Ci sono numerose sostanze che provocano l’intossicazione dei pappagalli ed oltre alla comparsa di spiacevoli sintomi da avvelenamento, il volatile può anche morire.
Il primo consiglio è quello di portare il nostro pennuto, ogni volta ci sia qualcosa che non va, sia si tratti di un comportamento che di una ferita etc., immediatamente dal veterinario aviare, ma solo da lui e non da un altro “comune” veterinario che è in grado di curare cani e gatti perché sarebbe tempo sprecato senza di fatto aiutare il nostro volatile e, se si vuole vedere anche il lato economico, soldi buttati.
[u]CAUSE</u>
In particolare l’intossicazione da zinco è provocata quando il pappagallo assimila direttamente o indirettamente lo zinco.
Nel primo caso ad esempio beccando una gabbia, un giocattolo o una ciotola ricoperti di zinco; nel secondo caso beccando la frutta (il suo acido rende solubile lo zinco) posta in una scodella zincata o tra le sbarre di una gabbia zincata. Altri oggetti che possono contenere dello zinco sono: fermagli, zip, chiavi, chiodi, collanine e braccialetti e lucchetti.
Gli psittaciformi sono animali molto curiosi, giocano ed interagiscono con il corpo e quindi anche con il becco, pertanto per evitare un’intossicazione da zinco l’unico modo è prevenirla facendo uso di gabbia ed accessori solo sicuri (non zincati).
Il rischio delle gabbie zincate (ricoperte attraverso un processo di galvanizzazione per evitare la formazione di ruggine) può essere ridotto, ma NON eliminato, pulendole attraverso un’energica spazzolatura a fondo ed utilizzando dell’aceto oppure un’altra soluzione acida; inoltre questo processo andrebbe ripetuto più volte a causa della formazione, sotto particolari condizioni come sbalzi di temperatura, elevata umidità, periodo autunnale ed invernale, della ruggine bianca. In quanto esiste una soluzione sicura è preferibile non utilizzare proprio questo genere di gabbie!
La soluzione all’intossicazione da zinco è data dal metodo di verniciatura Powder Coating che prevede l’utilizzo di polimeri atossici, mescolati a coloranti atossici con i quali si ricopre la superficie metallica della gabbia rendendola sicura per la salute e la vita degli uccelli.
[u]TIPOLOGIA: ACUTA o CRONICA</u>
Esistono due tipi di avvelenamento: acuto e cronico.
L’intossicazione acuta è causata dall’ingestione (singola) di oggetti contenenti zinco o scaglie di vernice che contiene dello zinco ed il corpo ne risentirà nell’immediato.
L’intossicazione cronica è causata dall’ingestione (ripetuta) del materiale in piccole quantità che fanno alzare però il livello di zinco nel corpo che ne risentirà a lungo andare.
[u]SINTOMI</u>
Lo zinco si deposita nel fegato, nei reni, nei muscoli etc. andando a provocare un indebolimento del volatile.
I sintomi di un’intossicazione acuta sono i seguenti:
letargia, perdita di peso, perdita di appetito, vomito, diarrea, perdita di equilibrio (atassia)
e se non si interviene in tempo addirittura può portare alla morte.
I sintomi di un’intossicazione cronica sono i seguenti:
irregolari periodi di letergia, depressione, problemi gastro-intestinali
Altri sintomi comuni sono: anemia, cianosi, autodeplumazione, debolezza, convulsioni, eccessiva urinazione presente negli escrementi ed aumento della sete.
[u]DIAGNOSI</u>
L’intossicazione può essere rilevata attraverso un prelievo, misurando il livello di zinco contenuto nel sangue; inoltre se l’animale ha ingerito un pezzo di materiale contenente zinco, è possibile ricorrere ai raggi-x ed individuarlo.
[u]CURA</u>
Il veterinario aviare intraprenderà la cura più adatta per salvare il pappagallo intossicato.
References:
Avian Medicine: Principles and Application by Ritchie, Harrison and Harrison pages 1038-1039
http://www.birdsnways.com/wisdom/ww14eiii.htm
Nella descrizione sopra non sono presenti tutti i sintomi dell’intossicazione da zinco, magari per necessità di sintesi da parte dell’autore.
Minou (“Un caso di zinchemia” – vedi post sotto) ne è proprio un esempio perché presentava iper-eccitazione, nervosismo ed agitazione eppure dando nulla per scontato si è individuata la causa e quindi una cura per aiutarla.