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(Europa, 18 settembre 2009)

Un grande paese si distingue anche per il rispetto degli animali

Pubblichiamo una sintesi dell’appello a Dario Franceschini sulle politiche per gli animali d’affezione

Gandhi sosteneva che «la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali». Anche noi condividiamo questa considerazione e pensiamo che il Pd, che guarda al futuro, debba impegnarsi perché anche in questa direzione il nostro paese sia un grande paese.
Ancora oggi infatti in Italia su questo tema non c’è una cultura uniforme sul territorio nazionale. Troppi sono gli abbandoni di animali, troppi sono i casi di canili lager e troppe le tragedie legate al randagismo.
Va superato il concetto che detenere animali d’affezione sia un lusso.
Infatti è importante far essere più agevole la loro custodia, consentendo a tutti di poter sostenere una convivenza privilegiata, spesso l’unica, l’ultima, in una società dove la solitudine rappresenta un problema non inferiore alla mancanza di mezzi, alla quale spesso purtroppo si accompagna.
La legge 281 sulla prevenzione al randagismo, è stata una buona legge, ma ha ormai 18 anni e sono emersi molti limiti che vanno rimossi. Nello spirito della legge i canili erano stati pensati per evitare l’abbattimento e come luoghi di passaggio dalla condizione di randagio a quella di adottato. Non di carceri a vita.
Nella normativa vigente poi sono previsti momenti di integrazione dei programmi didattici delle scuole ai fini di una effettiva educazione in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto.
Anche queste norme hanno avuto scarsa applicazione e molti operatori confermano che nei tragici casi di aggressione dell’animale sull’uomo molto va ricercato nella difficoltà di rapportarsi tra esseri senzienti.
Secondo noi servono nuove normative e un rapporto più forte e costruttivo con le regioni e i comuni, interlocutori primari. Serve una migliore gestione dell’anagrafe canina, impegnando le regioni anche a introdurre nuove figure tecniche e personale dedicato alla pettherapy; va avviata l’anagrafe felina in ottemperanza della legislazione europea; va adeguata ai livelli europei l’Iva sulle prestazioni veterinarie e sui prodotti alimentari dedicati agli animali.
Va definita una normativa contro la vivisezione che, partendo dalla tutela degli animali d’affezione, promuova concretamente i test alternativi.
Va finalmente attuata la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione europea del 1987. Sarebbe un segnale importante che il Pd operasse perché l’Italia si adegui a questo simbolico ed essenziale impegno internazionale.
A Franceschini chiediamo un impegno vero del Pd su questi temi.
Glielo chiediamo oggi come segretario e come candidato che abbiamo scelto di sostenere scommettendo sul cambiamento per liberare il futuro del nostro grande paese.

Silvana Amati, Cesare Damiano, Marilena Adamo, Maria Antezza, Teresa Armato, Fiorenza Bassoli, Mariangela Bastico, Maria Teresa Bertuzzi, Franca Biondelli, Emilia De Biasi, Roberto Della Seta, Mauro Del Vecchio, Alberta De Simone, Roberto Di Giovanpaolo, Franca Donaggio, Anna Rita Fioroni, Mariapia Garavaglia, Paolo Giaretta, Manuela Granaiola, Maria Fortuna Incostante, Raffaella Mariani, Maria Paola Merloni, Paolo Nerozzi, Achille Passoni, Leana Pignedoli, Roberta Pinotti, Ermete Realacci, Andrea Sarubbi, Daniela Sbrollini, Giampiero Scanu, Anna Maria Serafini, Marina Sereni, Giorgio Tonini, Vincenzo Vita, Luigi Zanda, Sergio Zavoli