Konrad Zacharias Lorenz (Vienna, 7 novembre 1903 – Altenberg, 27 febbraio 1989) è stato un etologo e filosofo austriaco.
L’etologo analizza l'atteggiamento degli animali nel luogo dove vivono. Il filosofo si occupa di studiare e definire i limiti e le possibilità della conoscenza e, in generale, dell'esistenza dell'uomo, considerato come singolo e nella sua relazione, teoretica e pratica, con gli altri uomini e con il mondo.
Fu Premio Nobel per la medicina e la fisiologia. La medicina è l'insieme delle discipline scientifiche che, studiando la fisiologia e le patologie, si occupano della salute di persone o animali. La fisiologia è la disciplina biologica che studia il funzionamento degli organismi viventi.
E ancora: pioniere dell'ambientalismo, si oppose alla costruzione delle centrali nucleari. Si è inoltre occupato per tutta la vita di teoria della conoscenza, contribuendo alla fondazione dell'epistemologia evoluzionistica ed elaborando un'interpretazione biologica e filogenetica dell'apriorismo kantiano (concetti di spazio e tempo).
L'epistemologia è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza. L'epistemologia evoluzionistica si occupa di applicare determinate categorie e determinati concetti della biologia evoluzionistica per mettere a punto un approccio alla filosofia della scienza che tenti di utilizzare i risultati della biologia evoluzionistica.
Per Lorenz l’acquario si presenta sotto questo aspetto. Certo non meno interessante, dipende dai punti di vista e dalle scelte.
Per un pescicoltore, le vedute saranno nettamente diverse. George Orwell scriverebbe dell’altro ancora, forse più in linea con il pensiero di taluni animalisti, che di bello in un acquario non ci troverebbero proprio nulla. Anzi.
Tornando a Konrad Lorenz, in vero esiste una “acquariologia naturale” alla Lorenz. Ma attenzione che questo tipo di vasche sono molto instabili e richiedono non poche conoscenze. Le acque di molte delle pozze o laghi d’ispirazione non sono neppure tanto cristalline!
Bisogna poi non confonderle con un tipo di recipienti dove ci introduciamo un poco di questo e un poco di quest'altro e chi non sopravvive fa il ciclo della vasca naturale.
Non da meno queste vasche si possono unicamente rifare a precisi habitat acquitrinosi o comunque di acque “ferme”, in pratica tutto ciò che normalmente è un vero incubo per l’acquariofilo tradizionale… L’acquario naturale poi riporta un ecosistema povero e spesso abitato da piccoli organismi.
In vero, proviamo ad immaginare in natura in una “pozzanghera” come il nostro acquario cosa ci potrebbe vivere dentro…
Scopo dell'acquariofilia invece, è allevare e prendersi cura di svariate forme viventi come pesci (anche tropicali), piante acquatiche, molluschi e crostacei, coralli o invertebrati, in vasche che vanno da alcune decine di litri a svariate centinaia. Risultati migliori si ottengono ricreando un biotopo dell'ambiente il più vicino possibile alle reali condizioni di vita degli animali.
Tutto questo, per gli ecosistemi lontani agli esempi sopra riportati, è possibile solo con particolare strumentazione.
Ecce bonus factus est homo, et per liberum arbitrium factus est malus homo.