccupa è proprio questo, quello che "si vede" e quindi si deduce. Gli animali da pet-therapy devono avere un'indole particolare e vengono minuziosamente scelti tra coloro con temperamento più docile. Cerca un Protocollo di selezione per cane da pet-therapy, leggitelo e sappimi dire.
    Ovviamente ogni animale è un singolo individuo, ma questa è la scoperta dell'acqua calda, ma non è di questo che si stava parlando, bensì di cani "da lavoro" sul quale lavoro si è da sempre stabilita la selezione.
    Esiste una razza di cane da pet-therapy?
    No.
    Essite una razza di cane da difesa" Sì, più di una.

    Questo si intendeva.

    Non prendertela Havani, non voglio essere scortese e non ce l'ho con te, voglio solo esprimere ciò che penso in maniera chiara.

    Ciao.
    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  8. #28
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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">SunnyVale ha scritto:
    ...Un cane da pastore non nevrotizzato dall'agility...
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Grazie d'esistere, nella tua integra moralità.
    Ecco una che lavora coi cani, di tutti i tipi e tutti i giorni.
    Vede con gli occhi di chi conosce i cani e sa cosa sono, quindi dal mio punto di vista, li rispetta.

    Ciao Vale.
    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

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    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  9. #29
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    Leggo sempre volentieri gli interventi di nadia perchè mi piace moltissimo la sua visione del cane in quanto tale, dell' enorme rispetto che porta verso questa specie e della sua irriducibile volontà di conservarne l' essenza, però mi chiedo...come si può fare in pratica?

    Come è già stato detto la vita è cambiata, sono cambiate le esigenze delle persone, sono cambiati gli spazi, i tempi e i bisogni per cui come possiamo fare per non snaturare le caratteristiche di razza?

    Io esprimo la mia opinione sulle prove di lavoro dei retrievers perchè conosco questa disciplina

    Le frasi più comuni che ti senti ripetere se non fai le prove di lavoro sono "perchè hai preso un labrador se non lo fai lavorare", "un retriever è felice solo se riporta", i riporto è il compito per cui è stato creato per cui sei quasi un criminale se non lo fai", "il carattere che ti piace tanto è il risultato della selezione di lavoro".
    Frasi condivisibili.....effettivamente la prima volta che Dharma ha visto un fagiano (soggetto assolutamente poco portato) le si accesa una luce negli occhi che non le avevo mai visto.
    Sua figlia dimostra un istinto e una predisposizione molto più marcata.
    Adesso ho due alternative..se non voglio sprecare questo suo talento o vado a caccia o partecipo alle prove di lavoro.
    Vorrei precisare che le prove di riporto sono le uniche che preveodono l' abbattimento della selvaggina per cui anche qui ci sarebbe da discutere.
    E' giusto fare una strage simile in una sola giornata... ma questo è un altro argomento.

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">SunnyVale ha scritto:

    Le attitudini di razza si conservano selezionando i soggeti che, almeno testati per il loro lavoro originario, ne conservano l'istinto e le caratteristiche.

    Un buon cane da lavoro può fare molte cose assieme al suo conduttore, ma è importante che le caratteristiche specifiche di razza, quelle su base genetica e istintiva, siano tutelate dagli allevatori.
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    riprendo questa frase per ripetere la domanda...come si fanno questi test?
    le prove di lavoro, come mi sembra nella gran parte delle altre discipline, sono scritte per esaltare soprattutto le capacità del conduttore, l' addestrabilità del cane e la sua obbedienza.
    Infatti i cani che normalmente vanno anche a caccia, nelle prove hanno qualche difficoltà.
    Questo perchè a caccia il cane deve mantenere una certa inizitiva e libertà, nelle prove poco o niente...è quasi telecomandato dal fischietto.
    Esistono regole che poco hanno a che vedere con la predisposizione, anzi, alcune a me sembrano esattamente contrarie e assolutamente inutile ai fini della selezione.
    E allora mi si dice che è importante l' addestrabilità del cane, il famoso "will to please" di cui tanto si parla in queste razze.
    E' possibile che un pigolo impercettibile in linea sia motivo di squalifica immediata?
    O la mancata consegna, dopo il primo "lascia"?
    Sbaglierò sicuramente ma a me sembra ,invece, che il cane dimostri talmente entusiasmo da non riuscire a trattenersi.
    per il cacciatore è importante che il cane riporti una qualsiasi delle prede abbatute, nelle prove ci sono tante e tali regole che poco hanno a che vedere con la predisposizione del soggetto.
    Sono queste le regole che ci portano ad individuare il riproduttore migliore?
    Sorvoliamo sui metodi di addestramento.
    Dato che piangere in linea è uno dei "difetti" più frequenti ma anche più difficili da "correggere"...tutto è permesso.
    Se niente importa...non c\'è niente da salvare.(Jonathan Safran Foer)

    Ci sono molte cose nella vita che catturano il nostro sguardo ma poche che catturano il nostro cuore, segui quelle. (Winston Churchill)

    Dharma, labrador retriever giallo nata il 4/06/2004
    Savana, golden retriever nata il 12/09/2005
    Rosalita, labrador retriever nero nata il 29/04/2009
    Golia persiana nera nata il 23/03/93
    Lucy gattina bianco-nera nata maggio 1999
    Kitty sorella di Lucy
    Boss, Junior, Black, Ghost, Blue, pesci rossi

  10. #30
    Senior Member

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    il lavoro di un cane deve essere favorito dal suo istinto, concordo pienamente con chi dice che l'agility non può essere considerato un lavoro, la cura del gregge è un lavoro che il cane "border" compie istintivamente, l'agility è semplicemente una serie di comandi che il cane riconosce in linea di massima non differiscono dal terra o dal seduto, mi capita raramente di assistere a gare di agility più che sofferenza nei loro occhi ho notato come ho letto in altri post cani leggermente nevrotici non molto rilassati, parlo di ciò che in parte conosco, guardate l'atteggiamento dei cani da slitta sulla linea di partenza hanno occhi completamente differenti si vede l'eccitazione si vede lo spirito di gruppo non voglio elogiare quella che considero la mia razza ma se penso a un cane da lavoro mi viene in mente il cane da slitta (non solo il Siberian per carità) lo sleedog il dogbike o semplicemente il dogtrekking sono attività in cui cane e padrone faticano assieme, il cane da slitta non lo fa per essere ricompensato fondamentalmente sa di avere una responsabilità essere gli occhi del suo conduttore, ha la responsabilità di condurre la sua muta senza correre rischi inutili.

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